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Sottospecie di tricheco: habitat e caratteristiche

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Il tricheco è un grosso mammifero marino amante dei climi freddi e dalle caratteristiche zanne. Ma sapevate che ne esistono diverse sottospecie?
Sottospecie di tricheco: habitat e caratteristiche
Ana Díaz Maqueda

Scritto e verificato la biologa Ana Díaz Maqueda

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Esistono tre sottospecie di tricheco: il tricheco dell’Atlantico, del Pacifico e del Mare di Laptev. Differiscono tra loro per le dimensioni che raggiungono nel loro stato adulto e per il luogo in cui abitano.

Recenti studi con DNA mitocondriale, tuttavia, hanno svelato che bisognerebbe accettare solo le prime due, ovvero il tricheco dell’Atlantico e il tricheco del Pacifico occidentale.

I trichechi sono mammiferi marini appartenenti alla superfamiglia dei pinnipedi, i cui membri presentano tutti estremità trasformate in pinne e un corpo fusiforme, ovvero a forma di fuso.

All’interno del loro gruppo, sono gli unici animali a presentare lunghe zanne, sia i maschi sia le femmine. Queste li aiutano a muoversi nel giacchio, ma fungono anche da armi in caso di aggressioni con altre specie o per difendersi da alcuni predatori, come gli orsi polari e le orche.

Le zanne dei trichechi possono raggiungere una lunghezza pari a un metro e superare i 5 chilogrammi negli esemplari più grandi.

Il tricheco del Pacifico (Odobenus rosmarus divergens)

Questa sottospecie di tricheco presenta una distribuzione artica e subartica discontinua. Troviamo questi animali dai mari di Baring e Chukchi fino al Mare di Beaufort e il Mare di Laptev, popolato anche da un’altra sottospecie.

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Di solito questi animali restano nella piattaforma continentale e poche volte si addentrano in acque profonde. I trichechi del Pacifico nuotano da una lastra di ghiaccio all’altra verso isole vicine, dove possono riposare sotto il sole.

Delle tre sottospecie presentate, sono quelle più grandi. I maschi raggiungono circa 3,6 metri di lunghezza e pesano tra gli 880 e i 1656 chilogrammi. Le femmine sono un po’ più piccole, raggiungono i tre metri e pesano tra i 400 e i 1250 chilogrammi.

I cuccioli appena nati misurano quasi la metà delle madri e possono avere un peso che oscilla tra i 45 e i 77 chilogrammi. Queste caratteristiche consentono loro di affrontare perfettamente il freddo.

Il tricheco dell’Atlantico (Odobenus rosmarus rosmarus)

Il tricheco dell’Atlantico abita dalle coste del Canada fino al Mar di Kara, nel nord della Siberia. In passato, era possibile avvistare questa sottospecie anche nel nord-ovest dell’Atlantico del nord, al sud del golfo di San Lorenzo; a causa della caccia massiva, però, la popolazione si è estinta.

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Nel suo stato adulto, il tricheco dell’Atlantico è leggermente più piccolo e meno pesante rispetto a quello del Pacifico. I neonati presentano le stesse misure, ma il limite inferiore di peso si aggira intorno ai 33 chilogrammi.

Non esistono molti dati sul numero di esemplari di questa sottospecie di tricheco, ma si stima che siano inferiori ai 25000 esemplari adulti.

Anche il loro stato di conservazione è ignoto. È un fatto evidente, invece, il rapido disgelo che sta colpendo le zone in cui vivono questi trichechi. Il ghiaccio, come sappiamo, è l’ecosistema di questi animali, senza il quale non possono vivere. 

La sottospecie di tricheco del Mare di Laptev (Odobenus rosmarus laptevi)

Questa sottospecie di tricheco vive solo nel Mare di Laptev, nella costa orientale della Siberia, da qui il suo nome. Anche se sembra possedere parametri ecologici distinti dal tricheco del Pacifico, gli studi mitocondriali e morfologici indicano che non si tratta di una sottospecie distinta.

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Fonte: https://www.worldwildlife.org/

La grandezza del corpo e delle zanne non è significativamente diversa da quelli del tricheco del Pacifico. Alla luce di ciò, secondo i ricercatori del Museo di Storia Naturale di Oslo, non è corretto dichiararla una sottospecie diversa solo perché vive in una determinata zona.

Sebbene vi siano poche informazioni disponibili sui trichechi, si sa che l’accelerazione del cambiamento climatico sta mettendo a serio rischio questa specie. Nonostante ciò, il tricheco non ha smesso di essere cacciato dall’essere umano per ottenere l’avorio delle sue zanne.


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