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Il diuca: il piccolo uccello che ha ispirato Neruda

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Anche se la sopravvivenza del diuca non è a rischio, il merlo può rappresentare una grande minaccia per questo uccello.
Il diuca: il piccolo uccello che ha ispirato Neruda
Paloma de los Milagros

Scritto e verificato la biologa Paloma de los Milagros

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Il diuca comune, che riceve il nome scientifico di Diuca diuca, è uno degli uccelli più tipici del Sudamerica. Il suo caratteristico canto mattutino ha ispirato numerosi intellettuali, tra i quali si segnala Neruda.

Questo uccello non solo è presente in paesi come Argentina, Brasile, Bolivia, Cile e Uruguay, ma anche la densità della sua popolazione raggiunge livelli notevoli. Queste abbondanza e varietà riguardanti la distribuzione geografica sono dovute alla capacità del diuca di adattarsi ad ambienti differenti. Così, è facile incontrare questo uccello in prati e parchi, ma anche nei centri urbani.

Morfologia e comportamento

Il diuca presenta un’altezza di 17 centimetri e pesa circa 30 grammi. La sua testa, il dorso e il petto sono coperti da un piumaggio grigiastro scuro che contrasta con il bianco della gola e dell’addome.

Sia le ali che la coda sono nerastre, anche se quest’ultima presenta una macchia bianca sulla sua estremità più distale. Tutte queste tonalità presentano sfumature maggiormente striate nelle femmine e negli esemplari più giovani.

Il becco è corto e robusto, mentre la sua parte superiore, chiamata culmen, è arrotondata. Questa struttura consente all’animale di seguire un regime alimentare a base di chicchi, semi di erba e piccoli artropodi. A volte ricorre al consumo di frutta, in base alle risorse rese disponibili dall’ambiente circostante.

Le sue agili zampe di colore nero gli consentono di spostarsi a terra compiendo piccoli passi, attività che gli permette di recuperare eventuali frutti caduti sul terreno.

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Come regola generale, il periodo dedicato alla riproduzione si estende da agosto a dicembre. Ciononostante, in alcune regioni del Cile può ritardare fino a settembre e durare fino a gennaio. Durante questo periodo, il diuca adotta un atteggiamento territoriale e smette di vivere in grandi stormi per condurre una vita di coppia.

Il nido, costituito da rami e fili d’erba, viene posto sempre su alberi e cespugli, e dispone di una capacità media di tre uova. Queste ultime sono caratterizzate dalla loro copertura azzurro-verdastra, chiara e spruzzata di fili più scuri.

Inoltre, si segnala il canto mattutino lento e melodioso del maschio, composto da quattro o cinque note che presentano una cadenza finale acuta.

Stato di conservazione e minacce a cui è sottoposto il diuca

L’ampia distribuzione geografica in una molteplicità di ambienti e le popolazioni numerose fanno sì che l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) classifichi il rischio di estinzione di questo uccello come “preoccupazione minore“. Tuttavia, il diuca è messo in pericolo da alcune minacce, come il parassitismo di cova interspecifico da parte del merlo o tordo argentino.

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Questo comportamento si basa su una strategia riproduttiva secondo la quale il merlo femmina depone le proprie uova nel nido di un altro uccello, per garantire il successo della nascita. Così, le femmine di altre specie pensano di incubare le proprie uova, alle quali forniscono il calore, la protezione e, dopo la schiusa, il cibo necessario.

Tra gli uccelli predisposti a subire l’invasione da parte del merlo si segnalano il diuca, il chingolo e il tordo americano in Cile, e l’allodola e il tordo rufiventre in Argentina.

Un altro pericolo al quale è esposta questa specie è rappresentato dall’attacco nei confronti delle uova e dei pulcini da parte della fauna autoctona, come le civette nane, i Thylamys elegans, le iguane cilene e i serpenti dalla coda lunga cileni. Per quanto riguarda la presenza dell’uomo, l’animale si mostra piuttosto fiducioso, dal momento che è presente in parchi e città.


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