Biacco: habitat e caratteristiche

Il biacco ha bisogno di temperature elevate per poter vivere bene. Per questo motivo, durante i mesi invernali attraversa un periodo di inattività simile al letargo, nel quale rimane al riparo sotto terra per circa 136 giorni.
Biacco: habitat e caratteristiche
Cesar Paul Gonzalez Gonzalez

Scritto e verificato il biologo Cesar Paul Gonzalez Gonzalez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Il biacco è un serpente di taglia media noto per il suo comportamento aggressivo. Sebbene il suo morso non costituisca un pericolo, attacchi successivi possono provocare dolore intenso alla vittima. A causa della disinformazione e della grande paura dei serpenti in generale, molte persone spesso li uccidono nel tentativo di proteggersi.

Il nome scientifico di questo serpente è Hierophis viridiflavus, e appartiene alla famiglia dei colubridi. Questo gruppo comprende tutti i serpenti sottili e piccoli non velenosi, che quindi non rappresentano un pericolo per la salute umana. Continuate a leggere questo articolo e scoprite di più sul biacco.

Habitat e distribuzione del biacco

Questo colubride è distribuito in varie regioni vicino al Mar Mediterraneo, tra cui Francia, Spagna, Andorra, Svizzera, Italia, Croazia, Malta, Corsica, Sardegna, Sicilia e alcune isole vicine. Inoltre, è in grado di vivere al livello del mare o ad un’altitudine massima di 1.900 metri, il che significa che si adatta bene a vari tipi di habitat.

Il biacco predilige gli ambienti umidi e aperti, poiché in essi può muoversi facilmente. Ciò significa che foreste, praterie e alcuni ambienti rocciosi costituiscono i suoi habitat ideali. Inoltre, sono in grado di vivere vicino a corsi d’acqua. Sebbene trascorrano la maggior parte del tempo strisciando per terra, sono anche ottimi nuotatori.

Caratteristiche della specie

Questo colubride presenta molte delle caratteristiche tipiche della sua famiglia. Ha un corpo allungato e snello che può raggiunge una lunghezza compresa tra 1 e 1,5 metri. Grazie a questa caratteristica, è in grado di muoversi con agilità sia in acqua che a terra. Ha una testa piccola e facilmente distinguibile, poiché ha una colorazione diversa rispetto al resto del corpo e grandi occhi accentuati.

Il biacco presenta sul corpo una serie di squame verdi e gialle. Sul dorso vi è una predominanza di pigmentazione scura, mentre il ventre è più chiaro. Il suo motivo cromatico è disposto come una sorta di mosaico, che mette in risalto la pelle del rettile.

Questa specie presenta dimorfismo sessuale per quanto riguarda le dimensioni, poiché i maschi sono generalmente più lunghi e hanno un numero maggiore di squame in alcune parti del loro corpo. Le femmine, invece, sono piccole e tendono ad avere una muscolatura meno accentuata.

Due esemplari di biacco
Sottile e lungo, il biacco può superare il metro e mezzo di lunghezza.

Comportamento

Come la maggior parte dei rettili, il biacco ha bisogno della luce solare perché il metabolismo svolga le sue funzioni. Ciò significa che per ottenere il calore di cui ha bisogno trascorre diverse ore al giorno sotto il sole. Per questo motivo, è attivo solo di giorno, anche se nei mesi più caldi è possibile trovarlo anche di notte.

Questo rettile è molto abile e agile, quindi si muove con disinvoltura su terreni rocciosi e irregolari. Tuttavia, non è raro vederlo arrampicarsi su alberi ad alto fusto o cespugli, poiché in questi luoghi cerca e caccia diversi tipi di prede volanti. Potersi arrampicare può anche fungere da mezzo di difesa, ma la maggior parte degli esemplari preferisce attaccare e mordere il nemico piuttosto che scappare.

La coda di questo colubride è un’ottima arma di caccia e difesa. Grazie alla sua forma sottile e allungata, gli esemplari usano la coda come una frusta per disorientare la preda. Infatti, in lingua inglese viene chiamato “western whip snake“, nome che allude a questa capacità.

Alimentazione del biacco

Il biacco è un ottimo predatore, in quanto ha una dieta ampia che comprende uccelli, piccole lucertole, anfibi e persino insetti. Sebbene i serpenti in genere usino la lingua e “l’odore” per rilevare la loro preda, questa specie lo fa attraverso i grandi occhi di cui è dotata.

Questo rettile ha un’alimentazione abbastanza varia, che dipende dalle risorse del suo habitat. Ciò significa che può cacciare animali diversi se è necessario. Sono infatti in grado di mangiare vipere velenose come l’aspide (Vipera aspis) o addirittura di commettere cannibalismo.

Riproduzione

Il biacco è una specie ovipara che si riproduce una volta all’anno. La stagione degli amori dura da aprile a maggio, sebbene alcune popolazioni possano approfittare solo dei mesi più caldi. Non hanno una forma di corteggiamento particolare: la femmina aspetta solo di essere trovata da un maschio per iniziare la copulazione.

Una volta che la femmina rimane incinta, procede alla ricerca di un rifugio in cui può deporre le uova. Alcuni esemplari, infatti, ritornano al luogo in cui sono nati per allevare là la loro prole. Il numero delle uova dipende interamente dalle dimensioni della madre, quindi potranno nascere dai 3 ai 17 piccoli.

Stato di conservazione

Biacco in natura
La minaccia più significativa per questa specie è senza dubbio il rischio di essere investiti dalle auto.

Secondo l’Unione mondiale per la conservazione della natura, il biacco è considerato una specie di Minor Preoccupazione. Questo non significa che non siano in pericolo, ma che per il momento la loro popolazione rimane stabile. Inoltre, gli esemplari europei sono soggetti a protezione, in quanto si ritiene che una loro distribuzione limitata possa causare problemi in futuro.

La minaccia più significativa per questi serpenti è l’uomo, poiché di solito vengono uccisi per paura che siano velenosi. Inoltre, è frequente che muoiano investiti dalle auto; ne sono stati rilevati diversi casi in Italia.

È senz’altro vero che un serpente possa incutere paura a prima vista. Tuttavia, tenete presente che questi serpenti non sono velenosi, quindi il loro morso non farà altro che provocare un intenso dolore. In ogni caso, consigliamo di evitare a tutti i costi il contatto con questo e qualsiasi altro rettile. Anche se non sono pericolosi, meritano di vivere senza lo stress che deriva dall’affrontare il contatto umano.


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