I caridoidi, ovvero la grande famiglia dei gamberetti
Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero
I caridoidi sono un gruppo di crostacei decapodi (Decapoda: Caridea) costituito da diverse specie. Dal punto di vista numerico, questo gruppo tassonomico è superato solamente dai granchi, loro parenti. Oltre a questi ultimi, altri parenti prossimi di questo gruppo sono i gamberi e i paguri.
Comunemente, i caridoidi sono conosciuti come i popolari gamberetti. Le loro numerose specie vivono sui fondali di quasi tutti gli ambienti acquatici del mondo.
Esiste una grande diversità tra i gamberetti che vivono nel mare, ma anche tra quelli che risiedono in acque salmastre e dolci, lungo le coste, in estuari, fiumi e laghi. Se desiderate sapere di più su questi simpatici invertebrati, continuate a leggere.
Un gruppo in espansione
A livello mondiale, nel 2011 sono state riconosciute circa 3.500 specie, ma si tratta di un taxon che continua a crescere. Approssimativamente, 770-800 specie vivono in acqua dolce e acque continentali, per esempio in caverne sotterranee. I caridoidi di acqua dolce rappresentano un quinto della diversità mondiale dei gamberetti.
Possiamo quindi affermare che i caridoidi sono ampiamente distribuiti in tutto il mondo, dall’equatore alle regioni polari. In quanto all’habitat, è possibile trovarli in numerosi ecosistemi, anche in acque costiere poco o moderatamente profonde.
Troviamo anche delle specie pelagiche (che vivono indipendentemente dal fondo e dalle rive, in balia di onde e correnti, nelle acque dell’oceano fino a 200 metri di profondità), mentre altre vengono considerate bentoniche (che vivono a contatto del fondo marino, in particolar modo a 5.000 metri di profondità).
In questo contesto risulta difficile stimare l’effettiva entità del numero delle specie dei gamberetti, dal momento che ogni anno vengono osservati nuovi taxa. Tra le specie di acqua dolce, sono due i generi dominanti dal punto di vista numerico: Caridina e Macrobachium. Ad ogni modo, possiamo presumere che numerose specie non siano ancora state scoperte.
Il caso speciale delle specie di caridoidi commensali
Curiosamente, è stata riferita anche l’esistenza di alcune specie di caridoidi che vivono in un rapporto di commensalismo con spugne e altri organismi invertebrati. Il commensalismo, anche se rappresenta un modo di vivere diffuso tra le specie dei gamberetti marini, viene osservato raramente nelle specie di acqua dolce. Fino a ora si conoscono due esempi:
- Limnocaridina iridinae, che vive nella cavità del guscio di una vongola unionida (Unionidae è una famiglia di molluschi bivalvi) del lago Tanganica, nell’Africa centrale.
- La specie Caridina, che vive in simbiosi con spugne di acqua dolce nel lago Towuti, nell’isola di Sulawesi, in Indonesia.
L’anatomia dei gamberetti e dei gamberi è simile, ma non uguale
Entrambe le creature presentano un corpo suddiviso in tre parti: cefalotorace, addome e telson (la coda a forma di piccolo ventaglio). Questa coda consente loro di nuotare velocemente all’indietro. Come tutti i decapodi, possiedono 10 zampe specializzate nello svolgimento di diverse funzioni: camminare, alimentarsi o riprodursi.
Inoltre, entrambi gli animali sono dotati di respirazione branchiale e possiedono un esoscheletro chitinoso. Anche se possono essere colorati, sono spesso semitrasparenti, caratteristica che rende difficile vederli nell’acqua. Possiedono tre paia di antenne sensoriali e delle forti mascelle nel cefalotorace.
Le antenne sono generalmente lunghe e possono superare le lunghezza del corpo.
Differenze fisiche tra gamberi e gamberetti
I gamberi sono presenti in acque marine, mentre sono poche le specie che vivono in acqua dolce. Possiedono branchie ramificate a forma di albero e antenne la cui lunghezza può arrivare a essere il doppio di quella del corpo.
Possiedono anche sei chele, una a ogni estremità delle prime tre paia di zampe. Quando si osserva l’esoscheletro, la prima scaglia si sovrappone alla seconda e quest’ultima alla terza.
Nei gamberetti, invece, le branchie sono a forma di foglia e sono chiamate anche fillobranchie. Le antenne sono relativamente piccole e non superano le dimensioni del corpo. Il terzo paio di zampe non termina mai con delle chele; tuttavia, il primo e il secondo paio possono avere delle chele, oppure solamente il secondo paio.
Le dimensioni dei gamberetti variano da specie a specie: alcune, come il Periclimenes imperator, non misurano più di alcuni millimetri, mentre altre possono raggiungere i 20 centimetri di lunghezza.
In che cosa consiste la dieta dei caridoidi?
In generale, molte specie di questo sottordine si alimentano per filtrazione. Tuttavia, altrettante sono onnivore; il che significa che consumano organismi sia vegetali che animali.
Sappiamo quindi che possono mangiare crostacei, molluschi, ofiuroidei, alghe, tessuto necrotico di altri organismi, parassiti differenti e altri organismi bentonici che si muovono lentamente.
Per gli ecosistemi ricopre una notevole importanza il fatto che i caridoidi si nutrano di carcasse. Grazie alla loro attività di consumatori di tessuti morti o parassiti di altre specie, vengono spesso chiamati “spazzini del mare”.
È interessante sapere che alcune specie della famiglia Alpheidae, conosciute come gamberetti pistola, stordiscono la propria preda prima di mangiarla, provocando un forte rumore con uno dei loro artigli e producendo uno schiocco che si propaga attraverso l’acqua.
I caridoidi sono fondamentali per la vita di tutte le specie
È importante ricordare che, a causa delle loro piccole dimensioni e della loro grande abbondanza, i caridoidi sono una preda naturale di molti predatori di tutto il mondo.
Le loro numerose specie rappresentano la base della dieta di uccelli marini, pesci, granchi e molte altre specie che vivono nel mare. Grazie al valore dietetico che possiedono per gli esseri umani, la loro commercializzazione è di grande importanza per l’economia di numerosi paesi.
Lo stato di conservazione
Di recente, complessivamente 13 specie di gamberetti di acqua dolce sono state inserite nella Lista Rossa della IUCN.
Il rischio è maggiore per le specie che vivono in una sola caverna o in un unico complesso di caverne, perché questi sistemi sono minacciati dall’invasione umana e dall’inquinamento delle acque sotterranee. Fino a ora, Syncaris pasadenae è l’unica specie di gamberetti attualmente considerata estinta.
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