Tutto sul dugongo
Scritto e verificato il biologo Cesar Paul Gonzalez Gonzalez
Il dugongo è un curioso mammifero marino che presenta una certa somiglianza con le foche. La differenza è che ha un corpo più ampio, che ricorda di più quello dei lamantini. Nonostante il loro aspetto, questi grandi animali sono noti per essere di natura piuttosto docile.
Il nome scientifico di questa specie è Dugong dugon. È l’unico membro vivente della famiglia dei Dugongidae, che comprendeva anche la ritina di Steller, oggi estinta. Continuate a leggere questo articolo e scoprite di più sulle particolarità del dugongo.
Habitat e distribuzione
Questa specie preferisce abitare le zone costiere tropicali e subtropicali, quindi la sua area di distribuzione è ampia e si estende dall’Africa orientale all’Australia. Naturalmente, a causa del sovrasfruttamento, la sua popolazione si è drasticamente ridotta e al giorno d’oggi è difficile osservare degli esemplari.
La maggior parte degli esemplari tende a concentrarsi in zone d’acqua profonda come baie e profondi canali di mangrovie. Questi siti sono caratterizzati da un’elevata densità di piante, fondamentali per la vita del dugongo.
Caratteristiche fisiche del dugongo
Il corpo del dugongo è abbastanza simile a quello di un lamantino, dall’aspetto ovale e affusolato, in grado di raggiungere i 3 metri di lunghezza e un peso di 200 chilogrammi. È dotato di due pinne pettorali, oltre a una coda simile a quella che si osserva nei cetacei. Inoltre, ha una testa ovale e una bocca che si apre in direzione del ventre, che gli è essenziale, in quanto è così che si procura il cibo.
Per quanto riguarda i denti, i dugonghi sono privi di molari. Tuttavia, usano le placche cornee per macinare il cibo. Inoltre, i maschi presentano un paio di incisivi esposti che da vicino ricordano quelli degli elefanti.
Comportamento
Uno dei tratti più riconoscibili di questo animale è il suo peculiare comportamento pacifico e socievole. Tuttavia, in gran parte dei casi si trova da solo o in coppia, perché il suo habitat non è in grado di fornire cibo a tutti. Naturalmente questo non significa che sia impossibile vederli in branco o in gruppo, ma piuttosto che si tratta di eventi temporanei che non durano a lungo.
Sebbene il dugongo trascorra la maggior parte della sua vita vicino alla superficie dell’acqua (10 metri di profondità), è in grado di raggiungere profondità di 39 metri. Questo limite può essere dovuto al fatto che non riesce a resistere a lungo senza aria (massimo 6 minuti). In alcuni casi, rimangono “in piedi” con la coda sul fondo e la testa in superficie, in modo da poter riposare e respirare allo stesso tempo.
Alimentazione
La dieta del dugongo è erbivora, il che significa che consuma solo piante, radici e foglie che si trovano nell’oceano. Per questo ha ricevuto il soprannome di “mucca di mare”, poiché la sua particolare bocca gli permette di muoversi su fondali sabbiosi in cerca di piante marine.
A questo proposito, alcuni specialisti affermano che il dugongo pascola con molta attenzione in modo da favorire la crescita della vegetazione marina. In questo modo, si assicura che il suo cibo si rigeneri e che le risorse non si esauriscano in futuro. Questa strategia è nota come coltivazione al pascolo.
Riproduzione del dugongo
La femmina del dugongo raggiunge la maturità sessuale a 17 anni di età, quindi il successo riproduttivo della specie è piuttosto limitato. Non sembrano avere una specifica stagione degli amori, ma è stato rilevato che la maggior parte dei piccoli nasce tra luglio e settembre.
D’altra parte, il processo di gestazione dura tra i 13 e i 15 mesi. Ogni femmina di solito dà alla luce un solo piccolo, quindi si occupa esclusivamente di garantirne la sopravvivenza. Di conseguenza, il processo di allattamento e cure materne può durare dai 14 ai 18 mesi, anche se la durata può variare a seconda della popolazione.
Perché è in pericolo?
Anche se questo animale è dotato di un corpo grosso, manca di capacità difensive contro i suoi nemici. Inoltre, non è in grado di muoversi velocemente, quindi è una facile preda di animali più grandi e potenti come squali o orche. Anche se ciò non dovrebbe costituire di per sé un pericolo per le sue popolazioni, queste caratteristiche lo rendono un’altra vittima del sovrasfruttamento da parte degli umani.
Sia la carne che il grasso di questo animale sono prodotti molto apprezzati nei pressi dell’Oceano Indiano. Per questo motivo, è stato perseguitato allo scopo di soddisfare la domanda locale di questi particolari ingredienti. Come se non bastasse, diversi pescherecci che utilizzano reti a strascico spesso catturano accidentalmente il dugongo. Nel complesso, questi sono i fattori che hanno provocato la drastica riduzione della sua popolazione.
Come potete vedere, il dugongo è un peculiare mammifero marino che non fa del male a nessuno. Tuttavia, l’avidità umana l’ha portato quasi all’estinzione. La specie è attualmente elencata come vulnerabile dall’Unione mondiale per la conservazione della natura.
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