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Colibrì della Colombia e del Venezuela: bellezza variopinta

4 minuti
La Colombia e il Venezuela sono paesi popolati da uccelli straordinari. Scopriamone alcuni.
Colibrì della Colombia e del Venezuela: bellezza variopinta
Luz Eduviges Thomas-Romero

Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

I colibrì sono tra gli animali più piccoli del pianeta. Sono in grado di richiamare la nostra attenzione grazie alle loro dimensioni ridotte, così come al loro becco allungato, attraverso il quale si nutrono di nettare. In America ne esistono più di 300 specie e, in generale, vivono in zone boschive, nelle quali hanno accesso a fiori e piccoli insetti.

Distribuzione geografica dei colibrì

I colibrì sono uccelli presenti unicamente nel continente americano. Anche se sono diffusi in tutto il continente, la maggior parte delle specie si trovano nelle zone tropicali e subtropicali dell’America centrale e di quella meridionale.

La maggior ricchezza di specie è presente nei boschi umidi tropicali e subtropicali delle Ande del nord. Proprio per questa ragione, in Colombia e Venezuela esiste una grande varietà di colibrì: più di 200 specie!

Colibrì della Colombia e del Venezuela

Come è evidente, nelle righe che seguono non abbiamo la possibilità di illustrare tutte le specie di colibrì presenti in Colombia e Venezuela. Ciononostante, esamineremo alcune delle più interessanti specie che è possibile trovare in questa regione.

Oxypogon cyanolaemus

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L’Oxypogon cyanolaemus rappresenta una delle specie di colibrì colombiano più rare e difficili da vedere. La presenza di questa specie in natura non veniva confermata dal 1946 e si riteneva che fosse estinta. Fortunatamente, nel 2015 è stata nuovamente avvistata.

Questo colibrì vive sulle montagne della Sierra Nevada di Santa Marta. Se desiderate vederlo, è necessario effettuare un spedizione che richiede circa sei giorni di cammino e una percorrenza di 60 km, per raggiungere i terreni brulli sui quali vive.

Presenta piume allungate e un gozzo azzurro purpureo, che si congiungono a formare una barba, e una prominente cresta bianca. Il segno bianco del muso si estende a partire dalla parte posteriore della testa, passa intorno alle penne che coprono le orecchie e raggiunge il lato del petto.

Coeligena orina

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Fonte: Carlos Restrepo

Questa specie, nota anche come colibrì del sole, inca oscuro o inca del sole, è endemica delle Ande occidentali della Colombia. Come accade in altre specie di colibrì, il maschio è molto più appariscente della femmina: possiede una testa nera decorata da una macchia iridescente color smeraldo presente sulla fronte, una macchia di un azzurro profondo posta sul gozzo e un ventre dorato di un verde brillante.

Per molto tempo era noto solamente un unico esemplare raccolto nel 1951 e si riteneva che questo colibrì fosse estinto, fino a quando non è stato riscoperto nei pressi della città colombiana di Urrao nel 2004.

In seguito a questa scoperta, nel 2005 è stata creata la Riserva Naturale Colibrì del Sol, che ora comprende una superficie di più di 46 km2. Grazie a questi sforzi, ora è possibile vedere il colibrì del sole che visita dei punti di ristoro collocati all’interno della riserva.

Dal 2005 sono state osservate tre ulteriori sottopopolazioni, compresa una all’interno del Parco Nazionale Tatamá, per quanto le aree abitate da tutte le popolazioni continuino a essere piccole. Si valuta che la popolazione totale di questa specie ammonti a meno di 250 individui.

Aglaiocercus berlepschi (colibrì venezuelano)

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Fonte: Caripevirtual

In precedenza, questa specie era considerata una sottospecie dell’Aglaiocercus kingi, nativo del Venezuela, della Colombia, dell’Ecuador e della Bolivia. Recentemente si è scoperto che si tratta invece di una specie indipendente che coesiste con quest’ultima.

Il colibrì venezuelano è endemico del Venezuela, in particolare delle zone del massiccio di Turimiquire, alle frontiere degli stati Sucre, Anzoátegui e Monagas, e del Cerro Negro, la montagna più alta dello stato di Monagas. Esistono anche osservazioni non confermate della presenza di questa specie nella penisola di Paria, nel nord del Venezuela.

Come altre specie di colibrì, anche questa presenta dimorfismo sessuale: in altre parole, maschi e femmine sono fisicamente differenti.

Il maschio è facilmente identificabile grazie alla macchia verde scuro presente sul gozzo azzurro (gorgiera), la corona brillante e, soprattutto, le lunghe piume esterne della coda, di colore viola scuro alla base che sfumano nell’azzurro all’estremità, oltre alle due piume della coda centrale più corte, di color verde bluastro.

Il resto del piumaggio del maschio è principalmente di un verde iridescente, più scuro sulla corona.

La prosecuzione del piumaggio è di color verde bronzeo, con l’eccezione della colorata macchia presente sul gozzo. Il becco del colibrì venezuelano è nero e relativamente corto.

La femmina, invece, ha il dorso di colore verde, presenta una corona e un gozzo azzurri, e il petto e il ventre di colore bianco. La sua coda è più corta di quella del maschio, ma è comunque piuttosto lunga, ed è di colore verde e leggermente biforcata.

Nota finale

In America esistono molti altri colibrì davvero curiosi e appariscenti. Quelle che vi abbiamo descritto sono solo alcune delle numerosissime specie che potreste vedere in un’enciclopedia. Fate qualche ricerca e vi imbatterete in vere e proprie bellezze!


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