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Lo scoiattolo volante, uno dei mammiferi più bizzarri al mondo

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Lo scoiattolo volante è un mammifero marsupiale endemico dell'Oceania. Questo animale è in grado di planare tra gli alberi!
Lo scoiattolo volante, uno dei mammiferi più bizzarri al mondo
Paloma de los Milagros

Scritto e verificato la biologa Paloma de los Milagros

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Lo scoiattolo volante, che riceve il nome scientifico di Petaurus breviceps, è un mammifero appartenente alla famiglia dei petauridi, che comprende i marsupiali endemici dell’Oceania.

Il suo habitat naturale è costituito dalle foreste di eucalipto del nord e dell’est dell’Australia, ma è possibile incontrarlo anche nella Nuova Guinea e in alcune isole dell’arcipelago di Bismarck. In Tasmania è considerato una specie introdotta a partire dalla metà del XIX secolo.

Morfologia, riproduzione e dieta dello scoiattolo volante

Questo marsupiale è caratterizzato dalle piccole dimensioni, di circa 20 centimetri; dimensioni che anche la sua lunga coda è in grado di raggiungere. Dotato di collo corto e orecchie e occhi grandi, si distingue per la sua membrana scorrevole, posta su entrambi i lati del corpo, che gli consente di planare tra gli alberi. Inoltre, le femmine sono dotate di un marsupio, che contengono due o quattro capezzoli.

La spessa e morbida pelliccia dello scoiattolo volante possiede una tonalità azzurro-grigiastra sul dorso e biancastra sul ventre. Una striscia nera percorre il naso fino alla metà della schiena, oltre ad altre linee più sottili comprese tra le orecchie, l’occhio e il muso. La sua speranza di vita si aggira intorno ai 10 anni, anche se, in condizioni di cattività, può raddoppiare.

Gli scoiattoli volanti raggiungono la maturità sessuale nel corso del primo anno di vita, anche se nei maschi tende a essere anticipata perfino al quarto mese. Le femmine sono dotate di due uteri, motivo per il quale i maschi presentano un pene biforcuto.

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Allo stato selvatico si riproducono due volte all’anno e il periodo della gestazione raggiunge i 15 o i 20 giorni. I cuccioli, uno o due, presentano un peso medio di 0,2 grammi e rimangono nel marsupio per circa 60 giorni. Approssimativamente dopo 50 giorni, dopo aver acquisito dimensioni maggiori e una pelliccia spessa che consentano loro la termoregolazione, vengono considerati autonomi.

Lo scoiattolo volante è conosciuto anche con il nome di “petauro dello zucchero”, a causa della sua predilezione per i cibi zuccherati, come nettari, frutti o polline. Dal punto di vista anatomico, possiede un intestino cieco molto sviluppato, che agevola la digestione dei carboidrati complessi.

Tuttavia, la sua dieta non si limita ai vegetali: questi animali, infatti, sono onnivori opportunisti che dipendono molto dalla stagionalità. Di conseguenza, possono adottare una dieta carnivora a base di insetti, lucertole e uccelli di piccole dimensioni.

Comportamento e stato di conservazione

Lo scoiattolo volante è un animale molto attivo e principalmente notturno: questa caratteristica spiega la presenza di occhi particolarmente sviluppati. Si distingue per le planate che esegue per spostarsi tra gli alberi, che gli consentono di superare distanze superiori ai 50 metri. Per farlo, estende le proprie estremità spiegando le membrane scorrevoli (chiamate “patagi”) presenti su entrambi i fianchi.

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Questi animali si riuniscono in gruppi di diverse femmine con i rispettivi cuccioli, potendo contare sulla presenza di un numero di maschi fino a sette. Nei confronti di individui estranei, questi branchi adottano un comportamento esclusorio e territoriale. Nel loro riconoscimento, l’odore svolge un ruolo fondamentale, così come l’emissione di “latrati” e “fischi”, solitamente prodotti in situazioni di allarme.

Nonostante la perdita di parte di parte del loro habitat naturale in Australia, la IUCN valuta il loro rischio riguardante la loro conservazione come “preoccupazione minore”.

In questo paese esiste una legge che impone la loro protezione a livello federale, promossa dalla recente estinzione di altri marsupiali a essi imparentati. Tuttavia, continuano a manifestarsi casi di caccia di frodo, con lo scopo di vendere le pelli attraverso il mercato nero.

Negli Stati Uniti, le loro piccole dimensioni e la loro peculiare morfologia li hanno resi popolari come animali da compagnia. Tutti i paesi ne proibiscono la commercializzazione, soprattutto quelli nei quali questi animali sono endemici.

Anche se la loro speranza di vita può raddoppiare in condizioni di cattività, la qualità della vita allo stato selvaggio non è paragonabile a quella offerta in ambito domestico. Si tratta di animali selvatici: da questa caratteristica deriva la loro fisionomia, fatta per saltare, arrampicarsi e volare.


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  • Atlas of living Australia. Petaurus breviceps waterhouse, 1839. (s.f). Recuperado de https://bie.ala.org.au/species/urn%3Alsid%3Abiodiversity.org.au%3Aafd.taxon%3A6283eecd-acce-43d3-8c41-9c01eb610304
  • Passata, J. (1999). Animal Diversity Web. Petaurus breviceps. Recuperado de https://animaldiversity.org/accounts/Petaurus_breviceps/

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