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Cosa mangiano i ricci di terra?

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Sapere cosa mangiano i ricci di terra è importante, specialmente perché alcune specie negli ultimi anni sono diventate popolari da tenere come animali domestici.
Cosa mangiano i ricci di terra?
Samuel Sanchez

Scritto e verificato il biologo Samuel Sanchez

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

I ricci sono mammiferi amichevoli, adorabili e molto riservati. Dotati di aculei e di una personalità scontrosa, hanno conquistato il cuore di molti e questo ha fatto sì che sempre più esemplari di alcune specie di questo gruppo vengano tenuti in cattività (soprattutto il riccio africano, Atelerix albiventris). Sapere cosa mangiano i ricci di terra è essenziale per potersi prendere cura di loro adeguatamente.

Anche se questi animali sono piccoli e carini, non tutte le specie di ricci possono essere tenute in cattività. Alcune, infatti, sono considerate potenzialmente invasive ed altre sono tutelate dalla legge. Se volete saperne di più sull’alimentazione e la cura di questi piccoli mammiferi, vi invitiamo a continuare a leggere.

Cosa sono i ricci?

Prima di esplorare le scelte alimentari dei ricci, pensiamo sia interessante descriverli da un punto di vista tassonomico. Il termine “riccio” viene utilizzato per designare tutti i mammiferi che fanno parte della sottofamiglia Erinaceinae (famiglia Erinaceidae). Secondo i portali professionali, esistono solo 17 specie di questi mammiferi suddivise in 5 generi diversi.

I ricci si distinguono molto facilmente dagli altri mammiferi, per via delle loro spine dorsali (fatte di cheratina). A differenza di quelle che si trovano nei porcospini, queste spine non si staccano facilmente dal corpo del mammifero. Gli individui adulti le perdono solo quando sono malati o sotto forte stress.

In genere, i ricci hanno il pelo marrone o color cannella, mentre l’addome è di colore più chiaro. Hanno un muso piuttosto sviluppato e appuntito, cosa che riflette il loro talento nel seguire le tracce ed esplorare l’ambiente terrestre. La dimensione delle orecchie varia da specie a specie, ma il riccio egiziano (Hemiechinus auritus) si distingue per avere quelle più grandi all’interno del gruppo.

Esiste solo una specie di riccio che si mantiene relativamente stabile in cattività: Atelerix albiventris. Il suo possesso è legale in alcuni posti, ma in paesi come la Spagna è vietato tenere questo mammifero per via della sua condizione invasiva. Si precisa che nessun esemplare endemico del territorio (come il riccio europeo) può essere tenuto in casa.

E’ possibile tenere legalmente come animali domestici pochissime specie di riccio. In alcuni paesi, è illegale a prescindere dalla specie.

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Cosa mangiano i ricci?

La stragrande maggioranza dei ricci vive allo stato brado, ma alcuni esemplari stanno iniziando ad essere tenuti in cattività. Per questo motivo, per sapere cosa mangiano i ricci bisogna prendere come riferimento l’ambiente in cui si trovano. Continuate a leggere!

Cosa mangiano i ricci selvatici?

Come indicato dal portale Animal Diversity Web, i ricci sono onnivori. In ogni caso seguono una dieta molto più mirata al consumo di insetti e altri invertebrati: chiocciole, grilli, lumache, ragni, scarabei, api, formiche, scarafaggi e tarme costituiscono la base del loro menù.

Oltre agli invertebrati, i ricci si nutrono occasionalmente anche di rane, piccoli serpenti, rospi, uova di uccelli, carne in decomposizione, funghi, radici di piante, frutti e semi. Sono opportunisti e alcune specie (come l’A. albiventris) mostrano una sorprendente resistenza alle tossine, in quanto sono in grado di nutrirsi di scorpioni e serpenti velenosi senza soffrire di effetti collaterali.

Questi mammiferi sono eminentemente notturni e sono molto abili a correre (raggiungono fino a 220 iarde all’ora), nuotare e arrampicarsi sulle superfici. Trascorrono le notti cercando cibo negli angoli e sotto le pietre, quindi sono generalmente molto attivi se la temperatura dell’ambiente è favorevole.

Cosa mangiano i ricci in cattività?

L’alimentazione del riccio in cattività può costituire un problema a lungo termine per il suo padrone. In molte zone è difficile procurarsi dei mangimi specifici per questi animali, quindi spesso l’alternativa è dargli del cibo per gattini. Il problema è che questo cibo contiene troppo grasso per un mammifero delle sue dimensioni, quindi è probabile che il riccio finisca per soffrire di obesità.

A questo bisogna aggiungere che, idealmente, un riccio dovrebbe uscire dalla sua gabbia (della lunghezza di almeno 1 metro) per circa 2-3 ore al giorno, meglio se la sera tardi o di prima mattina. Poiché seguire questa routine costituisce un fastidio per molti padroni, l’animale spesso finisce per fare meno esercizio di quanto ha bisogno.

Affinché un riccio si mantenga sano, è necessario dargli del cibo adatto a lui e farlo passeggiare in casa il più a lungo possibile. Di seguito, vi mostriamo la dieta consigliata per questi mammiferi da parte di fonti veterinarie professionali:

  1. La base della dieta di questi animali dovrebbe essere il mangime specifico per i ricci. Se non è possibile trovarlo, potete utilizzare del cibo dietetico secco per gatti, ma non è l’ideale. Bisognerebbe infatti evitare mangimi contenenti più del 5% di grassi.
  2. Offrite regolarmente degli insetti vivi al riccio. Idealmente, l’animale dovrebbe mangiare circa 5 invertebrati vivi a settimana (grilli, tenebrioni e scarafaggi). Gli insetti devono essere nutriti adeguatamente ed è bene acquistarli sempre in negozi specializzati.
  3. Quando lo si desidera, potete offrire al riccio frutta e verdura fresca. Molti ricci rifiutano questi tipi di alimenti, ma quelli che li mangiano godranno di una migliore salute.

Ogni riccio domestico dovrebbe mangiare cibo vivo di tanto in tanto. Ciò complica notevolmente le cure di questo animale, poiché molti padroni non sono disposti a tenere grilli o scarafaggi in casa per nutrirlo. In ogni caso, è qualcosa di necessario e non si può assolutamente trascurare.

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Ricci in cattività

Tenere un riccio in appartamento è molto complesso. Bisogna fornirgli prede vive di tanto in tanto, deve fare esercizio fisico a lungo durante la sera e la notte, ed è un mammifero molto incline all’obesità (a prescindere dalla specie). Inoltre, il riccio africano spesso viene colpito da una malattia mortale che rende ancora più complessa la sua cura.

A causa degli incroci endogamici (e talvolta illegali), molti ricci africani presentano ancora prima di arrivare in casa una patologia neurodegenerativa terribile: la sindrome del riccio barcollante. A causa della loro salute delicata, delle loro necessità specifiche e della situazione legislativa, non è molto raccomandato tenere uno di questi mammiferi come animale domestico.


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