Enfisema sottocutaneo nel cavallo
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Quando del gas o dell’aria viene a trovarsi nello strato sotto la pelle dell’equino, nell’organismo dell’animale si generano le condizioni favorevoli per un enfisema sottocutaneo nel cavallo. Si tratta comunque di una circostanza poco frequente.
Le cause possono essere molteplici, per esempio può derivare da semplici ferite cutanee, da un trauma toracico e, addirittura, per una perforazione polmonare. I cavalli sono gli animali più inclini ad avere questa malattia e, per tale ragione, in questo articolo vi parleremo dell’enfisema sottocutaneo nel cavallo.
Cause dell’enfisema sottocutaneo nel cavallo
Forature delle viscere addominali, enfisema polmonare o la presenza di batteri che sprigionano gas possono essere le principali eziologie di questa condizione. Come anche ferite a livello della trachea e dell’esofago. Ma anche dopo procedure chirurgiche come una tracheotomia o l’intubazione endotracheale.
Nel caso della specie equina, sono state registrate ferite perforanti nella zona ascellare, come causa di enfisema sottocutaneo generalizzato. Ovvero quando i movimenti del cavallo favoriscono l’ingresso di aria attraverso questo tipo di ferite. Queste sono alcune delle aree da controllare a fondo quando un animale soffre di enfisema sottocutaneo.
Un’altra delle cause maggiormente documentate di enfisema sottocutaneo è la perforazione o la rottura della trachea. Questa situazione può essere causata da calci, incidenti durante prove sportive o anche tagli accidentali realizzati con oggetti molto appuntiti.
La disposizione superficiale della trachea, al di sotto delle vertebre cervicali, la espone a questo tipo di traumatismi. Nei cavalli con enfisema sottocutaneo, deve essere prestata particolare attenzione ai possibili segni di cellulite infettiva o setticemia, a causa delle possibili implicazioni riguardanti il tessuto sottocutaneo.
Enfisema sottocutaneo nel cavallo: la diagnosi
Occorrerà verificare eventuali perforazioni sia a livello tracheale che a livello toracico, con particolare attenzione al livello ascellare. Un enfisema presente in queste zone può avere diverse origini, ed è importante un’attenta esplorazione per escludere l’accumulo di aria nel cavo pleurico (pneumotorace). Si tratta di complicazioni tipiche di un possibile trauma tracheale, ma appaiono anche in caso di trauma toracico.
Questo è il motivo per cui è fondamentale la valutazione radiografica ed ecografica del torace, per evidenziare questi processi. Inoltre, la distribuzione dell’aria può fornire importanti indizi al riguardo.
Lo specialista dovrà anche valutare la capacità respiratoria del cavallo e l’aspetto di possibili complicazioni su base giornaliera, durante il ricovero in clinica. Probabilmente, la cosa più logica sarà quella di eseguire una valutazione radiografica e toracica nel caso in cui la capacità respiratoria appaia compromessa anche durante l’ospedalizzazione.
Trattamento dell’enfisema sottocutaneo nei cavalli
Indipendentemente dall’intervento chirurgico, che servirà a occludere il canale o foro che consente l’ingresso di aria, è necessario stabilire un trattamento antimicrobico per evitare l’infezione del tessuto sottocutaneo. L’uso della penicillina è scontato e le dosi saranno le stesse previste per situazioni con altro grado di infezione.
E’ anche raccomandato l’uso di siero anti-tetano, generalmente somministrato quotidianamente nei cavalli con enfisema sottocutaneo. Ciò si deve al pericolo particolare del tetano nei cavalli e del rischio rappresentato da un’eventuale diffusione del batterio che innesca questa malattia infettiva.
La realizzazione di tracheotomie in questo tipo di perforazioni consente di migliorare la capacità respiratoria dell’animale. Nei pazienti più anziani, permettono il posizionamento di un tubo endotracheale, che può ridurre il passaggio dell’aria attraverso la soluzione di continuità e la pressione esercitata su di esso, portando a una guarigione più rapida.
Per quanto riguarda la ferita causata dall’entrata di aria, lo stato dei tessuti dovrebbe essere valutato in tracheoscopia, dal momento che piccole perforazioni possono essere chiuse con sigilli di fibrina in appena 24-48 ore. Tuttavia, gli orifizi più grandi andrebbero chiusi in sala operatoria, per impedire il progresso dell’enfisema sottocutaneo.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.