Il calamaro a strisce: habitat, caratteristiche e curiosità
Il Sepioloidea lineolata o calamaro a strisce è un mollusco cefalopode che abita esclusivamente gli oceani indo-pacifici dell’Australia. È riconoscibile principalmente per la colorazione del suo corpo, che ricorda quella di una zebra. Considerato un animale altamente velenoso, questo calamaro, che ha anche la capacità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante, è senza dubbio una meraviglia della natura.
Caratteristiche fisiche del calamaro a strisce
Questo sorprendente mollusco è relativamente piccolo. In età adulta raggiunge tra i 7 e gli 8 centimetri di lunghezza e 5 chilogrammi di peso. Il suo corpo è color crema con sottili linee marroni longitudinali che vanno dalla testa per raggiungere le estremità. Ha otto braccia e due tentacoli muniti di ventose dentellate con cui si assicurano la preda durante la caccia.
Inoltre, ha due grandi occhi arancioni la cui pupilla ha la forma di una W, oltre ad avere un gran numero di fotorecettori nella retina. Grazie a queste caratteristiche, questa specie di calamaro è dotato di una sviluppata visione periferica e un’elevata sensibilità alla luce. Allo stesso modo, ha la capacità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante in una manciata di secondi, perché quando si sente minacciato cambia il colore del suo corpo assumendo tonalità marroni o violacee, imitando il fondo del mare o le rocce presenti nei suoi dintorni.
Tra l’altro, il calamaro a strisce, a differenza di altri animali, ha il sangue verde-bluastro. Questo perché invece di usare l’emoglobina per trasportare l’ossigeno all’interno del suo corpo, usa un altro tipo di proteina chiamata emocianina. Inoltre, ha tre cuori, che usa per ossigenare e pompare il sangue in tutto il suo corpo.
Habitat e alimentazione
Il calamaro a strisce si trova sul fondo degli oceani indo-pacifici del territorio australiano. Vive in acque profonde fino a 20 metri e preferisce vivere tra la sabbia o tra le fanerogame. È un animale solitario che si nutre principalmente di piccoli pesci, gamberi e crostacei.
Per cacciare, questo mollusco rimane sotto la sabbia, in attesa della sua preda. Poiché i suoi occhi sono localizzati sulla sommità della testa, una volta identificato un animale che vi si muove al di sopra, si avventa su di lui e lo cattura utilizzando i suoi due tentacoli specializzati. Inoltre, grazie alla sua vista molto sviluppata, questo cefalopode può cacciare anche di notte quando vi è poca luce.
Riproduzione
Il processo di accoppiamento inizia quando i calamari maschio e femmina si trovano in una posizione nella quale si fronteggiano. Una volta che il maschio è vicino, inserisce uno spermatoforo o un pacchetto di spermatozoi nella femmina, che lo conserva in una sacca presente sotto la bocca fino a quando non è pronta a deporre le uova. Se quest’ultima dovesse ricevere sperma da un altro calamaro, il maschio lo rimuoverà utilizzando il braccio come un cucchiaio per assicurarsi che la riproduzione produca esclusivamente suoi discendenti. Infine, poco dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova sul fondo del mare, nascoste tra detriti, rocce o conchiglie.
Curiosità sul calamaro a strisce
Il calamaro a strisce è, insieme al polpo dagli anelli blu settentrionale e alla seppia fiammeggiante di Pfeffer, tra i pochissimi cefalopodi velenosi che esistono sul nostro pianeta. La tossina secreta da questo mollusco è nota come tetradotossina, un veleno altamente pericoloso. Viene espulso sotto forma di muco o saliva attraverso le ghiandole poste nella parte inferiore del suo corpo. Lo usa in caso di minaccia da parte di un predatore ed ha una consistenza melmosa.
Un altro metodo di difesa è quello di spruzzare inchiostro, perché quando si sente in pericolo, questo calamaro espelle il contenuto di due ghiandole, rilasciando una sostanza colorata che imita l’aspetto del mollusco. In questo modo riesce a trarre in inganno gli altri animali e quindi a fuggire.
Inoltre, un fatto tanto curioso quanto triste è che il calamaro maschio, una volta riprodotto, muore durante l’atto. Infine, secondo un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “The Journal of Parasitology“, i calamari a strisce sono affetti da parassiti noti come diciemidi, che vivono nei reni e si nutrono delle loro urine.
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