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Ibuprofene e paracetamolo per i cani: quali precauzioni adottare?

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Prima di somministrare qualunque dose di ibuprofene e paracetamolo ai vostri cani, consultate il vostro veterinario. Questi farmaci possono infatti essere molto pericolosi per il vostro animale domestico.
Ibuprofene e paracetamolo per i cani: quali precauzioni adottare?
Ultimo aggiornamento: 26 maggio, 2020

Sono molte le persone che si domandano se possono somministrare le proprie medicine ai loro animali domestici. Più specificamente, desiderano essere informati sull’uso di ibuprofene e paracetamolo per i cani.

È consentito farlo? Quali conseguenze comporta per l’animale? Sono utili per curare le sue malattie? In questo articolo daremo una risposta a questi interrogativi.

Ibuprofene e paracetamolo per i cani: sì o no?

Per prima cosa, dovete sapere che somministrare medicine agli animali domestici senza avere le conoscenze adeguate rappresenta un errore.

Prima di sottoporli a qualunque trattamento, infatti, dovete consultare un veterinario. Non è nemmeno necessario che vi ci rechiate di persona, perché oggi alcuni medici possono emettere prescrizioni tramite una semplice chiamata telefonica.

Anche se ci sono alcuni medici che accettano la somministrazione di ibuprofene e paracetamolo per i cani, la dose deve essere molto bassa e si deve sempre tenere conto del peso dell’animale.

Perché, naturalmente, la medicazione richiesta da un pastore tedesco è diversa da quella adatta per un barboncino toy. E il dosaggio deve essere corretto, altrimenti il vostro cane potrebbe soffrire di gravi conseguenze.

Il problema risiede nel fatto che l’ibuprofene, un farmaco di libera vendita presente nella maggior parte delle case, si trova in cima all’elenco dei medicinali umani tossici, e perfino letali, per i cani. Il margine che separa il fare del bene all’animale dal provocargli la morte è molto sottile.

Fino a 8 milligrammi risulta inoffensivo, ma se superiamo di poco la dose iniziano a manifestarsi vomito, perdita di appetito, debolezza e senso di torpore. Se per una qualche ragione l’anime ingerisce 600 milligrammi, la dose diventa mortale.

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Ma non è tutto. L’uso prolungato di questi medicinali umani da parte di animali domestici (anche se ne vengono assunte le dosi adeguate) provoca ulcere gastriche e perforazioni dello stomaco o dell’intestino. L’emorragia gastrointestinale è uno dei gravi danni che un cane può subire nel caso in cui consumi periodicamente ibuprofene.

Attenzione all’ingestione accidentale di ibuprofene e paracetamolo da parte dei cani

Naturalmente, non solo dobbiamo evitare di somministrare farmaci ai nostri animali domestici senza alcuna assistenza medica, ma dobbiamo anche fare attenzione all’ingestione accidentale. Se in casa abbiamo un cucciolo, è del tutto normale che possa cercare di mangiare i medicinali, credendo che si tratti di snack.

Probabilmente, la prima reazione prodotta dal suo corpo sarà quella di vomitare ed eliminare le sostanze chimiche contenute nelle pillole, ma, anche se ciò accade, difficilmente riuscirà a eliminarle completamente. È possibile, inoltre, che l’animale mangi dell’erba o qualche pianta per purificarsi… neppure questo mezzo, però, sarà efficace al 100%.

Se a causa di distrazione da parte dei padroni un cane mangia una pasticca di ibuprofene o di paracetamolo (oppure qualunque altra pillola), manifesterà i seguenti sintomi:

  • Sonnolenza
  • Debolezza
  • Fragilità
  • Stanchezza
  • Vomito
  • Diarrea
  • Distensione addominale (ventre gonfio)
  • Coliche
  • Salivazione eccessiva
  • Difficoltà respiratoria
  • Dolore allo stomaco

Proprio come accade nelle case i cui sono presenti dei bambini, è molto importante conservare i medicinali in un luogo di difficile accesso, chiuso con una serratura o un chiavistello, e che non si trovi all’altezza del pavimento. Non dobbiamo nemmeno lasciarli sul tavolo, sul comodino da notte o sul piano di lavoro della cucina.

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Nel caso in cui dovessimo accorgerci che il nostro cane si è intossicato con un qualche farmaco, dobbiamo portarlo immediatamente dal veterinario, in modo che possa venirgli somministrato il trattamento adeguato che gli consenta di espellere le sostanze chimiche contenute nelle pillole.

Per esempio, il medico gli indurrà il vomito,farà una trasfusione di sangue o gli somministrerà determinati fluidi per via endovenosa, in modo da riequilibrare il suo stato di salute e ridurre al massimo gli effetti dell’ibuprofene o del paracetamolo.

Gli animali domestici possono ingerire medicinali per esseri umani?

Si tratta di una domanda che si pongono molti padroni di animali e alla quale vale la pena rispondere. Anche se è vero che alcuni veterinari prescrivono medicine “umane” per gli animali domestici, in realtà il loro uso è consigliato solamente in situazioni molto specifiche, oppure quando ancora non è stato trovato il farmaco specifico per gli animali.

Uno dei problemi principali è costituito dalla medicazione degli animali domestici senza assistenza medica: usare sui cani l’ibuprofene o il paracetamolo perché pensiamo che possa fare loro bene. Il foglio illustrativo non fornisce informazioni relative all’uso su animali, così come non menziona nemmeno le dosi adeguate o quelle consigliate.

Non possiamo neppure commettere l’errore di confrontare un cane con un bambino e utilizzare versioni per bambini dei medicinali (per esempio, in base al peso dell’animale), perché queste medicine, per quanto siano più “leggere” di quelle per adulti, contengono sostanze che possono risultare tossiche per gli animali domestici.

Quindi, non bisogna assolutamente somministrare pillole ai nostri cani o gatti senza la supervisione di un veterinario. L’effetto sul nostro miglior amico potrebbe essere addirittura mortale!


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Traversa Arguedas, C. (2012). Capitulo III: Desordenes gastrointestinales en caninos y felinos. In Medicina Interna de Animales Menores.


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