Setticemia nei cani: sintomi e trattamenti
Scritto e verificato il veterinario Juan Pedro Vazquez Espeso
La setticemia nei cani può portare a conseguenze molto pericolose per l’animale. Ecco perché è importante saperla riconoscere in tempo.
L’organismo, nella sua quotidianità, lotta costantemente contro l’invasione di batteri e altri agenti patogeni. Tenendo conto delle battaglie che vengono combattute, potremmo dire che le sconfitte ricevute da questi batteri sono costanti.
Ciononostante, a volte, quando le difese dell’organismo abbassano la guardia, qualche batterio può riuscire ad avere la meglio. Quando ciò accade, ha luogo l’infezione. Quando però si verifica in misura massiccia, ci troviamo di fronte a una setticemia. Nelle righe che seguono spiegheremo quali sono le cause e il trattamento della setticemia nei cani.
Definizione di setticemia
La setticemia o sepsi è un’infezione transitoria, intermittente o continua, causata da batteri o altri organismi patogeni che penetrano all’interno del flusso sanguigno.
Quando questo fenomeno si verifica in individui sani e normali, l’infezione è generalmente di lieve entità e autolimitante. In altre parole, questi batteri, che hanno vinto la prima battaglia e invaso il territorio del corpo, vengono distrutti efficacemente dalle difese dell’organismo.
D’altra parte, in determinate circostanze, quando le difese dell’animale non sono in grado di fornire una risposta adeguata a questa prima infezione, si verifica un’invasione massiccia di batteri, con conseguente insorgenza di setticemia.
Sintomi della setticemia nei cani
Se il cane soffre di una setticemia, può manifestare una sintomatologia variegata, ma che di solito si presenta in maniera generalizzata. Tra i sintomi più tipici possiamo trovare i seguenti:
- Febbre.
- Depressione generalizzata, apatia.
- Tachicardia.
- Tachipnea: aumento della frequenza respiratoria al di sopra dei limiti normali.
Inoltre, possiamo trovarci di fronte anche a sintomi meno specifici coinvolti in questo processo. In alcune occasioni, però, è possibile che questi ultimi non siano presenti, se la malattia si trova in sufficiente stato di avanzamento. In questo senso, possiamo parlare di:
- Ipotermia. A volte può presentarsi un’ipotermia causata da una setticemia molto grave. Normalmente, in primo luogo si manifesta un periodo di ipertermia dopo il quale, in assenza di trattamento e con il progredire della malattia, sopraggiunge l’ipotermia.
- Riduzione della produzione di urina. Allo stesso modo, negli stadi avanzati della malattia è possibile che si verifichi una riduzione del volume dell’urina prodotta.
- Sintomi gastrointestinali. Vomito, diarrea e anoressia. Si manifestano in setticemie avanzate.
Trattamento della setticemia nei cani
In generale, possiamo affermare che l’efficacia del trattamento della setticemia dipende sempre da una diagnosi precoce. Si tratta di una condizione importante in qualunque processo patologico, ma che, in questo genere di infezioni, assume una rilevanza ancora maggiore.
D’altra parte, l’identificazione e l’eliminazione dei focolai di batteri e il supporto emodinamico (che consiste nel promuovere il corretto funzionamento dell’apparato circolatorio) risultano ugualmente necessari. Nelle righe che seguono vi illustriamo i trattamenti più importanti che si possono adottare nei casi di setticemia:
Coltura batterica
Anche se tecnicamente non fa parte del trattamento, la citiamo come prova indispensabile per la corretta identificazione dell’agente patogeno. È sempre più facile sconfiggere il nemico quando si conoscono i suoi punti deboli. Per conoscerli, dobbiamo sapere che cosa ci troviamo di fronte.
Le colture batteriche vengono effettuate seguendo una procedura professionale mediante il prelievo di campioni biologici dell’animale (tra cui feci e tracce di saliva) e si basano sull’allevamento del batterio patogeno in un ambiente sterile, in modo da poterlo identificare.
Raschiare e pulire ferite
Quando la setticemia ha origine da una ferita della pelle, possiamo considerare quest’ultima come il focolaio responsabile della proliferazione batterica. Di conseguenza, è essenziale pulire ed eliminare tutto il tessuto necrotico infettato per evitare che nel flusso sanguigno continuino a riversarsi microrganismi.
Allo stesso modo, se esistono degli ascessi, questi devono essere convenientemente drenati.
Intervento chirurgico
A volte, eliminare il focolaio che produce batteri richiede un intervento chirurgico. Processi come infezioni uterine, ascessi intramuscolari o perforazioni gastrointestinali richiedono questo tipo di interventi, perché possano essere sistemati o eliminati.
Terapia antibiotica anti setticemia nei cani
Si tratta di un fattore fondamentale. Se le difese dell’organismo del cane non sono in grado di fare fronte ai batteri, è necessario concedere un certo vantaggio alle truppe alleate.
Un corretto trattamento antibiotico, basato sui risultati della coltura, può fare la differenza tra il successo o il fallimento. Maggiore è l’efficacia dell’antibiotico di fronte al microrganismo specifico che provoca l’infezione, maggiori saranno le garanzie di recupero.
Supporto
Inoltre, un adeguato supporto nutrizionale è sempre e comunque indicato. Mantenere l’equilibrio emodinamico e offrire all’organismo i nutrienti necessari sono azioni che devono essere eseguite sin dal primo istante.
È necessario tenere conto del fatto che per il sistema fisiologico dell’animale combattere una setticemia costituisce un processo estenuante. È per questa ragione che seguire una buona dieta, in queste circostanze, diventa più importante che mai.
Una malattia complessa
In conclusione, la setticemia nei cani rappresenta un processo patologico con prognosi riservata, nel quale l’identificazione e la diagnosi precoci possono fare la differenza tra il successo o il fallimento.
Di fronte al minimo sintomo di malattia nel cane, dobbiamo rivolgersi a un veterinario, il quale valuterà correttamente le condizioni dell’animale e prescriverà, se necessario, il trattamento adeguato.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.