L'urania del Madagascar, una delle falene più belle al mondo
Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero
L’urania del Madagascar (Chrysiridia rhipheus) appartiene all’ordine dei lepidotteri e alla famiglia Uraniidae. Questa specie di falena è caratterizzata da una peculiarità che attira su di sé l’interesse della gente del luogo: la sua iridescenza.
I motivi colorati sulle ali di questa falena diurna sono piuttosto inusuali, con una colorazione tendente al metallico e una caratteristica iridescenza presente anche nella zona ventrale. Se volete sapere di più sulla meravigliosa urania del Madagascar, questo è l’articolo per voi.
L’urania del Madagascar fa parte di una grande famiglia
Gli insetti dell’ordine dei lepidotteri, tra cui rientrano farfalle e falene, sono i secondi impollinatori più importanti del pianeta. Il tratto che li accomuna tutti sono le quattro fasi vitali attraversate per raggiungere lo sviluppo.
Tutti i lepidotteri sperimentano una metamorfosi e, come prima fonte di cibo, si nutrono dei gusci del loro stesso uovo. Esiste una gran varietà di questi insetti nel mondo, con ben 20.000 specie diverse e un’incredibile diversità di forme e colori. Le loro dimensioni possono variare da quattro centimetri fino a dodici centimetri di apertura alare.
I lepidotteri condividono anche altre caratteristiche, come la capacità di vedere solo 3 diversi colori: rosso, verde e giallo. Tuttavia, i tratti morfologici e fisiologici che li distinguono consentono loro di riconoscersi tra diversi esemplari appartenenti all’ordine.
Una falena iridescente
È interessante notare come il tratto più peculiare di questa falena, la sua iridescenza, sia dovuta ad un effetto ottico generato dal riflesso della luce sulle sue ali.
Gli schemi di colore negli animali sono generalmente prodotti dalla distribuzione di pigmenti di diversi colori. Al contrario, nel caso dell’urania del Madagascar siamo davanti a un fenomeno conosciuto come colorazione strutturale.
L’effetto visivo non è dato dalla pigmentazione dell’ala. Queste sono infatti ricoperte da piccolissime squame di forme e dimensioni diverse, che muovendosi producono il colore.
La luce si riflette su queste microstrutture formando un arco composto dai 7 colori essenziali. A seconda dell’angolo da cui le si osserva, le ali riflettono diverse tonalità di colori.
La colorazione dell’urania del Madagascar è oggetto di studio
La colorazione strutturale dell’urania del Madagascar è l’oggetto di ricerca di molti studiosi. Le sue ali possiedono una microstruttura periodica in scala submicronica, responsabile della sua iridescenza. La morfologia delle squame e la variazione spaziale della microstruttura sono interessanti esempi di fenomeni fisici quali l’interferenza e la diffrazione.
Distribuzione e dieta
L’urania del Madagascar è un insetto endemico del Madagascar. Ciò è dovuto alla sua forte relazione con le piante del genere Omphalea, che prosperano sull’isola.
Durante la fase di bruco la sua dieta è specializzata in quanto si nutre esclusivamente di piante esistenti in Madagascar, nello specifico delle specie ankarenensis, palmata, occidentalis e oppositifolia. In età adulta diventa invece una specie generalista, cibandosi del nettare di un’ampia varietà di piante.
Nonostante da adulta non dipenda più dalle piante del genere Omphalea, la falena non si allontana mai troppo da queste. Infatti, dalla loro presenza dipende la sopravvivenza della sua larva. Inoltre, l’urania del Madagascar adulta depone le sue uova esclusivamente nella parte inferiore delle foglie di queste piante.
Un’ultima arma segreta
Come abbiamo visto, una volta che le uova si schiudono e ne escono le larve, i bruchi si cibano delle piante Omphalea, che garantiscono loro nutrimento e difese chimiche. Questa specie di pianta, infatti, produce una potente tossina che, se ingerita dalla larva, rimane all’interno del suo corpo per tutta la vita.
Curiosamente, il bruco consuma la pianta e quasi istantaneamente usa le tossine per difendersi dalle formiche potenzialmente patogene che risiedono sulla stessa pianta.
Queste formiche, che in genere attaccano gli insetti che provano a nutrirsi della pianta, lasciano in pace la larva che secreta la tossina. Durante la fase di pupa e quella adulta l’urania del Madagascar smette di produrre costantemente la tossina, conservandola invece per quando è costretta a difendersi da un predatore.
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