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Proteggere il bestiame dai predatori

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Quando si sceglie di allevare del bestiame, la convivenza con specie selvagge diventa una realtà. Alcune di esse, come le volpi e i lupi, sono predatori naturali di mucche e ovini.
Proteggere il bestiame dai predatori
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Gli allevatori professionisti, ma anche i principianti, devono aver ben chiaro che la sicurezza del proprio bestiame è una priorità. Oltre a curare la loro alimentazione, l’igiene e a ricorrere alla medicina preventiva, è importante sapere come proteggere il bestiame da possibili minacce e predatori. 

Possibili minacce e metodi di sicurezza

Quando si sceglie di allevare del bestiame, la convivenza con specie selvagge diventa una realtà. Alcune di esse, come le volpi e i lupi, sono predatori naturali di mucche e ovini.

L’allevatore dovrà anche affrontare possibili tentativi di furto, infestazioni o epidemia. Senza parlare delle possibili patologie derivate dall’igiene e da una medicina preventiva deficiente. Tutto ciò evidenzia la necessità di optare per metodi efficienti, per mantenere al sicuro e sano il bestiame.

È fondamentale sottolineare, però, che tali metodi di sicurezza devono essere fattibili e sostenibili. Non possiamo mettere a rischio l’equilibrio dell’ecosistema cacciando animali autoctoni.

Inoltre, il sistema di sicurezza non deve influire negativamente sui benefici del produttore. Di seguito vi proponiamo alcune alternative efficienti per proteggere adeguatamente il vostro bestiame. 

Preferenza per le razze autoctone

Quando parliamo di protezione del bestiame, pensiamo quasi immediatamente a dei predatori naturali. Tuttavia, anche i problemi di adattamento ai cambiamenti climatici e alla geografia possono minacciare la salute del bestiame. In questi casi la misura di sicurezza più semplice ed efficiente è quella di optare per razze autoctone.

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Oltre a favorire il loro adattamento, garantiamo un ottimo ricorso alle risorse naturali disponibili nelle terre di origine. Inoltre, tali specie di solito difendono più efficacemente i propri piccoli dai predatori.

Un’adeguata medicina preventiva per il bestiame

L’errata convinzione che gli animali di campagna ‘crescono da soli’ può risultare fatale. Sebbene il bestiame sia per natura resistente, può vedersi minacciato da infezioni di parassiti interni ed esterni.

Le malattie minacciano non solo i benefici dell’allevatore, ma anche la salute degli animali e di chi ne consuma la carne.

Un’adeguata medicina preventiva per il bestiame deve essere molto rigida con i vaccini e la deparassitazione periodica, così come con le visite dei veterinari specializzati. Inoltre essa prevede un’alimentazione equilibrata, un’idratazione obbligatoria e la possibile applicazione di antibiotici.

Come proteggere il bestiame: vigilanza permanente

Una delle cause indirette della mortalità del bestiame è la mancanza di vigilanza nel terreno. Il controllo deficitario favorisce l’invasione dei predatori, i possibili furti e non si mostra nemmeno efficace nel controllo dello stato di salute del bestiame.

Un’altra cattiva misura di sicurezza è la mancata raccolta dei residui del parto o di animali morti. Tali residui favoriscono la proliferazione di microorganismi patogeni e attraggono i predatori.

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Tutto ciò ci porta alla conclusione che la vigilanza costante, giorno e notte, è un requisito fondamentale per mantenere il bestiame in salvo. 

L’importanza della recinzione e della stabulazione

La vigilanza notturna non è sufficiente per proteggere il bestiame con l’arrivo della notte. Per garantire la sua sicurezza, dobbiamo metterlo per tutta la notte in rifugi appropriati.

La recinzione, inoltre, è una tradizione nell’allevamento ma non sempre viene confezionata per impedire gli attacchi dei predatori. Molti animali riescono a scavalcare gli steccati, fatti unicamente in senso orizzontale, in maniera semplice.

Per avere una recinzione migliore, consigliamo di preferire le tecniche più moderne, come la britannica Fladry (o ‘barbacani’ negli Stati Uniti). Si tratta di una corda che contiene pezzetti di tessuto resistenti in colori vivi e di plastica. I colori, i riflessi e il movimento aiutano a confondere e a mettere in fuga i predatori naturali.

Come proteggere il vostro bestiame: cani da guardia

Se parliamo di tradizione, certamente l’uso di cani da guardia è tra le migliori misure di sicurezza. I cani da pastore hanno accompagnato l’umanità nello sviluppo dell’attività agricola. E, fino ad oggi, sono compagni fedeli che dimostrano un’insaziabile volontà di lavorare insieme agli uomini in campagna.

Un cane da guardia deve essere allenato ed essere fisicamente ed emozionalmente preparato per proteggere se stesso e il proprio territorio. Inoltre, è fondamentale calcolare il numero adeguato di cani a seconda dell’estensione delle terre, alla quantità del bestiame e alla presenza dei predatori.

Per saperne di più su come proteggere il bestiame, è fondamentale studiare nuove tecniche di difesa sul campo.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.