Lo storno ametista e il segreto della sua iridescenza
Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero
Lo storno ametista (Cinnyricinclus leucogaster), è l’unico rappresentante del genere Cinnyricinclus, che appartiene alla famiglia degli storni, dell’ordine dei Passeriformi. Questo affascinante uccello abita le foreste dell’Africa continentale subsahariana.
Sebbene molti storni abbiano un piumaggio opaco, lo storno ametista è di un colore estremamente iridescente. Questo uccello, che si distingue per il suo meraviglioso colore, comprende specie di vari generi:
- Storno superbo, Lamprotornis superbus, che vive nell’Africa orientale.
- Lo storno dal petto d’oro (Lamprotornis regius), anche lui proveniente dall’Africa orientale.
- Lo storno metallico, Aplonis metallica, dalle Isole del Pacifico.
Un forte dimorfismo sessuale
Questo uccello è una specie di piccole dimensioni: misura 17 centimetri e pesa circa 55 grammi. Solo lo storno maschio ametista ha il petto bianco e il dorso viola iridescente, che caratterizza la specie. Le femmine e i giovani hanno le piume marroni sulla testa e sulla schiena, e la pancia bianca con le macchie marroni. Tutti hanno il becco e le zampe neri.
Distribuzione e habitat dello storno ametista
Questa specie ha una distribuzione molto ampia, poiché si estende dal sud-ovest della penisola araba all’Africa subsahariana. È comune trovarlo nelle giungle tropicali e nelle savane, ma può essere visto anche nei parchi e nei giardini prossimi agli insediamenti umani. Raramente lo si vede a terra, dato che vive sugli alberi ed è solito volare molto in alto.
In generale, lo storno di ametista si trova in tutta la savana boscosa dell’Africa, sia a nord che a sud delle foreste equatoriali. Secondo le informazioni che abbiamo a disposizione, la specie è parzialmente migratrice. Quindi, si allontana dall’equatore per riprodursi prima e durante la stagione delle piogge, e ritorna durante la stagione secca successiva.
Finora sono state riconosciute tre sottospecie, con una propria distribuzione geografica:
- Cinnyricinclus leucogaster leucogaster si trova dal Senegal e dal Gambia all’Etiopia, al Kenya e alla Tanzania.
- Il Cinnyricinclus leucogaster arabicus si trova nel Sudan orientale, nella Somalia nord-occidentale e nella penisola arabica.
- Il Cinnyricinclus leucogaster verreauxi è diffuso nella Repubblica Democratica del Congo meridionale, nella Tanzania occidentale a sud del Botswana, nel Sud Africa nord-orientale e in Mozambico.
Abitudini
Questi uccelli sono molto socievoli, poiché vivono tutti insieme in colonie anche molto grandi. Di solito si nutrono cibo di frutta, ma anche di insetti, soprattutto delle termiti che catturano in volo.
Per quanto riguarda il nido, lo fanno nelle grotte degli alberi secolari, usando piume, materiale vegetale e feci. La femmina può deporre fino a sei uova, che cova per circa 14-18 giorni.
Perché il colore del piumaggio è così importante?
In natura, le colorazione sono un elemento chiave per la selezione sessuale. Spesso la colorazione delle specie animali è coinvolta nella comunicazione inter e intraspecifica.
È interessante sapere che è complicato studiare le diverse colorazioni che troviamo in natura, forse a causa della difficoltà di cogliere efficacemente la loro variabilità con i metodi scientifici di cui dispone l’uomo.
La colorazione del piumaggio dello storno ametista
Le colorazioni del piumaggio, come accade nelle farfalle e in altri animali, possono essere di due tipi:
- Colorazioni a base di pigmenti: include melanine, carotenoidi e altri. Compongono una piccola tavolozza di colori.
- Colorazioni strutturali: sono formate dall’effetto della luce sulle nanostrutture. Le tonalità iridescenti sono spesso il risultato della struttura della piuma. Con questo meccanismo è possibile un’ampia gamma di colori iridescenti.
Come si produce la colorazione di una piuma?
In una piuma, le barbe corrispondono a ciascun “capello”, che si dirama perpendicolarmente nei barbigli. A loro volta, queste barbule si ramificano nei vessilli. Nella piuma, le pieghe delle barbe adiacenti si agganciano, dando vita alla struttura della piuma.
Nel piumaggio, la colorazione strutturale è il prodotto di disposizioni su nanoscala di vari elementi. Cioè, placche di cheratina, melanosomi e aria all’interno delle barbule delle piume. Naturalmente, la stessa specie di uccello può presentare delle colorazioni prodotte da diversi meccanismi e pigmenti. Inoltre, è comune che lo stesso piumaggio presenti combinazioni di entrambi i meccanismi.
I melanosomi, piccoli fasci di melanina che si trovano nelle piume, nella pelle e nel pelo di molti animali, producono dei colori strutturali nel momento in cui sono adeguatamente disposti sugli strati solidi.Perché i colori dello storno ametista sono così luminosi?
Come abbiamo detto in precedenza, i colori strutturali sono formati dall’ordinamento di nanostrutture termodinamicamente stabili, ad esempio matrici esagonali. In generale, nel piumaggio di molti uccelli, i melanosomi coinvolti nella disposizione sono solidi, il che porta a basse variazioni di colore.
Pertanto, affinché i colori siano più luminosi o più saturi, è necessario soddisfare una di queste due condizioni:
- Migliorare il contrasto dell’indice di rifrazione.
- Aumentare la quantità relativa di materiale nell’ordine, con un basso indice di rifrazione.
Il piumaggio dello storno ametista soddisfa la seconda condizione. Nel 2013, uno studio scientifico ha stabilito che la disposizione strutturale nel piumaggio colorato dello storno di ametista presenta una miscela variabile di melanosomi cavi e solidi. Questo è il segreto per l’intensa brillantezza del colore del suo piumaggio.
Stato di conservazione e ruolo nell’ecosistema
I passeriformi contribuiscono alla diffusione dei semi delle piante. Anche lo storno ametista quando migra disperde i semi ingeriti, contribuendo alla diffusione delle specie vegetali.
Purtroppo non siamo a conoscenza del numero di esemplari di storno ametista tutt’ora presenti al mondo, ma in generale la specie è stata descritta come abbondante. Per la sua distribuzione capillare e per il fatto che finora non sia stato identificato alcun pericolo specifico per questa specie, la IUCN (World Conservation Union) la classifica come “di minore preoccupazione”.
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