Un cane preistorico a Murcia (Spagna)
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
La storia del migliore amico dell’uomo ci affascina da sempre, motivo per cui la scoperta di un cane preistorico a Murcia, città spagnola, ha suscitato grande interesse.
Nel giacimento dell’Età del rame di Caravaca de la Cruz sono stati trovati molti dettagli interessanti sul nostro rapporto con i cani durante la preistoria.
Il giacimento del cane preistorico
In questo giacimento che risale a circa 4000 anni fa, una delle sepolture più grandi della penisola iberica preistorica, non sono stati trovati solo resti di 1300 esseri umani, ma anche di 25 esemplari di cane preistorico. Si tratta della stessa specie che vive oggi con noi, Canis lupus familiaris, e per la maggior parte esemplari giovani.
In seguito a un lavoro di oltre quattro anni sono state rinvenute 2000 ossa di animali, molte delle quali di canidi: lupi e volpi si sommavano al cane domestico, ma sono apparsi anche scheletri di maiali e cavalli preistorici.
I veterinari dell’Università di Murcia hanno studiato gli scheletri di questi animali e ciò ha permesso di verificare che i denti erano molto rovinati. Questo dato indica che probabilmente gli animali si nutrivano soprattutto di ossa.
Il dipartimento di anatomia dell’Università di Murcia è riuscito a risalire a numerosi dati sulla vita di questi animali semplicemente dallo studio delle loro ossa.
Lo studio delle ossa ha permesso di capire che la maggior parte degli animali era di taglia media, sebbene alcuni fossero più grandi. Sembrerebbe trattarsi di esemplari di una razza, ma i ricercatori non si sbilanciano e preferiscono parlare di piccoli morfotipi.
L’altezza al garrese di questi cani era in media di 50 centimetri, simile ai resti di altri giacimenti dello stesso periodo. Si ritiene che questi cani eseguissero soprattutto attività quali la caccia e la pastorizia.
Fíbula, un caso speciale
Ad attirare l’attenzione dei ricercatori è stato soprattutto Fíbula, nome che ha ricevuto il cane preistorico più anziano del giacimento e il cui scheletro è stato ricostruito. L’animale, che risale a 4000 anni fa, presentava una frattura nella zampa destra a carico della tibia e del perone.
La frattura si era ossificata del tutto, facendo accorciare la zampa. I ricercatori ritengono che una simile frattura fosse incompatibile con le attività di un cane da lavoro come un cane pastore o da caccia, in quanto l’animale doveva zoppicare non poco.
Il fatto che un animale così dipendente dagli uomini avesse una frattura del genere indica che molto probabilmente questo cane preistorico era accudito dall’uomo nonostante la sua utilità fosse venuta meno, alla pari di altri membri della sua specie.
Quando Fíbula era in vita, i cani erano addomesticati già da diversi millenni. Al giorno d’oggi la teoria più diffusa è che i lupi più amichevoli e fiduciosi iniziarono a ottenere diversi vantaggi avvicinandosi alla popolazione umana e nutrendosi dei suoi avanzi, soppiantando la versione in cui l’essere umano è il protagonista dell’addomesticamento degli animali.
Quella di Fíbula è una delle tante storie sull’amicizia tra gli abitanti dell’attuale regione di Murcia nell’Età del Rame e un cane che ebbe una lunga vita grazie alle cure dell’uomo. Quali altre storie porterà con sé questo affascinante animale domestico?
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