Tenie nei gatti: tipi, sintomi e trattamenti

Senza cure adeguate, le tenie possono diventare un serio problema di salute per i gatti e i loro proprietari. Scoprite nel seguente articolo l'importanza di tenere questi parassiti fuori da casa!
Tenie nei gatti: tipi, sintomi e trattamenti
Sebastian Ramirez Ocampo

Scritto e verificato il veterinario e zootecnico Sebastian Ramirez Ocampo.

Ultimo aggiornamento: 05 luglio, 2023

Le tenie nei gatti rappresentano un problema di grande preoccupazione per il benessere dei gatti. L’infezione da questi vermi provoca vomito e diarrea gravi, oltre a evidente disidratazione e progressiva malnutrizione.

Inoltre, dal momento che sono considerati parassiti zoonotici, esiste il rischio di trasmissione diretta dall’animale al suo proprietario. Se avete dei dubbi sui tipi di tenie esistenti, sui sintomi che provocano e sulle migliori strategie per combatterle, siete nell’articolo giusto. Non perdetevi le informazioni che abbiamo condiviso con voi nel seguente articolo!

Come sono fatte le tenie nei gatti?

Le tenie appartengono alla classe dei cestodi, noti anche come vermi piatti. La loro composizione anatomica è abbastanza semplice. Il loro corpo, privo di bocca, intestino e cavità corporee, è costituito dalle seguenti parti:

  • Testa o scolice: è provvista di piccoli villi o ventose, con i quali aderiscono alla parete intestinale dei loro ospiti.
  • Collo: è una zona non segmentata, che ha la capacità di rigenerarsi.
  • Serie di segmenti o proglottidi: contengono le uova necessarie alla riproduzione.

Secondo un articolo recensito sulla rivista The Veterinary Clinics of North America, le tenie sono animali ermafroditi, poiché nelle loro proglottidi si trovano organi riproduttivi sia maschili che femminili.

Di conseguenza, un individuo non ha bisogno di un altro per fecondare le sue uova.

D’altra parte, come riferisce questo stesso documento, il loro ciclo riproduttivo richiede un ospite intermedio, dove si sviluppano la forma larvale. Inoltre necessita anche di un ospite finale, nel quale raggiunge il suo stato adulto e inizia a rilasciare le sue uova all’esterno attraverso le feci dell’animale infetto.

Tipi di tenie

Possono essere individuati tre cestodi principali che causano la parassitosi nei gatti: Dipylidium caninum, Echinococcus multilocularis e Taenia taeniaeformis.

Dipylidium caninum

Secondo quanto esposto in una pubblicazione della rivista Parasites & Vectors, questo verme ha una distribuzione mondiale. Inoltre, è considerato quello che colpisce maggiormente gli animali domestici. Secondo gli autori può raggiungere misure che vanno dai 10 ai 70 centimetri di lunghezza.

Il suo contagio avviene quando un gatto ingerisce accidentalmente pulci infette (ospite intermedio) con le larve della tenia. Questi vermi, entrando nel corpo del felino (ospite finale), viaggiano e aderiscono all’intestino. In questo organo raggiungono la maturità in 20 giorni e ricominciano il loro ciclo riproduttivo.

Dipylidium caninum: parassita presente nelle pulci infette da larve di tenia.
Dipylidium caninum. Il suo corpo è chiaramente diviso in diversi segmenti. Fonte: Alan R. Walker/Wikimedia Commons.

Echinococcus multilocularis

Secondo il Center for Disease Control and Prevention, è un verme più piccolo, poiché gli adulti misurano tra 1 e 4 millimetri di lunghezza. I suoi ospiti intermedi includono mucche, maiali e pecore; mentre i suoi ospiti finali sono cani selvatici, gatti e volpi.

La sua infezione si verifica quando gli animali ingeriscono uova di tenia presenti in alimenti come carne e acqua contaminata.

Inoltre, come affermato in un articolo della rivista Veterinary Parasitology, raggiungono la maturità sessuale nell’intestino 28 giorni dopo l’infezione. Tuttavia, le larve si depositano anche nel fegato, formando cisti simili a tumori in quella che è nota come echinococcosi alveolare.

Taenia taeniaeformis

È conosciuta anche come “la tenia del gatto”. Secondo il libro The cat: Clinical Medicine and Management, è uno dei vermi più diffusi nei felini dell’intero pianeta. Secondo i suoi autori, i gatti vengono infettati consumando le larve presenti nei roditori infetti, che fungono da ospiti intermedi. Raggiungono la loro età adulta nell’intestino e possono misurare fino a 60 centimetri di lunghezza.

Le tenie nei gatti possono passare all’uomo?

Lo studio intitolato Dogs, cats, parasites, and humans in Brazil: opening the black box spiega che i cestodi come il Dipylidium caninum hanno un alto potenziale di zoonosi, motivo per cui possono essere trasmessi dagli animali all’uomo.

Nel caso di questa tenia, le persone possono essere infettate dall’ingestione accidentale di pulci che contengono larve di cestodi.

Il rischio sussiste anche quando si maneggiano le feci di un animale contaminato e non ci si lava bene le mani.

D’altra parte, anche l’Echinococcus multilocularis può provocare zoonosi e si stima che colpisca più di 18.000 persone all’anno in tutto il pianeta, soprattutto in Europa e in Asia. Questo secondo uno studio pubblicato sulla rivista Parasite.

Tuttavia, come riferisce questa ricerca, nonostante i gatti siano gli ospiti definitivi del parassita, non svolgono un ruolo importante nel ciclo di vita e nella trasmissione di questo verme alle persone. Tuttavia, vi è comunque un piccolo rischio di contagio.

Quali sono i sintomi?

Quando i carichi parassitari sono leggeri, i gatti infetti di solito sono asintomatici, cioè non si osservano sintomi marcati. Tuttavia, nei casi più gravi, è possibile differenziare i seguenti segni clinici:

  • Disturbi metabolici: poiché le tenie si nutrono dei nutrienti del loro ospite, i gatti infetti presentano malnutrizione, perdita di peso, disidratazione, un pessimo aspetto generale e problemi di crescita.
  • Vomito, diarrea e dolori addominali: compaiono come conseguenza di infiammazioni e alterazioni del corretto funzionamento dell’intestino.
  • Ostruzione intestinale: può manifestarsi —in modo acuto— per un elevato carico parassitario di Taenia taeniaeformis e compromettere la vita del paziente.
  • Segmenti del parassita nell’ano: soprattutto nelle infezioni da Dipylidium caninum, le proglottidi possono essere osservate nella zona perianale e nelle feci del gatto infetto. Il loro aspetto è simile a quello di piccoli chicchi di riso.
  • Irritazione e prurito anale: dovuta all’escrezione dei segmenti del parassita. È comune vedere gatti infetti trascinare la coda a terra o leccarsi costantemente.
Un gatto si lecca la zona perianale a causa delle tenie.
I gatti infetti spesso manifestano un eccessivo leccamento della zona perianale. Fonte: iStockphoto.

Come sapere se il vostro gatto ha le tenie?

La diagnosi dovrebbe essere fatta da un professionista qualificato. Pertanto, è importante che quando osservate uno di questi sintomi vi rechiate da un veterinario il prima possibile. Sarà lui a valutare lo stato funzionale e nutrizionale del vostro animale domestico, oltre a identificare il cestode che causa la parassitosi.

Sicuramente richiederà un campione della materia fecale del vostro gatto, poiché come fa riferimento uno studio sulla rivista Parasites & Vectors, la diagnosi si basa sull’osservazione e sul conteggio delle uova della tenia nelle feci con tecniche come la flottazione e il metodo di McMaster.

Come combattere le tenie nei gatti?

A seconda dello stato in cui si trova il vostro animale, sarà necessario iniziare un trattamento con stabilizzazione e reidratazione dell’organismo con fluidi per via endovenosa.

Nello specifico, per eliminare le tenie verranno utilizzati farmaci antiparassitari, come praziquantel ed epsiprantel, che sono altamente efficaci contro i parassiti cestodi.

D’altra parte, secondo due studi sulla rivista Parasite, esistono prodotti commerciali che combinano afoxolaner, eprinomectina e praziquantel, con risultati positivi nel trattamento delle infezioni da Dipylidium caninum ed Echinococcus multilocularis nei gatti. Infine, nei casi di occlusione intestinale da Taenia taeniaeformis, si rende necessario l’intervento chirurgico per asportare le forme adulte del parassita depositate nell’intestino.

Il miglior trattamento è la prevenzione

Come nella maggior parte delle malattie che colpiscono i gatti, i metodi di prevenzione sono molto più efficaci del trattamento stesso. L’uso di strategie come la sverminazione del vostro animale domestico — ogni 3 mesi, con farmaci per via orale — o il controllo delle pulci — con collari o pipette di imidacloprid/flumetrina — impedirà ai gatti di contrarre le tenie.

Inoltre, come potete vedere, i roditori fungono da ospiti intermedi per alcuni di questi cestodi. Per questo motivo, controllare l’accesso dei gatti all’esterno, in modo che non li mangino, è fondamentale per la loro prevenzione. Allo stesso modo, ricordate che questi vermi possono infettare anche voi, quindi tenerli lontani da casa gioverà sia a voi che al vostro animale domestico.


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