Autodeplumazione negli uccelli: cause, sintomi e trattamento
L’autodeplumazione è una condizione clinica molto comune negli uccelli domestici. Si tratta di una malattia difficile da debellare definitivamente e causa molti problemi, sia al paziente che al padrone.
In questo articolo parliamo delle cause, dei sintomi e del trattamento dell’autodeplumazione. Se avete un uccello come animale domestico, è di vitale importanza prevenire o sapere come trattare questa patologia, poiché è una condizione che può peggiorare nel tempo.
Cos’è l’autodeplumazione?
L’autodeplumazione è un disturbo comportamentale che colpisce gli uccelli. Si tratta di un comportamento ripetitivo e costante che tende a strappare via le piume. Si differenzia dalla muta e da altre patologie perché scompaiono solo le penne nelle zone che l’uccello riesce a raggiungere con il becco.
Quando questo comportamento diventa cronico è noto come disturbo ossessivo-compulsivo. L’uccello può farlo a se stesso o agli altri, quindi è importante osservare bene il suo comportamento in ogni momento e, se necessario, separare temporaneamente i compagni di gabbia.
C’è un trucco per sapere chi lo fa a chi: se mancano le piume sulla testa, l’uccello le ha strappate via al suo compagno. La testa è l’unico posto in cui gli uccelli non possono strappare le penne a se stessi.
Cause
Ha la sua origine nel comportamento di toelettatura degli uccelli. Questo è un modo innato di agire che viene attivato in risposta ai recettori della pelle – che segnalano che alcune piume sono fuori posto – o da un meccanismo di controllo dello stress. Ci sono 4 principali cause dell’autodeplumazione degli uccelli:
- Cause genetiche: alcune specie sono più predisposte a questo disturbo, come alcuni pappagalli. Tuttavia, questo fatto resta da dimostrare.
- Malattie: parassiti interni o esterni, malnutrizione, allergie o malattie della pelle e del fegato sono alcune delle cause che possono indurre il vostro uccello a volersi strappare le piume.
- Cause ambientali: posizione sbagliata della gabbia, mancanza o eccesso di acqua o alterazioni nella distribuzione della luce sono esempi di come l’ambiente possa causare l’autodeplumazione negli uccelli.
- Comportamenti compulsivi: sono i più noti, in cui l’uccello rimuove le penne principalmente a causa di ansia e/o depressione. Di solito sono innescati dalla mancanza di arricchimento ambientale, dalla morte o dalla separazione dal partner o dal padrone e dallo stress derivante dalla rimozione dell’animale dal suo ambiente naturale, tra le altre cause.
Ma come si riconosce l’autodeplumazione negli uccelli? Sicuramente vi interesserà sapere quando il vostro uccello soffre di questo disturbo. Vediamo i sintomi in dettaglio.
Sintomi dell’autodeplumazione
La mancanza di piumaggio non è l’unico sintomo dell’autodeplumazione. È importante distinguerlo dal normale spargimento delle piume e fare una diagnosi corretta. Per facilitare questo compito al veterinario, dovreste prestare attenzione a quanto segue:
- Zone prive di piume che sono alla portata del becco: come accennato in precedenza, se mancano le piume in luoghi inaccessibili, come la testa, potrebbe essere qualcosa di diverso.
- Piume spezzate: a volte, gli uccelli non tirano l’intera piuma, ma solo la fine.
- Strofinare le zampe contro i trespoli o altre superfici: questo comportamento è un po’ meno comune, ma a volte le penne delle zampe si strappano in questo modo.
- A volte, gli uccelli si mordono anche le unghie e i piedi, provocandosi delle lesioni.
Trattamento
Una volta individuato il problema e le sue cause, cosa bisogna fare? Se la causa è organica, la soluzione è somministrare le cure necessarie e, successivamente, in linea di principio il comportamento dovrebbe scomparire.
Qualcosa di simile accade quando la causa è ambientale: la cosa più importante è riconoscere i fattori che stressano l’uccello. Alcuni passaggi da eseguire sono i seguenti:
- Ridurre il rumore ambientale al minimo.
- I cicli di luce/buio dovrebbero favorire il riposo dell’uccello.
- Usare una gabbia adatta: posizionala in alto per evitare la sensazione di vulnerabilità, che abbia una dimensione adeguata e che l’uccello possa godere dell’appropriato arricchimento ambientale in modo che il tempo trascorso all’interno non sia noioso.
- Il cibo deve essere riposto adeguatamente e la gabbia sempre pulita per evitare malattie.
- Tenerlo lontano dai predatori e dagli altri animali: quella gazza che si appollaia sul terrazzo per osservare il vostro canarino vuole mangiarlo, e lui lo sa. Può anche succedere che abbia paura del cane, non importa quanto sia buono.
Quando la causa è puramente comportamentale, le misure da adottare immediatamente sono: dargli una routine quotidiana, migliorare la dieta e fare in modo che l’uccello non si annoi dentro la gabbia.
In casi estremi, può essere utilizzato il collare elisabettiano. A causa delle limitazioni che impone, l’uccello non sarà in grado di strapparsi le piume. Sfortunatamente, questo collare provoca un grande disagio negli uccelli quando si tratta di mangiare e di muoversi.
I rimedi omeopatici e l’agopuntura sono i trattamenti studiati più di recente. L’agopuntura sembra essere efficace in alcune specie, come i cacatua.
L’importanza di chiedere aiuto al veterinario
Gli uccelli sono animali con una personalità complessa, quindi il trattamento per questo tipo di problemi deve essere adattato a ciascun esemplare. Andare da un professionista dovrebbe sempre essere la prima opzione quando appaiono i sintomi dell’autodeplumazione, poiché è difficile da diagnosticare e da eliminare completamente. Purtroppo le ricadute sono frequenti.
Occorre anche concludere con una riflessione: un uccello in gabbia è felice? A volte, ospitare un uccello in casa è l’opzione più vantaggiosa, ma bisogna tenere conto che non stiamo parlando di specie addomesticate, come un gatto e un cane.
Prima di condividere la vita e lo spazio con un uccello, è fondamentale assicurarsi di avere gli strumenti per renderlo felice e sano in compagnia di un essere umano.
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