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Allergie alimentari negli animali: come riconoscerle?

4 minuti
Le allergie alimentari sono spesso abbastanza complesse da diagnosticare e trattare. Vi spieghiamo come accorgervi se il vostro animale domestico ne soffre.
Allergie alimentari negli animali: come riconoscerle?
Juan Pedro Vazquez Espeso

Scritto e verificato il veterinario Juan Pedro Vazquez Espeso

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Le allergie alimentari negli animali sono tra le sfide diagnostiche più complesse e, per certi versi, stimolanti che un veterinario possa affrontare. Quando c’è il sospetto che un animale possa soffrire di questo tipo di allergia, è necessario applicarsi con impegno per cercare di trovare la radice del problema.

Perché le allergie alimentari negli animali sono così complesse da individuare? Quali sintomi producono in un animale domestico? Qui di seguito vi spiegheremo tutto quello che dovete sapere su questo processo immunitario.

Tipi di allergie alimentari

A scopo educativo, e per comprendere meglio il processo diagnostico delle allergie alimentari, spiegheremo brevemente tutti i tipi di allergia esistenti. Cominciamo:

  • Allergia alimentare: quella di cui ci occupiamo. Quando l’allergene, cioè l’elemento che provoca l’allergia, è presente in un alimento.
  • Allergia ambientale: in questo tipo di allergia, l’allergene si trova nell’ambiente.
  • Da contatto: la più facile da diagnosticare. Succede quando l’allergia è causata da un elemento specifico, come un certo collare o una ciotola per il cibo.
  • Allergia da punture di pulci: come suggerisce il nome, le punture di questi parassiti scatenano una reazione allergica nell’animale.

Questa classificazione può sembrarvi ovvia e non molto importante, ma capirete più tardi che non è così. Soprattutto se si considera che gli animali possono soffrire di combinazioni di tutte queste allergie.

Alimenti coinvolti nelle allergie alimentari negli animali

Non tutti gli alimenti hanno la stessa capacità di causare un quadro di allergia alimentare sull’animale domestico. Se è vero che potenzialmente qualsiasi sostanza ha un potenziale allergico, ci sono alcuni alimenti che sono più implicati nello sviluppo di questo processo.

Il pollo e la carne di manzo sono tra le sostanze proteiche con il maggior potenziale allergenico. Mentre, nel settore dei cereali, troviamo in particolare il mais e il grano.

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Come si fa a sapere se un animale soffre di un’allergia alimentare?

Non esiste una risposta facile a questa domanda. Ricordate i tipi di allergie sopra elencati? Purtroppo, ad eccezione dell’allergia da contatto, che ha una reazione più locale, tutte le altre varianti hanno sintomi simili.

Inoltre, per una maggiore complessità, le allergie alimentari possono svilupparsi in qualsiasi momento e a qualsiasi età. Molti proprietari di animali domestici rifiutano l’opzione dell’allergia alimentare, sostenendo che l’animale ha mangiato lo stesso tipo di cibo da tutta la sua vita.

Purtroppo, questa affermazione non è molto d’aiuto. Infatti un animale può sviluppare un’allergia in modo improvviso, anche se ha mangiato quel cibo da sempre. Per quanto possa sembrare sorprendente, queste allergie spontanee non si manifestano solo nei cani, ma sono state documentate anche nell’uomo.

Lo stesso ragionamento vale anche per le allergie ambientali. Difatti, anche questo tipo di reazione può svilupparsi inaspettatamente. Per tutti questi motivi, se l’animale inizia a grattarsi improvvisamente, non c’è modo apparente di conoscerne la causa.

Approccio diagnostico

Per individuare questo processo patologico, viene prima di tutto adottato un approccio basato sui segni clinici, che di solito sono piuttosto aspecifici. Tra i più frequenti ci sono:

  • Prurito e graffi.
  • Pelle arrossata.
  • Eruzioni cutanee.
  • Congiuntivite.
  • Vomito e diarrea (a volte).
  • Alopecia autoindotta, specialmente nel gatto.

Questi sintomi portano il veterinario a sospettare l’esistenza di un processo patologico allergico. Tuttavia, per conoscerne la causa è necessario continuare a indagare. È giunto il momento di utilizzare metodi di rilevamento più complessi.

Attualmente, sono disponibili sul mercato test diagnostici basati sull’interpretazione delle quantità di immunoglobuline, che sono le sostanze mediate dall’allergia presenti nel sangue. Questi metodi, pur avendo un grande potenziale, possono non essere molto affidabili al momento, specialmente nei gatti.

Pertanto, il miglior strumento diagnostico è il test di eliminazione.

Test di eliminazione

Questo metodo di diagnosi delle allergie alimentari negli animali, comporta l’esclusione dai cibi più sospetti. Ad esempio, se l’animale ha mangiato del cibo a base di pollo e riso per diversi mesi, è meglio scegliere dei pasti che non contengano questi componenti.

C’è anche l’opzione di preparare un menu a casa, senza ricorrere ai cibi già pronti. Oppure pensare a delle diete ipoallergeniche appositamente formulate. Queste ultime, danno risultati molto buoni nella maggior parte dei casi, ma come svantaggio possiamo citare il loro costo elevato.

Se si utilizzano cibi già pronti, è necessario dare all’animale la sua nuova dieta per almeno due mesi, ed esclusivamente quel tipo. Sottolineiamo il concetto di esclusività, in quanto se l’animale domestico consuma, ad esempio, dolci commerciali, ci possono essere interazioni che maschereranno i risultati.

Si consiglia inoltre di mantenere la nuova dieta per un lungo periodo di tempo al fine di osservare i risultati. Se l’animale risponde e i sintomi migliorano, è il momento di reintrodurre il cibo precedente alla ricerca di una nuova reazione allergica. Se si verifica una nuova reazione, l’allergia alimentare è stata diagnosticata.

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Ci auguriamo che abbiate trovato questo articolo interessante e che possiate comprendere meglio il complesso processo diagnostico per rilevare le allergie alimentari negli animali. Il primo passo nella cura di qualsiasi malattia è, in tutti i casi, che il proprietario la rilevi prontamente.


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  • Atlas de dermatología canina y felina. Gustavo Machicote Goth

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.