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L'addax: una specie di mammifero artiodattilo

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Vi diciamo di più sull'addax, un'antilope che vive nelle regioni aride dell'Africa che attualmente si trova a rischio di estinzione.
L'addax: una specie di mammifero artiodattilo
Alejandro Rodríguez

Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Rodríguez

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

L’animale che ci interessa oggi è una delle antilopi più rappresentative dell’Africa. Stiamo parlando dell’addax, noto anche come antilope dalle corna a vite, un mammifero che oggi, purtroppo, si trova in serio pericolo di estinzione. Se volete saperne di più, continuate a leggere!

Caratteristiche generali

L’addax (Addax nasomaculatus) è stato descritto per la prima volta nel 1816 dallo zoologo francese Henri de Blainville. Questo mammifero artiodattilo fa parte della famiglia dei bovini e per molto tempo era conosciuto con il soprannome di ‘antilope bianca’, per il colore del suo manto.

Gli animali di questa specie hanno un’altezza media di un metro e un peso compreso tra gli 80 e i 120 chilogrammi. Insieme al suo parente l’orice, l’addax è un’antilope con il corpo arrotondato e le zampe lunghe. La pelliccia di questi animali varia a seconda della stagione: è marrone in inverno e molto più chiara in estate. Presenta un’inconfondibile striscia di pelo bianca a forma di X sul muso.

Ciò che si nota di più dell’addax sono le sue corna. Ha un paio di corna ad anello che crescono verso l’alto e si attorcigliano su se stesse a formare una spirale, caratteristica unica di questa specie.

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Habitat naturale dell’addax

Questi animali vivono nelle zone aride, sassose e desertiche dell’Africa nordoccidentale. Parliamo quindi di una specie dalle caratteristiche morfologiche adatte a questo tipo di terreno difficile.

Per cominciare, la forma dei loro zoccoli è adatta a camminare su terreni sabbiosi o soffici, impedendo così loro di affondare. Per adattarsi al caldo estremo ed evitare la disidratazione, l’addax non suda, fino a raggiungere una temperatura corporea di 45 gradi Celsius. Inoltre, gli addax possono sopravvivere senza bere per lunghi periodi.

È un animale che si muove per lo più di notte e all’alba, quando le temperature sono più sopportabili. Per nutrirsi, di solito migra alla ricerca di qualche oasi di vegetazione, in cui trovare anche un po’ d’acqua. Queste migrazioni solitamente avvengono durante la stagione delle piogge.

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Stato di conservazione attuale

A differenza dell’antilope, l’addax non è un animale veloce. Pertanto, gli addax sono facili prede dei predatori della savana come leoni o leopardi, ma anche dei bracconieri. Infatti, sono un facile bersaglio per i cacciatori, che negli ultimi anni hanno letteralmente decimato intere popolazioni di questi animali.

La riduzione dell’habitat, la siccità e la caccia stanno seriamente minacciando la sopravvivenza dell’addax. La IUCN ha elencato questa specie nella categoria di “pericolo critico”. Alcuni paesi e organizzazioni stanno già adottando misure per la sua conservazione.

Tra questi spicca il Parco Nazionale Souss-Massa in Marocco. In questo recinto vengono allevati diversi esemplari, che verranno successivamente reintrodotti in natura per garantirne la sopravvivenza. Altri esemplari in cattività possono essere visti nel nostro nel Parco Naturale di Cabárceno in Spagna.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Hummel, J., Steuer, P., Südekum, K. H., Hammer, S., Hammer, C., Streich, W. J., & Clauss, M. (2008). Fluid and particle retention in the digestive tract of the addax antelope (Addax nasomaculatus)—adaptations of a grazing desert ruminant. Comparative Biochemistry and Physiology Part A: Molecular & Integrative Physiology149(2), 142-149.

 

  • SPEVAK, E. M., BLUMER, E. S., & CORRELL, T. L. (1993). Species survival plan contributions to research and reintroduction of addax Addax nasomaculatus. International Zoo Yearbook32(1), 91-98.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.