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Carbone attivo per cani: uso e dosaggio

6 minuti
Il carbone attivo è un composto organico che viene utilizzato per trattare alcuni tipi di avvelenamenti sia negli esseri umani che nei cani. Scoprite con noi le sue proprietà mediche.
Carbone attivo per cani: uso e dosaggio
Samuel Sanchez

Scritto e verificato il biologo Samuel Sanchez

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il carbone attivo per cani – anche chiamato activated charcoal o activated carbon in inglese – è un composto che viene utilizzato soprattutto per trattare l’avvelenamento per via orale. Nell’uomo si è appurato anche che migliora le condizioni renali e che riduce i problemi del tratto gastrointestinale, sebbene queste proprietà non siano del tutto confermate.

Il carbone attivo può essere molto utile per i cani che hanno subito un’intossicazione alimentare, ma altre utilità di questo composto sono un po’ più difficili da verificare. Se volete sapere tutto su questo composto, continuate a leggere.

Cos’è il carbone attivo per cani?

Il carbone attivo è un composto derivato da materiale a origine vegetale, un combustibile solido, poroso e fragile con un alto contenuto di carbonio (98%). La differenza tra i due materiali si trova principalmente nel fatto che il carbone attivo è stato trattato perché presenti piccoli pori di volume ridotto, che aumentano la superficie di assorbimento e la capacità di effettuare reazioni chimiche.

L’attivazione si ottiene trattando il carbone ad alte temperature. Questo composto si presenta sotto forma di polveri, granuli (GAC), carbone attivo estruso (EAC), “perline” più grossolane (BAC) o rivestito da polimeri. Ognuna di queste varianti è utile in diversi ambiti, dall’industria agricola alla medicina umana.

Nel mondo degli animali domestici, il carbone attivo si presenta spesso sotto forma di un fluido viscoso e nerastro. Il composto può provenire così direttamente dalla fabbrica oppure può essere ottenuto miscelando le polveri con acqua in concentrazioni specifiche. In alcuni posti si può trovare anche sotto forma di compresse per assunzione orale.

Gli usi del carbone attivo negli animali domestici sono limitati al campo medico.

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Usi del carbone attivo per cani

Come abbiamo detto, il carbone attivo ha una superficie molto ampia. Avendo una grande porosità, ha un maggiore raggio d’azione per unirsi ad altri composti chimici. Vediamo come questa proprietà viene applicata alla medicina veterinaria canina.

Avvelenamento per via orale

Come indicato dagli studi sul portale Pubmed, il carbone attivo è il composto più utilizzato per la decontaminazione gastroenterica nei paesi ad alto reddito. La sua ampia superficie lo rende un materiale ideale per l’unione con altre sostanze chimiche. “Attirando” a sé gli elementi nocivi che si trovano nell’intestino, riduce i possibili effetti dell’avvelenamento.

Nell’uomo si stima che da 50 a 100 grammi di carbone attivo siano in grado di ridurre l’assorbimento di alcuni composti chimici del 74% se ingeriti entro 5 minuti. L’effetto diminuisce al 50% quando il composto viene assunto mezz’ora dopo e al 20% dopo 3 ore. Pertanto, la sua efficacia dipende molto dal momento in cui viene assunto.

Questo vale anche per i cani. Più tempo passa, più è probabile che l’animale abbia metabolizzato le tossine. Solo il veterinario deciderà se il carbone attivo è adatto per il suo specifico quadro clinico.

Nei cani, il carbone attivo può ridurre il carico di tossine nel tratto intestinale dell’80% in 180 minuti.

Tossine contro cui agisce il carbone attivo

Sfortunatamente, il carbone attivo per cani non è utile per tutti i tipi di avvelenamenti. Qui di seguito, vi mostriamo un elenco degli elementi che possono essere neutralizzati da questo composto e quelli che invece non possono esserlo:

  1. Il carbone attivo è utile nei casi di: intossicazioni da stupefacenti, ibuprofene, cioccolato, piretrine, marijuana, aspirina, brometalina, rodenticidi, paracetamolo, organofosfati, carbammati e altri composti.
  2. Il carbone attivo non è utile nei casi di: avvelenamento da acidi o basi molto forti, ferro, litio, arsenico, metanolo, etanolo e altri composti.

Purtroppo il carbone attivo non è utile in caso di avvelenamento dovuto al consumo diretto di sostanze che contengono alcol, come disinfettanti per le mani, fragranze, bevande alcoliche e cosmetici. Inoltre non ha effetto contro composti che contengono tossine inorganiche, come candeggina, detersivi, acetone, fertilizzanti o detergenti multiuso.

Come somministrarlo?

Come abbiamo detto nelle righe precedenti, il carbone attivo si presenta solitamente in forma liquida o in compresse per assunzione orale. Se sospettate che il vostro cane sia vittima di avvelenamento, la prima cosa da fare è andare da un veterinario, indipendentemente dal fatto che mostri o meno sintomi. Non tentate di somministrare carbone attivo per conto vostro se non indicato da un professionista al telefono.

Che cosa farà il veterinario?

Quando andate dal veterinario, la prima cosa che farà prima di somministrare il carbone attivo sarà domandare qual è il tipo di sostanza che è stata ingerita. Una volta appurato che è possibile utilizzarlo, cercherà di indurgli il vomito in modo da eliminare il più possibile la sostanza tossica. Successivamente, somministrerà la dose corrispondente del disintossicante.

Tenete presente che in alcuni casi clinici è sconsigliato indurre il vomito, quindi solo un veterinario sarà in grado valutare quale tecnica utilizzare. Per questo motivo è importante consultare un veterinario ed evitare l’automedicazione. In caso contrario, il problema potrebbe peggiorare ulteriormente.

In clinica veterinaria, ai cani che non presentano sintomi o presentano sintomi lievi viene somministrato il composto per via orale, mescolato con acqua o sotto forma di compresse. La regola standard è da 1 a 3 grammi per chilo di peso dell’animale, quindi la dose dipenderà dalla razza dell’esemplare. In alcuni casi può essere necessaria la somministrazione di metà della dose originale ogni 4-8 ore.

Se il cane non è in grado di deglutire, il carbone attivo deve essere somministrato tramite un tubo endotracheale.

In quali casi è sconsigliato il carbone attivo per i cani?

Come accennato, questo composto non è utile in tutti i casi di avvelenamento. Se il vostro cane consuma un’intera bottiglia di gel per le mani o mezzo litro di candeggina, il carbone attivo non servirà a nulla, poiché queste sostanze contengono alcol o tossine non organiche.

In questi casi il veterinario ricorrerà all’induzione del vomito, alla lavanda gastrica e ad altri trattamenti. Se invece il cane ha problemi di deglutizione e respirazione, potrebbe ingerire il carbone attivo in modo errato e questo potrebbe spostarsi verso i polmoni. Questa condizione mette a serio rischio la vita del paziente e pertanto si sconsiglia di somministrare il carbone attivo in casa.

È inoltre controindicato quando vi è rischio di polmonite, si sospetta una perforazione intestinale o se il cane presenta vomiti continui che ne renderebbero impossibile l’assorbimento. Inoltre, non ha effetto se somministrato 2 ore dopo l’intossicazione, a meno che non siano state ingerite sostanze a rilascio prolungato.

Effetti collaterali

Purtroppo, e come ogni sostanza farmacologica, questo composto può avere vari effetti collaterali. Tra tutti, segnaliamo quanto segue:

  1. Ipernatriemia: questa condizione corrisponde a un eccesso di sodio nel corpo del cane.
  2. Inalazione: l’inalazione di carbone attivo nei polmoni può causare polmonite e altre gravi condizioni. Per questo motivo gli animali che non riescono a deglutire vengono intubati d’urgenza.
  3. Sintomi gastrici: vomito, diarrea, ostruzione gastrointestinale e costipazione.
  4. Feci di colore nero.
  5. Irritazione agli occhi.
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Note finali

Al giorno d’oggi, il carbone attivo in campo veterinario si utilizza solo per trattare l’avvelenamento da determinati composti. È stato ipotizzato che possa essere utile nel trattamento di malattie renali e altri problemi gastrointestinali, ma per ora questi usi non sono stati del tutto verificati.

Inoltre, tenete presente che questo composto non è utile in tutti i casi di avvelenamento. Se notate sintomi preoccupanti nel vostro cane, portatelo dal veterinario il prima possibile, poiché solo lui saprà come determinare il trattamento e il dosaggio adatto al caso specifico.


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