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Coccidiosi nei cani, aumentano i casi

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Coccidiosi nei cani, aumentano i casi
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Se il vostro amico a quattro zampe presenta vomito costante e diarrea, è importante escludere la coccidiosi. Si tratta di una malattia causata da un’infezione da coccidi, dei particolari parassiti che popolano l’intestino tenue di cani e gatti.

Il contatto con materiale fecale è la causa principale della trasmissione di questo parassita. Il motivo è semplice, dal momento che i coccidi depositano le proprie uova nelle feci dell’animale e che, per un contatto accidentale, possono far scattare il contagio.

I cuccioli sono più inclini a soffrire di questo tipo di infezione, tra le altre cose, perché hanno un sistema immunitario più debole rispetto a un animale adulto. Lo stress, i cambiamenti nella routine quotidiana o anche altre infezioni indeboliscono le difese dell’organismo del vostro miglior amico.

Va notato che una dieta adeguata è fondamentale per fare in modo che gli animali domestici godano di una salute ottima. Inoltre, un’alimentazione corretta impedisce la formazione di coccidi in cani e gatti.

Quali sono i sintomi della coccidiosi nei cani?

I principali sintomi della coccidiosi sono vomito, diarrea e nella maggior parte dei casi è possibile notare del sangue nelle feci. Quando la malattia progredisce, l’animale può presentare una notevole perdita di peso, così come la disidratazione e la mancanza di appetito.

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Com’è ovvio, è fondamentale affrontare rapidamente i sintomi per evitare il decadimento dell’animale domestico. Ciò può innescare una situazione che potrebbe persino portare alla morte.

Tuttavia, nel caso di cani e gatti adulti, i sintomi non sono così evidenti. In effetti, gli animali possono coesistere con il parassita interno, senza produrre alcuna condizione che faccia sospettare la presenza della malattia.

 Come rilevare la coccidiosi nei cani

  • Le uova dei protozoi coccidi impiegano molto tempo a maturare, da un giorno fino a una settimana, dopo essere state deposte nelle feci. Pertanto, dopo questi giorni aumenta il rischio di infezione.
  • Per i proprietari di cani i sintomi sono l’unico modo per rilevare l’infezione. I parassiti coccidi sono microscopici, quindi il veterinario richiederà subito un esame delle feci dell’animale.
  • Nel caso di animali domestici adottati o lasciati in un rifugio, si raccomanda una valutazione periodica delle feci. Sebbene gli animali non mostrino sintomi di coccidiosi, potrebbero trovarsi in una fase di incubazione.
  • Una diagnosi precoce della malattia, previene le epidemie o le infezioni che potrebbero colpire anche altri esemplari. Come con altre patologie e malattie,prevenire è sempre meglio che curare.

Come prevenire un’infezione da coccidiosi?

Il contatto con le feci è la principale causa di infezione da coccidiosi. Una piccola quantità, a contatto con la bocca dell’animale, è sufficiente a innescare l’infezione.

In generale, il contatto avviene perché la zona in cui il cane gioca o dorme non è adeguatamente pulita. Se un giocattolo, una pallina o altro, è entrato in contatto con le feci infette, basterà un semplice contatto con la bocca del cane per creare le condizioni favorevoli alla coccidiosi.

Ecco perché è necessario ricordare che la prima misura di prevenzione dovrebbe essere proprio la cura dell’igiene. E’ dunque fondamentale mantenere pulito il luogo in cui i cani giocano e riposano per evitare l’infezione.

Per farlo, è necessario pulire con disinfettanti le aree dove solitamente i vostri cani defecano, così come raccogliere immediatamente le feci. In questo modo si evita la contaminazione del luogo e la riproduzione dei coccidi.

Alcuni specialisti raccomandano l’uso di agenti vermifughi come metodi preventivi, specialmente quando si verifica una coccidiosi in una cucciolata. Tuttavia, nessun farmaco dovrebbe essere somministrato senza l’adeguata supervisione del vostro veterinario di fiducia.

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Cosa fare se esiste un sospetto di coccidiosi

  • Per prima cosa, dovreste recarvi subito dal veterinario. La procedura prima di una coccidiosi è semplice ed efficace e consiste nel dosaggio di un prodotto per la sverminazione che blocca il ciclo vitale del parassita.
  • Inoltre, l’animale riceve un trattamento di reidratazione per il recupero di elettroliti persi con il vomito e la diarrea.  Solo nei casi in cui l’animale presenta una grave disidratazione è necessario il ricovero in ospedale.
  • Quando la coccidiosi si verifica in un allevamento o in cui vivono diversi animali, l’animale infetto deve essere messo in quarantena. In questo modo si evitano i rischi di contagio.
  • Nel caso in cui ci sia una femmina incinta è consigliabile prendere campioni delle sue feci. Questo può prevenire l’infezione dei futuri cuccioli.
  • Inoltre, il luogo in cui alloggeranno i piccoli dovrebbe essere tenuto sempre pulito. Qualsiasi infezione prematura potrebbe portare conseguenze fatali per i neonati.
  • Gli specialisti ricordano l’importanza di svolgere controlli periodici per gli animali domestici e di prendersi cura dei loro processi di sverminazione. Questi sono di fondamentale importanza, soprattutto laddove vivono più cani o gatti.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.