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Il mostro di Gila, un rettile meno mostruoso di quello che sembra

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Il mostro di Gila è una lucertola velenosa che vive nelle zone aride del Nord America. Pensate che una sostanza presente nella sua saliva viene usata per curare il diabete.
Il mostro di Gila, un rettile meno mostruoso di quello che sembra
Ultimo aggiornamento: 26 luglio, 2020

Il mostro di Gila è una delle poche e rare lucertole velenose esistenti al mondo e, per questo motivo, spesso l’essere umano lo teme e lo perseguita. Tuttavia, si muove così lentamente che è incapace di raggiungere, attaccare e mordere in tempo una persona.

Sebbene di solito non superi il mezzo metro di lunghezza e non pesi oltre un chilogrammo, il suo nome non gli rende giustizia. Conosciamo insieme il mostro di Gila.

Il mostro di Gila, una lucertola con un brutto nome

L’Heloderma suspectum abita nelle zone aride del Nord America. Si trova fino a 1.500 metri di altitudine negli Stati Uniti sudoccidentali (Utah, Nevada, California, Arizona) e nel Messico nord-occidentale (Sonora, Sinaloa).

Questa lucertola ha due sottospecie: Heloderma suspectum suspectum e Heloderma suspectum cinctum. Deve il suo nome al fatto che, fino a non molto tempo fa, proliferava nelle aree vicino al fiume Gila.

Il suo corpo è robusto, la coda è corta ma spessa e arrotondata, e anche le zampe sono corte e con lunghi artigli. La maggior parte degli esemplari presenta delle macchie arancioni, gialle, rosa o rosse intervallate da una pelle squamosa di colore nera o marrone scuro.

Sulla sua testa grande, appiattita e quadrata, spiccano il muso piatto e gli occhi piccoli. Inoltre, hanno la lingua biforcuta: termina con due estremità.

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Vi presentiamo il mostro di Gila, una lucertola velenosa che vive nelle zone aride del Nord America. Nonostante la sua cattiva reputazione, una sostanza presente nella sua saliva viene utilizzata per il trattamento del diabete.

Altre informazioni sul mostro di Gila

Il mostro di Gila trascorre gran parte del suo tempo in delle buche che scava da solo o nelle tane abbandonate da altri animali. Di solito vive da solo, ma può condividere il rifugio con altri esemplari della stessa specie.

Si nutre principalmente di uova, piccoli vertebrati, vermi, insetti e carogne. Trascorre lunghi periodi senza mangiare, quindi quando lo fa, lo fa in grandi quantità.

Il cibo ingerito si deposita sotto forma di grasso sulla coda, consentendogli di sopravvive durante il letargo o in periodi in cui il cibo è scarso.

Cos’altro bisogna sapere

Il mostro di Gila presenta delle ghiandole velenose nella mascella. Queste sono collegate ai denti mediante dei canali che consentono l’ingresso del veleno neurotossico nella ferita della preda. Ad ogni modo, è stato dimostrato che lo usano solo quando si sentono minacciati.

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I maschi combattono spesso per i membri femminili della specie. Dopo l’accoppiamento, le femmine depositano tra le 3 e le 15 uova sul fondo delle caverne in cui vivono.

I giovani nascono diversi mesi dopo, a seconda della temperatura della tana, e si prendono cura di se stessi da soli. Raggiungono la maturità sessuale tra i quattro e i cinque anni.

I vantaggi di questa specie per la salute umana

Questo rettile ha un’aspettativa di vita compresa tra i 12 e i 16 anni, ma può arrivare a 20 anni. Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), si tratta di un animale “quasi minacciato”.

Il principale nemico del mostro di Gila, ancora una volta, è l’uomo, che distrugge il suo habitat, lo caccia per venderlo come animale domestico esotico o lo uccide per paura del suo veleno. Per fortuna, allo stato attuale la specie è protetta in tutti i luoghi in cui si trova.

Tuttavia, anziché essere spaventato dalle improbabili conseguenze fatali del suo morso, l’essere umano dovrebbe ringraziare il mostro di Gila per i benefici che è in grado di apportare. Ad esempio, è stato scoperto che una sostanza presente nella sua saliva è in grado di curare i sintomi del diabete di tipo II.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.