5 fatti curiosi sui pesci della famiglia Malacanthidae
Scritto e verificato il veterinario e zootecnico Sebastian Ramirez Ocampo
I pesci marini appartenenti alla famiglia Malacanthidae si trovano negli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico, a profondità comprese tra 50 e 200 metri. In base diversi fossili rinvenuti, l’origine di questa famiglia è di oltre 20 milioni di anni fa, durante l’epoca del Miocene.
Curiosità sulla famiglia Malacanthidae
Nelle prossime righe, vi mostreremo nel dettaglio 5 aspetti curiosi e interessanti su una delle famiglie di pesci più antiche che esistono al mondo.
1. Appartengono al più grande ordine di animali vertebrati
Per le loro caratteristiche morfologiche, i pesci della famiglia Malacanthidae si collocano tassonomicamente all’interno dell’ordine Perciformes, un gruppo che comprende quasi il 40% di tutti i pesci esistenti e il più grande in termini di animali vertebrati del pianeta. All’interno di questo ordine si trovano più di 1.270 specie in Africa, 1.540 in Sud America e 1.550 in Alaska e Oceania.
I Malacanthidae, dal canto loro, sono pesci dal corpo allungato e leggermente compresso, con una testa sottile e una coda biforcuta in filamenti. Presentano una lunghezza media di 50 centimetri, anche se sono stati segnalati esemplari lunghi fino a 70 centimetri. Sulla maggior parte del corpo hanno squame ctenoidi, mentre sulla testa e sulla zona toracica presentano squame cicloidi.
Inoltre, sono dotati di una lunga pinna dorsale composta da 50 raggi, una pinna anale con una o due spine e una pinna caudale biforcuta. Hanno un opercolo liscio, ma dotato di una grossa spina acuminata che può ferire gravemente chi tenta di maneggiarli.
Per quanto riguarda i colori, i pesci di questa famiglia presentano una colorazione blu scuro e verdastra sul dorso, mentre il ventre è più chiaro con sfumature gialle sui fianchi. La testa presenta colori gialli e blu, con alcune strisce intorno agli occhi.
2. I pesci della famiglia Malacanthidae sono sedentari e territoriali
Questa famiglia marina vive solitamente in gruppi o colonie su fondali sabbiosi vicino alle barriere coralline. Sono attenti a qualsiasi eventuale invasione del loro spazio e possono reagire in modo aggressivo contro qualsiasi pesce che non faccia parte del loro gruppo sociale.
Inoltre, durante il corso della loro vita in genere non migrano o lasciano il loro luogo di nascita. La presenza di pesci di questa famiglia è stata registrata sulle coste della Carolina del Sud, Florida, Bahamas, Golfo del Messico, Colombia, Venezuela, Sao Pablo e Río de la Plata in Uruguay.
3. Costruiscono delle tane
Una delle principali caratteristiche di questa famiglia è la costruzione di tane sul fondo sabbioso. La loro funzione principale è la difesa dai predatori, e vengono scavate a profondità comprese tra 1 e 60 metri. Inoltre, sulla loro sommità solitamente vengono ammassati macerie, conchiglie e sassi a scopo di identificazione, dal momento che ogni individuo ha il proprio territorio. Trascorrono la maggior parte del loro tempo lì, poiché la abbandonano solo per andare alla ricerca di prede di cui nutrirsi.
Le femmine difendono il terreno vicino alla loro tana, mentre i maschi controllano zone più ampie, in cui possono abitare fino a 6 pesci femmine. Per quanto riguarda la scelta del partner per la riproduzione, la femmina sceglierà il maschio che difende l’area in cui si trova la sua tana.
4. I Malacanthidae hanno una dieta varia
A differenza di altri pesci perciformi, i Malacanthidae si nutrono di granchi, stomatopodi, piccoli pesci, gamberetti, stelle marine, ricci e zooplancton. Grazie alle pinne e alla conformazione del corpo a forma di siluro, questa famiglia caccia con grande velocità e destrezza. Nel loro habitat naturale ha pochi predatori.
5. La loro carne contiene alti livelli di mercurio
È risaputo che sia i pesci d’acqua dolce che quelli d’acqua salata possano avere un alto contenuto di mercurio a causa dei rifiuti industriali che raggiungono mari e fiumi. Nel caso dei Malacanthidae, secondo diverse autorità sanitarie, come la FDA negli Stati Uniti, la loro carne è tra quelle con le più alte concentrazioni di questo elemento chimico, che si accumula sotto forma di metilmercurio, un composto altamente neurotossico.
Inoltre, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental pollution, in cui sono stati analizzati diversi campioni di carne di Malacanthidae, sono state riscontrate concentrazioni comprese tra 0,1 e 0,99 parti per milione di mercurio, scoraggiandone il consumo o consigliando di ridurlo almeno a una volta al mese. È importante ricordare che questo elemento chimico è altamente pericoloso, e può persino provocare danni irreparabili al sistema nervoso dei bambini non ancora nati.
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