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La parvovirosi canina: ecco cosa sapere

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La parvovirosi canina: ecco cosa sapere
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La parvovirosi canina è diventata negli ultimi decenni una delle malattie più comuni dei nostri piccoli amici. Sebbene non sia trasmissibile agli umani, presenta un alto rischio di contagio tra cani, così come un tasso di mortalità preoccupante.

La proliferazione della parvovirosi è collegata all’abbandono di animali in ambienti poco salubri. La riproduzione incontrollata di questi esemplari porta alla nascita di cuccioli randagi particolarmente vulnerabili. Questo fenomeno incrementa il rischio della diffusione dell’agente patogeno.

Per questo, prima di adottare un animale, è indispensabile realizzare tutti i dovuti controlli dei parassiti e aggiornare il libretto di vaccinazione. La prevenzione è il modo più efficiente per preservare la salute del nostro miglior amico.  

Cos’è la parvovirosi canina?

La parvovirosi canina è un malattia infettiva, virale e acuta che colpisce il tratto gastrointestinale, i globuli rossi e il sangue. In casi più rari, può arrivare a colpire le cellule muscolari (principalmente nei cuccioli).

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Fonte: Hugo A. Quintero G.

Questa malattia è causata da un virus denominato Parvovirus canino. È stata scoperta e registrata ufficialmente negli anni ‘70, ed è quindi considerata una malattia molto recente.

Questo microorganismo è caratterizzato dall’alta resistenza che lo porta a sopravvivere in condizioni ostili. Può rimanere incapsulato per molto tempo prima di riprendere la sua attività. L’uso di comuni disinfettanti, il cloro o altri prodotti corrosivi non bastano ad eliminarlo da casa.

Per questo è facile che il Parvovirus contamini oggetti, accessori, ciotole del cibo, coperte, lettini e gabbie. Prima di portare a casa un cane, è fondamentale assicurarsi che sia in regola con tutte le norme sanitarie e che abbia un certificato ufficiale e aggiornato con tutti i vaccini obbligatori.

Incidenza della malattia nei cuccioli

Il virus si è diffuso con gli anni fino a spargersi in tutto il mondo, preoccupando i medici veterinari di tutti e 5 i continenti. Può colpire cani di tutte le età, razze e dimensioni, ma è più frequente nei cuccioli.

L’organismo di un cucciolo è più vulnerabile ed è quindi più facile che venga colpito. Il sistema immunitario dei cagnolini non è ancora del tutto sviluppato e non è in grado di affrontare i numerosi microorganismi provenienti dall’ambiente esterno. Inoltre, l’intensa attività cellulare nella fase della crescita facilita la riproduzione del virus.

Analizzando i dati riguardanti i casi diagnosticati in cani adulti e nei cuccioli, emerge che alcune razze sono più vulnerabili al Parvovirus. È il caso del Labrador Retriever, del Rottweiler e del Doberman.

La parvovirosi canina è una malattia allarmante a causa delle basse probabilità di recupero e della ripetizione della carica virale.

Se non è trattata rapidamente nelle prime 36 ore, l’infezione acuta può determinare la morte dell’animale in pochi giorni. Per questo, è fondamentale portare il vostro cane subito dal veterinario appena scorgete qualsiasi segnale di cambiamento nella sua routine o nella sua condotta.

Quali sono i sintomi della parvovirosi nei cani?

Come abbiamo visto, la proliferazione del Parvovirus all’interno dell’organismo è molto intensa. Normalmente è causa del decadimento generale e accelerato dello stato di salute dell’animale. I cani colpiti da questa malattia possono presentare in poco tempo i seguenti sintomi:

  • Perdita di appetito
  • Stanchezza, affaticamento e/o sonnolenza
  • Febbre
  • Disidratazione
  • Vomito
  • Diarrea severa anche accompagnata da sangue

La maggior parte delle volte il decesso avviene tra le 48 e le 72 ore dopo la comparsa dei sintomi. Per questo, ribadiamo la necessità di consultare immediatamente il veterinario in caso di una qualsiasi alterazione della salute dell’animale.

Come si trasmette la parvovirosi nei cani?

La trasmissione è diretta e la forma più comune di contagio è quella oro-fecale. La malattia colpisce più facilmente gli animali che hanno l’abitudine di ingerire le feci proprie o degli altri animali (coprofagia).

Tuttavia, la resistenza del Parvovirus e la sua capacità di annidarsi sulle superfici moltiplicano le probabilità di contagio. Il cane può infatti entrare in contatto con il virus attraverso un oggetto infettato o strofinandosi su una superficie contaminata.

Esiste un trattamento per la parvovirosi canina?

Non esistono farmaci specifici per eliminare artificialmente il Parvovirus dall’organismo. Il trattamento della parvovirosi canina consiste infatti nel rinforzare il sistema immunitario del cane, in modo che riesca a sconfiggere l’infezione.

Per questo, le tecniche per combattere la malattia sono la prevenzione e la diagnosi tempestiva.

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Come prevenire la parvovirosi canina?

Tenere un cane in maniera responsabile è il modo migliore per prevenire la parvovirosi canina. È indispensabile rispettare il calendario delle vaccinazioni ed eliminare periodicamente ogni tipo di parassita fin da cuccioli.

Mantenere un’alimentazione bilanciata e portare spesso l’animale a fare attività fisica è fondamentale per uno sviluppo sano e corretto del suo organismo.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.