Gallo cedrone cantabrico: un uccello a rischio estinzione?
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Il gallo cedrone cantabrico è una specie ornitologica fortemente minacciata, ma che sopravvive ancora nei boschi selvatici della Cordigliera Cantabrica, Spagna. Perché alcuni parlano già della sua eminente scomparsa? Questo volatile sopravvivrà alla totale trasformazione dei parchi nazionali del Nord della Spagna?
Le minacce contro il gallo cedrone cantabrico
Il gallo cedrone cantabrico è un uccello in grave pericolo di estinzione che vive nella regione spagnola della Cantabria. Durante la fine del XX secolo questo animale è stato ampiamente cacciato, con il consenso della legge. Questa pratica aveva lo scopo di imbalsamare i maschi di questa specie, il cui dimorfismo sessuale li rende estremamente belli.
Questi animali venivano imbalsamati perché ritenuti uccelli nobili e meravigliosi. Erano il regalo ideale per persone influenti o cari amici in onore di un’occasione speciale, come un matrimonio. Si trattava spesso anche di un dono per medici come ringraziamento per aver superato una dura malattia grazie alle loro cure.
La caccia del gallo cedrone cantabrico era parte integrante della cultura del Nord della Spagna, al punto che molti personaggi del centro e del Sud del paese viaggiavano nelle Asturie o nella città di León per cacciare questo animale.
Il forte accanimento verso i maschi di questa specie è una delle cause principali che ne spiegano la crescente scomparsa sul territorio spagnolo.
Uno studio pubblicato nel 2015 rivela che la variabilità genetica della specie è notevolmente diminuita negli anni in cui il gallo cedrone cantabrico veniva cacciato, fattore che eliminava anche la selezione sessuale: non si riproducevano più i maschi più idonei, bensì quelli che non venivano cacciati.
Conseguenze dell’intervento dell’uomo sulla natura
Ma questa non è stata l’unica causa della scomparsa di molti esemplari di gallo cedrone cantabrico. La caccia di questo uccello è infatti vietata da oltre vent’anni, ma la specie non si è ancora ripresa.
Una delle cause va ricercata nella totale umanizzazione del suo habitat. Stiamo parlando di animali molto timidi che non tollerano di trovarsi in prossimità delle attività umane, a differenza dell’orso bruno che si è adattato a queste attività e che addirittura ne trae giovamento.
Questo volatile vive nel sottobosco, lontano dai pascoli regolati dal bestiame. Le attività umane, tra cui quelle turistiche, più vicine alle aree del cielo in cui il gallo cedrone cantabrico canta, e in cui realizza il suo corteggiamento, possono seriamente compromettere la vita di questo uccello.
La conservazione del gallo cedrone cantabrico
Ma se desideriamo sapere perché il gallo cedrone cantabrico è ancora oggi in via di estinzione, dobbiamo anche considerare il suo stato di conservazione. In che modo si è cercato di proteggere questo animale?
Agli inizi degli Anni ’80 è stato realizzato un censimento della specie. I dati ottenuti mostrarono che il divieto della caccia non aveva permesso un aumento né delle zone di canto di questi animali né del numero di esemplari che le frequentavano. Oltre ad aver reso illegale la caccia di questo uccello, i suoi predatori continuavano a essere cacciati dall’uomo.
Vista la situazione, il gallo cedrone cantabrico è stato oggetto di un programma europeo di conservazione che ha basato buona parte della sua strategia sull’avviamento di un allevamento in cattività.
Nonostante ciò, in molti assicurano che il programma in questione non stia migliorando lo stato di conservazione del gallo cedrone cantabrico. In aggiunta, solo pochi esemplari tra quelli che vengono liberati sopravvivono.
Come aiutare questa specie?
Alla luce di quanto detto, la caccia non sembra essere l’unica causa del declino di questa specie spagnola e molti esperti danno la colpa alle mine a cielo aperto, ai parchi eolici o alla diffusione delle stazioni sciistiche e altri complessi turistici nel cuore dell’habitat del gallo cedrone cantabrico; alcuni indicano tra le cause persino una cattiva prassi di osservazione della fauna selvatica.
Al giorno d’oggi appare evidente che per far crescere la popolazione di questa specie risulta necessario proteggerne l’habitat e vietare corse o la caccia vicino alle aree in cui canta. Tutelare questa emblematica specie è un nostro dovere e ci ricorda le conseguenze degli intensi interventi dell’uomo sulla natura.
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Storch, I., Bañuelos, M. J., Fernández-Gil, A., Obeso, J. R., Quevedo, M., & Rodríguez-Muñoz, R. (2006). Subspecies Cantabrian capercaillie Tetrao urogallus cantabricus endangered according to IUCN criteria. Journal of Ornithology, 147(4), 653-655.
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