Ecco l'uomo che ha adottato 700 cani randagi
Sta assumendo i connotati di una vera pandemia, il triste problema dei cani randagi. Sono infatti moltissimi i paesi che non riescono ad arginare questo fenomeno. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo, si contano migliaia di cani e gatti abbandonati per colpa di persone poco sensibili e irresponsabili.
Esiste però chi, come vedremo, lotta con tutto sé stesso per porre rimedio a questa problematica. Oggi vi raccontiamo come, un solo uomo, è riuscito ad accogliere, allevare e curare oltre 700 cani randagi. Ad oggi il numero ufficiale è di 735 e continua a salire. Scopriamo chi è il nostro eroe.
735 cani abbandonati, salvi grazie a lui
Il suo nome è Rakesh Shukla, vive in una fattoria di quasi due ettari presso Bangalore. Ci troviamo nello stato del Karnataka, India. La sua corsa all’adozione è ormai diventata un vero e proprio record. Tutto iniziò circa 8 anni fa con l’adozione di una cucciola di Golden Retriever di 45 giorni. Da quel momento, il nostro campione di solidarietà ha dichiarato guerra al randagismo.
Ogni sforzo, ogni ora di lavoro, viene dedicata in modo volontario da Rakesh, divenuto ormai simbolo ed esempio per tutto il suo paese. Durante la sua passeggiata quotidiana nella fattoria, si occupa di vari aspetti dei suoi ospiti a quattro zampe. Una passione per i cani che viene ricambiata dal ben noto affetto incondizionato di animali che saranno grati a Rakesh per il resto dei loro giorni.
Questo ben organizzato rifugio è ricco di colore e varietà. Nel corso del tempo, sono stati salvati dalla strada, e da sicura morte, cani di tutti i tipi, razza, dimensione ed età. Arrivano spesso anche animali con pedigree ma lo scopo è sempre uno. Recuperare, curare e rimettere in sesto gli animali, sia fisicamente che psicologicamente. Non solamente per garantirgli un’esistenza dignitosa e lunga, ma anche per riuscire a trovare loro una nuova famiglia.
Affettuosamente, il signor Shukla si è conquistato il soprannome di ‘Il padre dei cani‘. Non sacrifica mai nessuno dei suoi amici speciali e tiene con sé tutti, anche chi ha qualche acciacco o che, per via dell’età, non ha molto mercato, tra le nuove adozioni.
Una fattoria per cani
Attualmente, nella struttura lavorano ben 10 persone. Le loro attività vanno dall’alimentazione, alla pulizia di animali e zone comuni, fino alle cure mediche. L’esempio di Rakesh ha contagiato il cuore sensibile di parecchie persone. Oggi la sua fattoria può contare, dunque, sul supporto di volontari, veterinari e addestratori.
Considerate che le risorse impegnate dall’uomo sono assai significative. Solo per il cibo, servono ogni giorno circa 300 kg di carne di pollo e 200 kg di riso. Ciò senza considerare vaccini, visite e medicinali speciali, essenziali per diverse patologie. Fortunatamente, l’aiuto arriva anche sotto forma di donazioni e i circa 1400 euro di spesa mensile diventano un poco più accessibili.
Il gesto di questo giovane indiano è davvero encomiabile, ma non isolato. Per fortuna, esistono altri esempi di generosità da parte dell’uomo nei confronti di animali abbandonati. Ecco un altro caso, parimenti eclatante, che vi farà riflettere.
La nonna che ha salvato 1500 cani randagi
C’è persino chi ha battuto il già straordinario record del buon Rakesh. Questa volta ci spostiamo dall’India un poco più a nord, direzione Cina. E’ proprio qui, infatti, che cinque donne anziane hanno deciso di prendersi cura di oltre 1500 cani randagi. Per l’esattezza 1546. Anche in questo caso il 2009 sancì l’inizio del progetto. Nonna He Wenjin, colpita e intristita per scorgere sempre tanti cani abbandonati, decise di fare qualcosa.
La sua divenne una vera a propria missione. Iniziò ad adottare così tanti cani che fu costretta a lasciare il lavoro. Poi a vendere la casa, l’auto e, infine, i gioielli di famiglia. Tutto per sfamare e curare i suoi nuovi amici.
Nel momento più complicato, però, altre quattro signore anziane decisero di aiutarla. In questo modo, una piccola cittadina della provincia di Shaanxi si è convertita nel maggior rifugio per cani dell’intera Asia. Il team delle cinque anziane ha organizzato il lavoro per turni, per poter sfamare e seguire i 1500 ospiti del loro rifugio. Ogni problema viene affrontato seriamente e, in caso di malattie, incidenti o ferite, si ricorre sempre e comunque alle cure della vicina clinica veterinaria.
Un’iniziativa davvero incredibile, ancor più valorosa considerando che la signora Wenjin ha dovuto lottare, e non poco. Il governo locale, infatti, reclamò ben presto il terreno su cui sorgeva il rifugio per cani randagi. La nostra nonnina, allora, fu costretta a spostare tutto nel paesino di Houyu. E il trasloco? L’instancabile anziana, ancora una volta, sorprese tutti, noleggiando quattro pullman per trasportare, comodamente e in modo rapido, tutti i suoi amici a quattro zampe.
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