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Leptospirosi nei gatti: sintomi e trattamento

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La leptospirosi nei gatti è solo uno degli esempi di questa malattia batterica che colpisce più di 150 specie di mammiferi, sia selvatici che domestici, in tutto il mondo.
Leptospirosi nei gatti: sintomi e trattamento
Luz Eduviges Thomas-Romero

Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La leptospirosi nei gatti è una malattia zoonotica di origine batterica. Attualmente viene considerata una malattia infettiva che fa la sua comparsa in esseri umani e cani.

Tuttavia, esiste un gran numero di animali selvatici e domestici (tra i quali anche i gatti) che, pur essendo infettati dalla malattia, possono non presentarne i sintomi. In questi casi si parla di “infezione subclinica”.

Queste specie, che fanno da portatori della malattia, fungono da serbatoi di batteri e rappresentano una potenziale fonte di infezione per gli ospiti accidentali e gli esseri umani.

Che cosa dobbiamo sapere dell’agente patogeno: la Leptospira

Le malattie zoonotiche sono quelle patologie che possono essere trasmesse tra diverse specie di mammiferi. Quindi, si tratta di malattie che possono portare il contagio tra esseri umani e altre specie animali.

Al giorno d’oggi è stato identificato un totale di 22 specie di Leptospira. Di queste, 13 sono in grado di far insorgere la malattia negli esseri umani.

Le specie di Leptospira sono classificate anche in base alla loro reazione di agglutinazione provocata da sieri che possiedono anticorpi che riconoscono il batterio. Questa classificazione viene chiamata “sierotipo“. Fino a oggi sono noti circa 300 sierotipi patogeni di Leptospira.

L’aspetto di questo batterio è molto caratteristico: la sua forma è quella di spirali sottili. In generale, una o entrambe le estremità dell’organismo sono curvate a forma di gancio.

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Fonte: wikimedia.org/

Questo batterio compie il suo ingresso all’interno dell’organismo per contatto. Penetra attraverso la pelle e le mucose grazie alla produzione di un enzima che altera la permeabilità del tessuto connettivo. Specificamente, digerisce il contenuto di acido ialuronico per agevolare l’invasione.

Leptospirosi nei gatti: come si diffonde il batterio?

Il batterio viene eliminato attraverso l’urina degli animali infetti. L’orina infetta può contaminare acque superficiali come paludi, ruscelli e fiumi. All’interno di queste cavità, il batterio può sopravvivere per periodi di tempo prolungati, che possono raggiungere i diversi mesi. Quindi, spesso la malattia viene trasmessa attraverso l’acqua.

I gatti possono venire colpiti dall’infezione in maniera diretta o indiretta. Nel caso di contagio diretto, possono infettarsi per aver mangiato un animale selvatico che ha bevuto l’acqua infetta.

Quando invece si trasmette in forma indiretta, la leptospirosi nei gatti viene acquisita per contatto con urina infetta di altri animali che convivono con il felino. Possono subire il contagio anche bevendo l’acqua infetta contenente la spirocheta Leptospira.

In seguito alla penetrazione attraverso le membrane mucose o la pelle, le Leptospira si moltiplicano rapidamente nel sangue. Il batterio può invadere numerosi organi, in particolare i reni, dove le Leptospira possono sopravvivere e diffondersi attraverso l’urina nel corso di mesi o anni.

Segnali e sintomi della leptospirosi nei gatti

In seguito all’analisi di gatti infetti, è stato rilevato che il batterio è presente nell’urina e nel sangue. Questi studi hanno stabilito che la leptospirosi nei gatti provoca solamente segnali clinici di lieve entità.

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Fonte: wikimedia.org/

Anche se nei gatti i segnali clinici raramente fanno la loro comparsa, la leptospirosi nei gatti è comunque in grado di provocare infiammazione renale ed epatica. Studi recenti hanno dimostrato una possibile associazione tra la malattia renale cronica felina e l’infezione da Leptospira spp.

Gestione della malattia

Proprio come accade nei cani, il trattamento dei gatti malati dipende dalla gravità dei segnali clinici. In generale, il trattamento della leptospirosi nei gatti consiste in antibiotici e terapia di supporto.

Nel caso di gatti apparentemente sani che diffondono la leptospirosi attraverso la propria urina, bisogna iniziare un trattamento a base di Doxiciclina (5 mg/kg ogni 12 ore per tre settimane), allo scopo di eliminare il loro stato di portatori.

Prevenzione

  • Purtroppo, non è disponibile alcun vaccino in grado di evitare la leptospirosi nei gatti.
  • L’unico modo per impedire che i gatti vengano infettati consiste nell’evitare che si alimentino di roditori potenzialmente infetti. Bisogna evitare anche che entrino in contatto con acqua stagnante.
  • I gatti che vivono dentro casa corrono un rischio di infezione molto basso.

Per escludere il rischio di leptospirosi nei gatti, consultate il vostro veterinario. Ricordate che, anche se il vostro gatto non presenta sintomi della malattia, potrebbe comunque costituire una fonte di contagio per gli esseri umani e i cani che lo circondano.

Non possiamo immaginare la nostra vita senza i nostri amati gattini. Tuttavia, al giorno d’oggi ha assunto sempre più importanza il fatto che i gatti possano agire nello spazio domestico come serbatoi di Leptospira. Per questa ragione, si raccomanda caldamente di far sottoporre il proprio gatto allo screening della leptospirosi.

Sono disponibili esami specifici in grado di identificare la presenza di batteri nel sangue, nelle urine o nei tessuti. Inoltre, è possibile realizzare dei test che rilevino nel sangue del felino la presenza di anticorpi contro il batterio.


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Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.