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Habitat e caratteristiche del damalisco

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Il damalisco, un mammifero della famiglia delle antilopi, è uno dei grandi erbivori del Sudafrica.
Habitat e caratteristiche del damalisco
Ultimo aggiornamento: 11 agosto, 2019

Il damalisco si sposta in grandi branchi che viaggiano attraverso il continente africano seguendo i monsoni. Leggete questo articolo per scoprire in che modo sopravvive uno dei grandi erbivori africani.

Habitat e morfologia del damalisco

Il damalisco comune o Damaliscus lunatus è un mammifero veloce e muscoloso che popola sia l’est che il sud dell’Africa. È una delle sei sottospecie di topi che esistono sulla Terra. La sua anatomia e il colore della sua pelle gli conferiscono un aspetto molto simile a quello del bubalo, un altro mammifero africano.

L’habitat del damalisco si concentra nel nord della savana africana, in vaste pianure che, durante la stagione dei monsoni, vengono sommerse dalle acque. Nel sud del Sudan e nei dintorni esistono anche centinaia di sottospecie di damalisco che in passato sono emigrate alla ricerca di pascoli più verdi e che non sono mai tornate al proprio paese di origine.

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Generalmente, le femmine di damalisco sono più piccole e minute dei maschi, che di solito misurano circa 115 centimetri di altezza e pesano 130 chilogrammi. Sia il maschio che la femmina sfoggiano una cornatura piuttosto simile, a forma di mezza luna crescente che, a prima vista, risulta molto meno forte e vistosa di quella dei topi dell’Africa orientale.

Anche il loro mantello è meno colorato: di fronte alle vivaci tonalità rossicce del topi, il damalisco presenta toni marrone e neri che si mimetizzano meglio con il suo ambiente.

Un erbivoro migratore e socievole

Il damalisco vive in gruppi di diverse dimensioni che possono arrivare ad accogliere centinaia di esemplari, soprattutto nel corso delle grandi migrazioni che precedono i monsoni. Le sue abitudini riproduttive e il suo comportamento socievole hanno molto a che vedere con l’istinto territoriale, dal momento che, per riprodursi, è indispensabile che il maschio possieda un proprio territorio.

Tra i grandi branchi della savana africana, questo territorio può estendersi tra i 50 e i 400 ettari. I maschi aumentano progressivamente i propri domini e migrano solo alla ricerca di pascoli migliori o di fonti di acqua. Al loro ritorno, sono in grado di ripristinare rapidamente le loro reti sociali e territoriali. Le femmine, da parte loro, vivono in gruppi di madri e cuccioli, e si spostano attraverso i diversi territori dei maschi.

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Il periodo dell’accoppiamento dura circa tre mesi. Generalmente i maschi formano branchi di 100 esemplari, che lottano per il monopolio di interi gruppi di femmine. Queste ultime viaggiano quando sono in calore, guidate dall’odore lasciato dai maschi, e si presentano solo per l’accoppiamento. L’epoca dell’allevamento dei cuccioli del damalisco, infatti, si verifica durante la stagione secca.

Il damalisco, una specie vittima della caccia

Anche se la IUCN (l’Unione internazionale per la conservazione della natura) non classifica il damalisco come una specie a rischio, si stima che tra il 1970 e il 1980 questa specie abbia subito un duro colpo che ha portato alla sua estinzione in Mozambico. Al giorno d’oggi, si sta iniziando a reintrodurre la specie nella regione dello Swaziland.

Per questi erbivori, la minaccia principale è costituita dalla caccia: al mercato nero, un esemplare può raggiungere un prezzo che oscilla tra gli 800 e i 4950 dollari, motivo per il quale in Sudafrica viene considerata una specie a rischio, che richiede un permesso speciale per essere cacciata. Grazie alle misure di preservazione adottate del governo sudafricano, la situazione sta gradualmente migliorando.


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