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L'ittiologia: la scienza antichissima che studia i pesci

3 minuti
L'ittiologia studia il mondo dei pesci e la sua biologia, comprese la classificazione e la distribuzione delle varie specie.
L'ittiologia: la scienza antichissima che studia i pesci
Ultimo aggiornamento: 23 gennaio, 2020

L’ittiologia è una branca della biologia che studia i pesci. I pesci sono un gruppo molto ampio e diversificato di animali e l’ittiologia si occupa della loro classificazione, dello studio della loro morfologia e fisiologia e di come si relazionano con l’ambiente. In questo articolo, scopriamo insieme cos’è l’ittiologia.

Di cosa si occupa l’ittiologia?

Allo stesso modo delle altre scienze che studiano gli animali, l’ittiologia ci avvicina in particolare al mondo dei pesci. Grazie ad essa, infatti, siamo in grado di riconoscere le diverse specie di pesci e la loro biologia completa.

Oltre a conoscere la riproduzione di alcuni pesci, l’ittiologia può essere molto utile per capire lo stato di conservazione o la produzione per il consumo umano.

Poiché l’essere umano si nutre di pesce sin dalla Preistoria, l’ittiologia è una scienza molto antica e, sebbene nelle sue origini non fosse consolidata come disciplina, i suoi principi venivano già applicati per la pesca.

L’ittiologia fa riferimento anche ad altre scienze biologiche come la limnologia, l’oceanografia e l’ecologia.

Come vengono classificati i pesci nell’ittiologia?

A seconda dello scheletro, i pesci vengono classificati in due grandi gruppi:

  • Pesci ossei: sono quelli che presentano uno scheletro osseo, la tipica lisca che siamo soliti togliere quando lo mangiamo su un piatto.
  • Pesci cartilaginei: lo scheletro di questi pesci è costituito da cartilagine. Ad esempio, gli squali e i raiformi appartengono a questo gruppo.
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Esiste un terzo grande gruppo di pesci, anche se al momento con pochissimi rappresentanti: è quello dei pesci agnato o senza mascella, come le lamprede e i missiniformi.

L’ittiologia spiega l’adattamento alla vita acquatica?

Una delle grandi sfide dell’ittiologia è spiegare come i pesci si siano adattati alla vita nei diversi ambienti acquatici: mari, laghi, fiumi, estuari, paludi…

Ognuno di questi habitat, infatti, differisce a seconda delle caratteristiche fisiche e chimiche (pH, salinità, luce, ossigeno, profondità, tipo di sedimento…). Pertanto, gli animali che vivono in un luogo piuttosto che in un altro hanno sviluppato degli adattamenti fisiologici diversi per sopravvivere.

La pelle squamosa

I pesci, come gli altri animali vertebrati, hanno la pelle formata da due strati: l’epidermide e il derma. L’epidermide del pesce presenta abbondanti ghiandole mucose che mantengono la superficie dell’animale lubrificata.

Dal derma hanno origine le squame, che possono essere di diverso tipo e distribuite in modo diverso a seconda della specie. Molti pesci hanno le squame con caratteristiche specifiche, come organi luminescenti, pungiglioni o spine.

Le pinne

Fatta eccezione per gli agnati, gli altri pesci hanno anche le pinne, che insieme alla forma idrodinamica del loro corpo li rende grandi nuotatori. Le pinne possono essere:

  • Pinne pettorali. Servono da timone.
  • Pinne dorsali. Insieme a quelle ventrali, hanno il compito di mantenere la stabilità e di correggere la posizione.
  • Pinne pelviche o ventrali.
  • Pinne caudali. Possono essere di vario aspetto: arrotondate, divise, a forma di mezzaluna …
  • Pinne anali. Potrebbero esserci una o più pinne anali. Esse si trovano tra l’apertura anale e la coda.

Il modo di muoversi dei pesci consiste in movimenti ondulati del corpo aiutati dai colpi della pinna caudale.

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Le branchie

Le branchie sono gli organi respiratori dei pesci, attraverso i quali estraggono ossigeno disciolto dall’acqua ed espellono l’anidride carbonica nell’ambiente.

Oltre alle branchie, alcuni pesci possono respirare attraverso la pelle, come nel caso delle specie senza squame come l’anguilla, mentre altri pesci hanno i polmoni.

Durante la respirazione, l’acqua penetra attraverso la bocca, attraverso le fessure delle branchie o in entrambi i modi. L’uscita avviene dalle fessure delle branchie che si aprono e si chiudono alternativamente.

La vescica natatoria

È una caratteristica dei pesci ossei che funge da organo respiratorio. La vescica natatoria non è presente nelle specie con i polmoni, nelle specie che vivono nelle acque profonde o in quelle che nuotano continuamente, come il tonno o lo sgombro.


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  • Carlos Granado Lorencio. Universidad de Sevilla. Ecología de peces, 2002.

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