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Lepidosiren Paradoxa, un pesce con i polmoni

4 minuti
Non capita tutti i giorni di imbattersi in un animale in grado di sorprenderci come il Lepidosiren Paradoxa, l'unico pesce con i polmoni della sua specie.
Lepidosiren Paradoxa, un pesce con i polmoni
Érica Terrón González

Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Lepidosiren Paradoxa è l’unico membro del genere Lepidosiren e della famiglia Lepidosirenidae, endemico dell’America meridionale. È l’unico pesce con i polmoni della sua specie ed è considerato molto raro e praticamente sconosciuto all’interno della fauna del continente sudamericano.

Perché questo pesce è così unico? Gli animali che respirano sott’acqua lo fanno attraverso le branchie, quindi come è possibile che ci sia un pesce con i polmoni? Continuate a leggere per scoprirlo.

Dipnoi: i parenti del Lepidosiren paradoxa

I dipnoi sono una sottoclasse di pesci molto vicina ai tetrapodi, cioè agli animali a quattro zampe. Tra le loro caratteristiche più interessanti, possiamo notare il fatto che respirano attraverso i polmoni e che hanno le narici aperte verso l’esterno.

Tuttavia, la funzione di queste fessure non è quella di respirare l’aria – come accade per gli altri vertebrati terrestri – ma quella di ospitare l’olfatto. Per catturare l’aria, questi pesci usano la bocca e, come farebbe un anfibio, la portano ai polmoni inghiottendola.

Curiosità e caratteristiche del Lepidosiren Paradoxa

Questo animale sfuggente appartiene al gruppo di pesci noti come dipnoi. È sicuramente uno degli esemplari più particolari della fauna del Sud America.

La sua capacità di respirare attraverso i polmoni ha dotato questo animale di chiari vantaggi di adattamento. La cosa più straordinaria è che riesce a sopravvivere durante la stagione secca nei corsi d’acqua che rimangono asciutti quando fa caldo.

Cosa fa questo pesce in quei momenti, quando il suo habitat scompare per qualche mese? Scava delle gallerie nel fango e forma una serie di camere respiratorie sotterranee, a 30-40 centimetri dalla superficie.

Anguilla in un acquario.
Morfologia di questo pesce con i polmoni

Gli esemplari giovani del Lepidosiren Paradoxa sono dorati con rilievi neri. Negli adulti questo colore diventa marrone o grigio con delle macchie più scure. Le squame che ricoprono tutto il corpo sono molto piccole ed immerse nella pelle.

Gli esemplari adulti hanno il corpo allungato e robusto, molto simile a quello di un’anguilla, e possono raggiungere fino a 125 centimetri di lunghezza e pesare fino a 20 chili.

Ha la testa smussata e gli occhi molto piccoli. Le pinne pettorali sono sottili e filiformi. Al contrario, le pinne pelviche sono più lunghe e più spesse e sporgono all’indietro. Infine, è necessario sottolineare che le pinne dispari – dorsale, caudale e anale – appaiono come un unico insieme.

Tutte queste pinne sono collegate al resto del corpo da un unico osso. Questa particolarissima caratteristica li differenzia da molti altri pesci, avvicinandoli ai vertebrati terrestri. Un’altra delle tante peculiarità di questo pesce è il fatto che l’apertura dell’ano si trova sul lato destro del corpo.

Comportamento e abitudini

L’habitat del Lepidosiren Paradoxa sono i fiumi e le paludi dove la corrente è scarsa o nulla, generalmente ricche di vegetazione. Quando le correnti d’acqua si seccano a causa delle alte temperature, questi pesci polmonati entrano in una sorta di letargo. In zoologia questo fenomeno è noto come estivazione.

Durante questa fase, si ripiegano su se stessi e riducono il metabolismo. Inoltre, secernono uno strato di muco che sigilla l’umidità dalla loro camera d’aria, lasciando solo due o tre piccoli fori per consentire allo spazio di arieggiare. I Lepidosiren Paradoxa riescono così a sopravvivere finché i fiumi non si riempiono di nuovo d’acqua.

Comportamento riproduttivo

Con l’arrivo della stagione delle piogge, gli adulti inizieranno a uscire dal letargo per accoppiarsi. Una volta completata la conquista, i futuri genitori costruiscono il nido dove verranno sistemati i piccoli, delle larve che respirano attraverso le branchie che per il loro aspetto ricordano molto i girini degli anfibi.

Il maschio è incaricato di sorvegliare la deposizione delle uova. Le larve nascono con delle branchie esterne che si trasformano rapidamente in un sistema di branchie interno.

Poiché l’ambiente all’interno del nido solitamente è povero di ossigeno, i maschi sviluppano delle strutture speciali che si trovano nelle pinne pettorali mediante le quali rilasciano l’aria. Così, a poco a poco, la prole comincia a sviluppare la respirazione polmonare, che inizia ad essere efficace a partire dalla settima settimana di vita.

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Di cosa si nutrono i Lepidosiren Paradoxa?

Quando sono ancora giovani, i Lepidosiren Paradoxa si nutrono dei molluschi e dei crostacei che vivono sul fondo dei fiumi, ma anche delle larve degli insetti e di piccoli pesci. Man mano che crescono, diventano onnivori, includendo nella loro dieta alghe, steli e piante acquatiche, che masticano con dei grandi denti mineralizzati.

Lo sviluppo dei polmoni è il risultato di un adattamento evolutivo?

La risposta è sì. I dipnoi si sono adattati a vivere in habitat che, durante gran parte dell’anno, registrano delle concentrazioni di ossigeno molto basse. Grazie ai polmoni, i Lepidosiren Paradoxa riescono a sopravvivere in zone con un basso livello di ossigeno. Anche per questo motivo il loro sistema branchiale non si sviluppa molto oltre lo stadio larvale.

L’apparato polmonare di questi pesci non è così sofisticato come quello degli animali terrestri. Ad esempio, mancano i bronchi, quei tubi in cui la trachea si biforca per portare l’aria ai polmoni. Anche così, di certo è servito loro a sopravvivere per anni in un ambiente che altrimenti sarebbe stato ostile.


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