Trattamenti per la leptospirosi nei cani
Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Rodríguez
Conosciuta anche come tifo canino, la leptospirosi nei cani è una malattia contagiosa provocata da un batterio. Se viene identificata e trattata tempestivamente, il nostro amico a quattro zampe ha la possibilità di riprendersi completamente.
Che cos’è e come si trasmette la leptospirosi canina?
I batteri del genere Leptospira sono in grado di infettare la maggior parte dei mammiferi e perfino animali a sangue freddo. Anche se esistono altri sierotipi, le specie Leptospira canicola e Leptospira Icterohaemorrhagiae sono quelle responsabili della maggior parte dei casi di leptospirosi nei cani.
La sua prevalenza può aumentare nei mesi caratterizzati da temperature moderatamente alte e in zone umide, e può manifestarsi in modi diversi, in base al sierotipo e allo stato di salute del cane. Prima di tutto, si tratta di una malattia grave: una diagnosi precoce è dunque di fondamentale importanza.
La via di trasmissione più comune è generalmente rappresentata dal contatto diretto con l’urina di cani infetti, oppure mediante contatto indiretto con acqua o particelle di terra contenenti il batterio.
La leptospirosi nei cani può essere trasmessa anche attraverso ferite provocate dal contatto con dei topi, i principali portatori di questi batteri e che, a loro volta, vengono a malapena colpiti da questa malattia.
Dopo che il batterio è riuscito a penetrare all’interno dell’organismo, si diffonde attraverso il flusso sanguigno e raggiunge i reni, il fegato e altri organi.
Quali sintomi presenta la leptospirosi nei cani?
Generalmente, i primi sintomi della leptospirosi nei cani corrispondono a mancanza di appetito, nausea o vomito e febbre alta. In seguito iniziano a manifestarsi i sintomi specifici da contagio da Leptospira, come i seguenti:
- Itterizia (colorazione giallastra degli occhi e della pelle)
- Lesioni necrotiche nella bocca
- Gastroenterite emorragica
- Ulcere nella bocca e nelle mucose nasali
- Abbassamento della temperatura corporea
- Alterazione di alcuni parametri (globuli bianchi e indicatori della funzione renale) rilevabili mediante analisi del sangue
Se notiamo la presenza di cambiamenti nel comportamento abituale del nostro cane, oppure se identifichiamo qualcuno di questi sintomi, è di fondamentale importanza rivolgersi a un veterinario, che formulerà una diagnosi e prescriverà il trattamento adeguato.
Qual è il trattamento per la leptospirosi nei cani?
Come abbiamo detto in precedenza, è importante che il trattamento abbia inizio al più presto possibile. In questo caso, all’animale, per combattere l’infezione, vengono somministrati degli antibiotici, di solito penicillina e streptomicina, per una durata di 7-10 giorni.
Se necessario, è possibile somministrare del siero e un farmaco per tenere sotto controllo il vomito e la diarrea e procedere a una corretta reidratazione dell’animale.
Se il veterinario lo ritiene necessario, è possibile anche applicare alcune misure in grado di contrastare il danno sia renale che epatico. Unitamente a queste misure, è possibile somministrare una dieta nutriente ma a basso contenuto proteico.
Infine, la contromisura migliore per evitare la leptospirosi nei cani consiste nella prevenzione. È importante eseguire le vaccinazioni raccomandate dal veterinario e tenere sotto controllo il nostro cane, mentre facciamo in modo che l’ambiente in cui vive sia il più igienico possibile, evitando, per quanto è in nostro potere, che entri in contatto con possibili focolai di infezione.
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Andre-Fontaine, G., Branger, C., Gray, A. W., & Klaasen, H. L. B. M. (2003). Comparison of the efficacy of three commercial bacterins in preventing canine leptospirosis. Veterinary Record, 153(6), 165-169.
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