Ittiosi nei cani: sintomi e trattamento
Scritto e verificato il biologo Samuel Sanchez
La pelle è la prima barriera biologica degli organismi. Non solo ci protegge da infezioni e parassiti, ma permette anche la regolazione di gas e fluidi all’interno del nostro corpo. Pertanto, le condizioni della pelle in genere provocano molti problemi e diversi tipi di sintomi agli animali che ne vengono colpiti. L’ittiosi nei cani ne è un chiaro esempio.
Questa malattia congenita è estremamente rara, ma vale la pena conoscerla per i possibili effetti collaterali che comporta e per la difficoltà di trattamento. Se volete saperne di più sull’ittiosi nei cani e su come rilevarla prima che sia troppo tardi, continuate a leggere.
Cos’è l’ittiosi?
Il termine ittiosi si riferisce a una malattia dermatologica che si manifesta nei cani a causa di una mutazione genetica ereditaria e recessiva. In termini più semplici, la malattia è codificata nel DNA dell’esemplare e non deriva dal contatto con un agente esterno (come succede con virus, batteri o funghi).
Come indicato da fonti professionali, i sintomi di questa condizione derivano da una malformazione dello strato corneo, lo strato più esterno dell’epidermide dell’animale. La pelle del paziente risulterà squamata (da cui il suo nome in inglese, fish scale disease), presenterà una pigmentazione anormale e un ispessimento eccessivo.
L’ittiosi è una malattia genetica. Alcune razze sono molto più predisposte di altre a soffrirne.
Tipi di ittiosi
L’ittiosi canina può essere classificata in diversi sottotipi. Ve li mostriamo qui di seguito:
- Ittiosi generale: è una variante molto rara ed ereditaria. La sua diagnosi può essere effettuata solo attraverso l’osservazione dei sintomi nel paziente.
- Epidermolitica: provoca delle piaghe e vesciche sulla pelle e si manifesta in tenera età. Per fare la diagnosi è necessario effettuare una biopsia cutanea.
- Non-epidermolitica: è specifica della razza ed è una condizione a trasmissione ereditaria autosomica recessiva.
Cause dell’ittiosi nei cani
Come si è già detto nelle righe precedenti, l’ittiosi è una malattia autosomica recessiva dei cani. Ciò significa che il gene mutato si trova in un cromosoma non sessuale e che, per manifestarsi, deve comparire nei 2 alleli che compongono il gene dell’animale (quello del padre e quello della madre).
Questa condizione è stata ampiamente studiata nel golden retriever finché non si è trovato il gene esatto in cui si verifica la mutazione: PNPLA1. Se denotiamo l’allele non mutato con la lettera (N) e quello che causa l’ittiosi con il denominativo (ict), la spiegazione genetica della malattia è la seguente:
- I cani (N/N), cioè che hanno entrambi gli alleli sani, non sono malati e non presentano la patologia nel loro genoma.
- I cani (N/ict) hanno un allele mutato e uno normale. Poiché la condizione è recessiva, sono portatori ma non hanno l’ittiosi. Se entrambi i genitori presentano questo genotipo, la prole nascerà malata nel 25% dei casi e sana nel restante 75%.
- I cani (ict/ict) hanno la mutazione in entrambi gli alleli. Pertanto, svilupperanno la malattia al 100%.
Oltre al golden retriever, razze come il jack russell terrier, lo yorkshire e il doberman hanno una certa predisposizione a sviluppare l’ittiosi. La migliore prevenzione per evitare che si manifesti nella progenie è non incrociare mai un cane portatore del gene mutato (anche se sano).
In altre razze, il modello di trasmissione eredatia è molto meno chiaro.
Sintomi
La sintomatologia di questa condizione è molto specifica. Sebbene possa assomigliare ad altre malattie dermatologiche (dermatite, ipercheratosi e altre), ha una serie di caratteristiche uniche. Nei cani con ittiosi si evidenziano i seguenti segni:
- Pelle squamosa.
- Eccessiva produzione di forfora.
- Ispessimento dei cuscinetti della zampa e di altre zone. Questo insieme di sintomi viene denominato ipercheratosi.
- Croste oleose, dure e unte.
- Aspetto arruffato.
- Dolore e infiammazione in casi estremi, soprattutto nei cuscinetti.
I cani nascono con questa condizione (nella sua variante tipica), che tende a peggiorare nel tempo. È assolutamente necessario andare dal veterinario se il cane manifesta uno di questi segni.
Diagnosi
La difficoltà nel diagnosticare l’ittiosi nei cani dipende dalla variante presentata dal paziente. Se il cane ha appena iniziato a manifestare i sintomi, questo può rendere più difficile la diagnosi, ma in quasi tutti i casi la malattia potrà essere confermata solo da una visita medica. Come abbiamo detto nelle righe precedenti, la sintomatologia di questa condizione è unica.
Per avere una conferma e poter trattare questa condizione, il veterinario raccoglierà un campione superficiale della pelle del cane per osservarlo al microscopio. Ciò escluderà la presenza di acari, funghi o batteri che possono causare lesioni simili. Il test del DNA (ICT-A) sarà l’ultimo passo per una diagnosi inequivocabile della malattia.
Trattamento dell’ittiosi nei cani
Sfortunatamente, non esiste un trattamento in grado di curare definitivamente questa condizione. Essendo una mutazione genetica, non c’è alcun modo per poter risolvere la situazione. In ogni caso, si può seguire una serie di consigli e precauzioni per evitare che l’animale peggiori o soffra ancora di più. Abbiamo selezionato le seguenti linee guida:
- Spazzolatura regolare: igienizzare il cane utilizzando una spazzola e una soluzione specifica (prescritta dal veterinario) vi aiuterà a liberarvi delle croste prima che si induriscano e causino prurito nell’animale. Serviranno costanza e pazienza.
- Composti chimici per uso domestico: gli shampoo antiseborroici possono essere utili affinché l’organismo del cane produca meno sostanze lipidiche a livello epidermico durante la malattia.
- Farmaci: l’uso topico di retinoidi sintetici sembra alleviare i sintomi dell’ittiosi nei cani, ma questi farmaci presentano alcuni effetti collaterali. Discutetene con il veterinario, soprattutto se il cane si trova in uno stato di salute delicato.
Sfortunatamente, in alcuni cani questa condizione peggiora tanto che l’unica soluzione, per evitargli una morte a causa di un’infezione secondaria, è sopprimerli. Tuttavia, in genere non è necessario adottare misure così drastiche.
Questa malattia è cronica e incurabile, quindi richiede un’attenzione costante da parte del padrone. Senza dubbio, la migliore prevenzione è non incrociare un esemplare che ha l’ittiosi (o uno degli alleli mutati). Questo è l’unico modo per evitare che nascano altri cani con questa malattia a lungo termine.
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- Ichthyosis in dogs, VCA Hospitals. Recogido a 24 de noviembre en https://vcahospitals.com/know-your-pet/ichthyosis-in-dogs
- Mauldin, E. A. (2013). Canine ichthyosis and related disorders of cornification in small animals. The Veterinary clinics of North America. Small animal practice, 43(1), 89.
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