Il pollo sultano: habitat, caratteristiche e alimentazione
Scritto e verificato la psicologa Sara González Juárez
Il pollo sultano, facilmente confondibile con lo scorfano a prima vista, è un uccello acquatico che vale la pena conoscere e differenziare dagli altri membri del suo gruppo tassonomico. Le sue lunghe zampe, insieme al suo scudo frontale e al suo piumaggio azzurro sono le caratteristiche principali a cui fare riferimento per riconoscerlo.
Se questa bellissima specie vi intriga, in questo articolo troverete tutte le informazioni sulla biologia di questo uccello. Non perdetevi neanche una riga, perché conoscere il nostro ambiente e gli esseri viventi che lo abitano è un passo in più per apprezzare e preservare il mondo in cui viviamo.
Tassonomia e caratteristiche
Il pollo sultano (Porphyrio porphyrio) è una specie appartenente all’ordine dei gruiformi, dove sono classificate anche le gru e le rotaie. La sua famiglia, Rallidae, comprende numerose specie; tra queste lo scorfano, con il quale viene spesso confuso.
Il pollo sultano, tuttavia, è grande quasi il doppio rispetto allo scorfano. Misura tra 45 e 50 centimetri di altezza, con un’apertura alare di 90-100 centimetri. Anche il suo piumaggio è scuro, ma riflette toni bluastri o violacei. Nella regione infracaudale, la coda, presenta una caratteristica colorazione bianca come la neve. In contrasto con tutto questo, ha il becco, lo scudo frontale e le zampe di un colore rosso brillante.
Habitat
Il suo areale si estende dall’Europa meridionale e dall’Africa fino alla parte più orientale dell’Asia (Australasia). Le popolazioni sono ampiamente sparse, ma sono stati identificati siti di nidificazione nell’estremo sud della penisola iberica, nel sud della Francia, in Sardegna, nel sud della Turchia, in Marocco, in Algeria, in Tunisia, nel Mar Caspio e in Egitto.
Il pollo sultano abita le zone umide d’acqua dolce e salmastra con abbondante vegetazione, preferibilmente quelle che non si seccano stagionalmente, come paludi e acquitrini. Nonostante si muova bene in acqua, tende a prediligere zone poco profonde, dove può prendere il volo e atterrare in caso di pericolo (e dove è presente vegetazione in cui potersi nascondere).
Alimentazione del pollo sultano
È un uccello onnivoro la cui dieta principale è costituita dalla vegetazione che lo circonda: germogli verdi, piante acquatiche (giunco, riso, carice, trifoglio, ecc.) e semi. Integra questi alimenti con proteine animali sotto forma di insetti e molluschi come ad esempio le chiocciole. In pochissime occasioni è stato avvistato cacciare pesci, piccoli uccelli o addirittura uccelli acquatici come le anatre.
Per far sì che il ventriglio possa macinare meglio il cibo, ingeriscono sabbia e altri tipi di sedimenti.
Comportamento
Il pollo sultano è un uccello dalle abitudini diurne e gregario. Ha un carattere abbastanza territoriale, poiché tutti gli esemplari di uno stormo difendono il territorio che hanno scelto, soprattutto durante la stagione riproduttiva. Per fare ciò, ricorrono ad avvertimenti sotto forma di vocalizzazioni, come strilli e richiami, e comportamenti agonistici.
Un comportamento curioso è il modo in cui avvertono i loro predatori di averli scoperti. Fanno ricorso a piccoli movimenti che rendono improvvisamente visibile il bianco della coda. In questo modo, quando possibile, evitano il confronto quando possibile.
D’altra parte, esiste una chiara gerarchia all’interno dei gruppi. I criteri di classificazione sono le dimensioni e l’età, oltre al sesso. Di solito vi è una coppia dominante che stabilisce l’ordine di riproduzione, oltre ad essere la più vecchia e la più grande.
Riproduzione del pollo sultano
Il periodo riproduttivo varia a seconda della zona di distribuzione, essendo molto ampio, anche se coincide sempre con la stagione delle piogge. Tranne in quelle zone dove le popolazioni sono particolarmente numerose, sono uccelli monogami e territoriali.
Inoltre, possono ricorrere all’allevamento comunitario, in cui le femmine riproduttrici condividono il nido e vengono fecondate da più maschi. In questi casi, l’intero gruppo partecipa alla crescita dei pulcini e all’incubazione delle uova: madri, padri e il resto degli individui del gruppo, compresi quelli giovani.
I maschi corteggiano le femmine tramite un’esibizione elaborata, nella quale tengono dei ramoscelli nel becco, cantano e si inchinano.
Ogni femmina depone da 3 a 6 uova, una in più se è dominante. La schiusa avviene dopo 23-29 giorni. In genere è la femmina ad incubare più a lungo, poiché i maschi si dedicano alla difesa del nido, ma è molto comune che si scambino i ruoli e che i giovani imparino ad allevare i piccoli osservando i più grandi.
Stato di conservazione
Porphyrio porphyrio è attualmente classificato come Minor preoccupazione. Al momento non è noto quanti individui riproduttori vi siano, poiché le popolazioni sono numerose e distribuite su vaste aree di terreno, ma non si ritiene che siano a rischio imminente di scomparsa.
Si tratta però di una specie che subisce la perdita dell’habitat a causa del drenaggio delle zone umide e dell’introduzione di specie esotiche come la nutria (Myocastor coypus). Altre minacce a cui è sottoposta sono l’inquinamento dell’acqua con pesticidi e tossine, così come l’influenza aviaria e il botulismo aviare.
Conoscere meglio tutti gli abitanti di questo pianeta è dunque molto importante. Per poter continuare a soddisfare le nostre curiosità e ammirarli, è necessario che continuino a esistere.
Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Porphyrio porphyrio (purple swamphen). (s. f.). Animal Diversity Web. https://animaldiversity.org/accounts/Porphyrio_porphyrio/
- BirdLife Internacional. 2019. Porphyrio porphyrio (versión modificada de la evaluación de 2016). La Lista Roja de Especies Amenazadas de la UICN 2019: e.T22692792A155531172. https://dx.doi.org/10.2305/IUCN.UK.2016-3.RLTS.T22692792A155531172.en. Consultado el 14 de noviembre de 2022.
- Hiraldo, F., Álvarez, F., & Valverde, J. A. (1974). Biometría y dimorfismo sexual en el calamón (Porphyrio porphyrio). Doñana Acta Vertebrata, 1, 103-108.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.