La volpe volante dal capo dorato, il più grande impollinatore del mondo

Il più grande impollinatore del mondo e un importante dispersore di semi è una specie di pipistrello, che nelle Filippine è conosciuto come “volpe volante dal capo dorato”. Il suo nome scientifico è Acerodon jubatus e si nutre di frutta. È una delle specie classificate a rischio di estinzione.

Questi esemplari vengono chiamati volpi perché presentano alcune caratteristiche fisiche simili a quelle di questi mammiferi. Continuate a leggere e scoprite tutti i dettagli su questo animaletto.

Com’è fatto questo pipistrello?

“Come altri pipistrelli della famiglia Pteropodidae, Acerodon jubatus ha degli occhi grandi e luminosi e orecchie esterne relativamente semplici con margini continui. Possono presentare diverse variazioni di colore. Tuttavia, come affermato da Natgeo, la colorazione più comune è marrone scuro o nero sulla fronte e ai lati della testa, marrone rossastro sulle spalle e marrone scuro o nero sulla parte bassa della schiena”.

Sono animali che possono raggiungere 1,5 metri di altezza, pesare circa 1,2 chili e in una notte possono percorrere fino a quaranta chilometri di distanza. Sono una specie considerata pulita, poiché vivono vicino all’acqua. Si dice che quando volano scendano di quota per raccogliere acqua nelle ali, che usano per pulirsi e spazzolarsi, particolare caratteristica della specie.

La dieta della volpe volante dal capo dorato

Questi animali si nutrono esclusivamente di frutta (frugivori). Molti esemplari si radunano sulle cime degli alberi all’imbrunire per mangiare fichi e altri frutti. Per i contadini, questi pipistrelli sono di vitale importanza.

Per loro costituiscono seminatori silenziosi, poiché disperdono i semi sul territorio, controllano i parassiti e tutto ciò è molto importante per la rigenerazione dei contesti naturali. Un dato degno di nota è che delle 1.300 specie di pipistrelli esistenti, solo tre si nutrono di sangue.

Protezione della volpe volante dal capo dorato

Attualmente questa è una specie che, come abbiamo accennato prima, è in pericolo di estinzione a causa della caccia e del disboscamento indiscriminato su larga scala nella regione, che provoca la distruzione del suo habitat.

Per questo sono diverse le fondazioni che si stanno concentrando sulla sua tutela e sullo svolgimento di attività per la conservazione della specie. Per questo, stanno sviluppando programmi per l’allevamento di questa specie in cattività allo scopo di evitarne l’estinzione.