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Aiutare un gatto pauroso a superare i suoi timori

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Per aiutare un gatto pauroso, bisogna fare attenzione all'ambiente in cui vive ed esporlo durante le prime settimane di vita a un ambiente vario e stimolante. Un gatto cresciuto in isolamento può essere fragile e timoroso fino all'estremo.
Aiutare un gatto pauroso a superare i suoi timori
Luz Eduviges Thomas-Romero

Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il primo passo per aiutare un gatto pauroso a superare i suoi timori è riconoscere la situazione che lo spaventa, un compito che può non essere semplice; dunque, prima di tutto bisogna conoscere il proprio animale.

Un gatto pauroso per natura può avere timore di molte cose e trascorrere gran parte della sua vita nascosto. D’altro canto, un gatto naturalmente sicuro avrà meno paura e, in generale, si riprenderà più in fretta da un evento traumatico.

Lo spettro della paura

Esiste una varietà di segni che ci aiutano a capire se il nostro gatto è spaventato. Molte volte il fattore scatenante della paura del felino è uno stimolo che possiamo riconoscere.

Bisogna sapere che la paura è da considerarsi lieve se il gatto presenta tremori, ridotta attività, condotte di fuga passiva e si nasconde.

Nel caso del panico, i segni possono includere una condotta di fuga attiva e un aumento dell’attività motoria potenzialmente nociva e fuori contesto. La risposta alla paura è una condotta complessa, che coinvolge diverse strutture neuronali. Alla luce di ciò, tale risposta attiva meccanismi sensoriali, motori ed emotivi.

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Le distinte manifestazioni della paura

A seguire esponiamo le principali manifestazioni di risposta alla paura di un gatto. Con frequenza, la risposta è di tipo difensivo:

  • Somatiche: stato di allerta (o vigilanza), ritrarre le orecchie contro la testa, tirare fuori gli artigli, inarcare la schiena, muovere la coda, mostrare i denti o aprire la bocca.
  • Vocalizzazioni: soffiare, miagolare, sbuffare, sputare o urlare.
  • Risposte neurovegetative (involontarie): dilatazione delle pupille, occhi in fuori, aumento della salivazione, piloerezione, aumento della sudorazione, perdita di controllo degli sfinteri urinario e anale, rilascio da parte delle ghiandole anali, aumento della frequenza respiratoria e della frequenza cardiaca.
  • Movimento: congelamento nel luogo in cui si trova, mettersi in piedi, muoversi in tondo, attaccare, dare zampate, graffiare, mordere, lottare, nascondersi o scappare.

Conseguenze a lungo termine di vivere con paura

Tra i classici segni di attività simpatica può presentarsi diarrea persistente che scatena una malattia intestinale di natura infiammatoria o sindrome dell’intestino irritabile. Un gatto pauroso può sviluppare anche condotte ossessive come leccarsi o mordersi.

Come possiamo aiutare un gatto pauroso?

Se i vostri gatti si nascondono, ma sono sani, lasciateli soli. Usciranno quando saranno pronti. Forzarli a uscire dal loro nascondiglio provocherà in loro ulteriore paura.

Assicuratevi che abbiano facile accesso al cibo, all’acqua e alla lettiera. Pulite la lettiera e cambiate il cibo e l’acqua tutti i giorni per sapere se l’animale mangia e beve.

Il cibo stimola fortemente i gatti, dunque se i vostri temono un membro della famiglia, date a questa persona il compito di dargli da mangiare.

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È possibile evitare che un gatto diventi pauroso?

Nonostante esista una predisposizione naturale a un carattere timido in alcune razze di gatti, i padroni possono tenere a mente i seguenti fattori:

  • I gatti che vengono privati dell’esposizione sociale e ambientale fino alle quattordici settimane d’età possono avere abitualmente paura del contatto.
  • Le fobie e il panico possono dipendere da una passata incapacità di scappare o allontanarsi dallo stimolo che causa fobia o panico. È per questo che i gatti che sono stati per molto tempo chiusi in gabbia o sottoposti a condizioni di abuso sono più timorosi.
  • I gatti che sono stati abbandonati, che hanno avuto diversi padroni o che sono stati ceduti in genere soffrono di ansia da separazione.
  • Mantenere un buono stato di salute: qualsiasi malattia, intossicazione o condizione fisica dolorosa aumenta l’ansia e contribuisce allo sviluppo di paure, fobie e risposte ansiogene.

Diagnosi e trattamento per aiutare un gatto pauroso

Per prima cosa, bisogna scartare affezioni di salute che potrebbero essere alla base del comportamento timoroso del gatto. Se il veterinario diagnostica una semplice paura, ansia o fobia, un farmaco prescritto dal professionista potrebbe essere tutto quello di cui avete bisogno.

Ma ci sono buone probabilità che il veterinario fornisca diverse raccomandazioni a seconda del caso specifico del gatto, sul fattore scatenante della paura e su come si possono calmare i timori e l’ansia del felino tramite il condizionamento della condotta.

Per aiutare un gatto in caso di panico estremo e ansia da separazione, bisogna garantirgli protezione finché i farmaci non iniziano a fare effetto, il che può richiedere da alcuni giorni a settimane. Spesso il ricovero può essere l’opzione migliore.


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