I serpenti a sonagli usano le squame per immagazzinare acqua
Vi siete mai chiesti come fanno i serpenti a sopravvivere nelle aree dove l’acqua scarseggia? Lo fanno grazie al sistema di accumulo dei liquidi presente nel loro corpo. In particolare, le squame dei serpenti a sonagli consentono loro di immagazzinare acqua.
In questo articolo, scopriremo di più su questo interessante argomento. Tuttavia, prima di farlo vale la pena rivedere alcuni aspetti generali riguardanti i serpenti.
Classificazione dei serpenti a sonagli
Innanzitutto, è importante distinguere tra serpenti, bisce e vipere. Questi termini tendono ad essere usati in modo intercambiabile, ma ci sono delle sostanziali differenze tra loro.
Il termine “serpente” viene usato per riferirsi al sottordine dei rettili (sauropsidi). Pertanto, con la parola “serpente” ci si riferisce all’intero sottordine, all’interno del quale sono presenti bisce e vipere.
I serpenti a sonagli fanno parte del gruppo delle vipere. A loro volta, i serpenti a sonagli vengono classificati nel genere Crotalus. Sono dei serpenti estremamente velenosi.
Come sono i serpenti a sonagli?
Il genere Crotalus comprende un totale di 32 specie, con numerose altre sottospecie. Tuttavia, tutte le specie presentano due caratteristiche fisiche comuni: la testa triangolare e i sonagli alla fine della coda.
Altre caratteristiche fisiche di questa specie sono gli occhi con le pupille verticali, le zanne tubolari pieghevoli e il corpo robusto. Per quanto riguarda i sonagli alla fine della coda, possono spezzarsi e i serpenti possono perderli, mentre gli esemplari giovani non li possiedono.
All’interno di questo genere, ogni specie mostra determinati colori della pelle. Le varianti di colore includono le tonalità marrone, grigio e nero, nonché crema, giallo o verde oliva.Tra i motivi caratteristici di questo tipo di serpente ci sono le fasce, i punti o le forme dei diamanti. Tuttavia, alcune specie non hanno uno schema caratteristico.
Habitat e dieta
I serpenti a sonagli sono animali a sangue freddo che vanno in letargo durante i mesi freddi. Con l’arrivo del caldo, nel mese di aprile, escono dal letargo e durante i primi giorni rimangono vicino alle loro tane.
Si rifugiano nelle fessure delle sporgenze rocciose, le cosiddette tane di serpente. In primavera e in estate, questi serpenti migrano verso habitat più ricchi di cibo.
Sono animali notturni che cacciano diverse prede, di solito piccoli roditori. Una volta ingerita una preda, il loro corpo realizza una digestione nascosta e inattiva.
Questi serpenti si trovano in diverse regioni, a partire dal livello del mare fino alle aree montuose, con altitudini superiori a 3.000 metri. Altre specie abitano le aree desertiche.
I serpenti a sonagli sono ben noti per essere i più velenosi del Nord America. Tuttavia, ci sono altri motivi per cui questi animali possono essere molto interessanti, oltre al loro potente veleno.
Come fanno i serpenti a sonagli a immagazzinare l’acqua?
Alcuni serpenti a sonagli che vivono nelle zone a sud-ovest del continente americano mostrano un comportamento peculiare. Questo è il caso del serpente a sonagli occidentale (Crotalus atrox), che sulla pelle ha un caratteristico motivo a diamante.
Questo rettile vive nel deserto di Sonora nell’Arizona meridionale e ha una tecnica esclusiva per sopravvivere in un clima così arido. Questi serpenti usano le squame per immagazzinare l’acqua.
Per fare questo, appiattiscono i loro corpi sul dorso, formando una spirale. In questo modo, possono raccogliere quanta più acqua possibile, indipendentemente dalle condizioni, non importa se si tratta di pioggia o neve.Mentre le goccioline d’acqua si accumulano, le squame dorsali si uniscono, permettendo così al serpente di bere. Questo è uno dei motivi per cui il corpo del serpente appare così, con una forma specifica per poter immagazzinare l’acqua in questo modo. Incredibile, vero?
Come è stata scoperta la tecnica delle squame per immagazzinare l’acqua?
Un gruppo di scienziati ha condotto uno studio sul serpente a sonagli Crotalus atrox. Per fare questo, si sono concentrati sullo studio del ruolo delle squame dorsali nella raccolta dell’acqua.
Per determinare il funzionamento di questa tecnica di raccolta, è stata utilizzata un microscopio altamente sofisticato. In questo modo, è stato possibile osservare che l’acqua influenza la pelle dell’animale.Grazie al microscopio, gli scienziati hanno osservato la presenza di una rete o labirinto sul dorso dei serpenti a sonagli. È stato trovato anche in altre due specie della famiglia, il Lampropeltis splendida e il Pituophis catenifer.
Tuttavia, il comportamento di questi due serpenti rispetto alla raccolta della pioggia è diverso. Per cui si è concluso che solo alcune specie di serpenti a sonagli usano la tecnica delle squame per sopravvivere nei climi caldi e aridi.
Il resto dei serpenti che vivono nel deserto ha poi sviluppato le proprie tecniche per ottenere l’idratazione di cui hanno bisogno nelle aree dal clima secco e arido come il deserto.
L’uso delle squame per immagazzinare l’acqua si è rivelata una grande strategia evolutiva. Infatti, grazie ad essa, i serpenti a sonagli sono stati in grado di sopravvivere in habitat difficili come i deserti.
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