L'orso bruno: caratteristiche e curiosità
L’orso bruno (Ursus arctos) è la specie di orso maggiormente distribuita nel mondo. La distribuzione geografica di questo animale, infatti, è notevole: abita i boschi e le montagne di Europa, Nord America e Asia. Si stima che la sua popolazione mondiale superi i 200.000 esemplari.
La gobba presente sulla parte superiore della schiena aiuta a riconoscere l’orso bruno; nessun’altra specie di orso, infatti, presenta questa caratteristica fisica. Si pensa che la gobba di questo animale, fatta di muscoli, lo aiuti a scavare la tana.
D’altro canto, gli orsi bruni adulti hanno code corte e denti affilati, con i canini inferiori curvi. I loro crani sono pesanti e concavi. Oltre a ciò, questi animali hanno artigli grandi, curvi e smussati, più dritti e lunghi di quelli degli orsi neri.
A differenza di altre specie, tra cui l’orso nero appena citato, che si arrampicano facilmente sugli alberi, l’orso bruno si arrampica con una frequenza minore. Ciò si deve al suo peso e alla struttura dei suoi artigli.
Una delle caratteristiche più note degli orsi bruni è che vanno in letargo, ovvero trascorrono i mesi invernali addormentati dentro le loro tane. Per poter affrontare questo lungo periodo di sonno, gli orsi bruni ricorrono alla iperfagia.
In parole semplici, nei mesi precedenti ingeriscono grandi quantità di cibo dall’alto valore calorico per aumentare così il loro strato di grasso. In questo modo disporranno di riserve sufficienti per superare il letargo.
L’orso bruno non sempre è marrone
I vari esemplari di orso bruno non sempre sono di colore marrone. Possono avere il pelo anche di colore rosso, crema, bicolore o quasi nero. A volta le punte del pelo presentano una tonalità diversa da quella del resto del corpo.
Un’altra curiosità sul pelo di questo animale riguarda la sua lunghezza, che varia a seconda della stagione. In estate il pelo dell’orso bruno è più corto, mentre in inverno può raggiungere una lunghezza pari a 10 o 12 centimetri.
Per quanto riguarda la taglia di quest’orso, è altamente variabile, poiché dipende dalla sottospecie di appartenenza e alla disponibilità di cibo. I maschi in genere sono circa un 30% più grandi rispetto alle femmine. Un orso bruno di media taglia può misurare tra i 150 e i 250 centimetri e pesare fino a 300 chili o più.
Habitat dell’orso bruno
È possibile avvistare gli orsi bruni negli Stati Uniti, in Canada, Russia, Cina, Asia Centrale, Scandinavia, Romania e Anatolia. Nel corso della storia hanno vissuto anche in tutti gli stati europei, nel Nordafrica, in Messico e nell’America del Nord.
Gli orsi bruni vivono in una vasta gamma di ecosistemi e in altitudini che vanno dal livello del mare fino a 5000 metri. Popolano i boschi e in generale preferiscono le aree semiaperte, ma sono presenti anche nelle tundre, nelle praterie e negli estuari.
In Europa l’orso bruno si trova soprattutto nei boschi di montagna; in Siberia vive quasi esclusivamente nei boschi, mentre nell’America del Nord preferisce la tundra, le praterie alpine e le zone costiere. I principali requisiti in termini di habitat richiesti da questa specie sono le aree con una folta copertura, in cui rifugiarsi durante il giorno.
Gli orsi bruni migrano verso aree dove il cibo è abbondante a seconda della stagione. Con il tempo, gli originari habitat di questo animale si sono notevolmente ridotti a causa dell’aumento della popolazione umana.
Dieta dell’orso bruno
Gli orsi sono animali onnivori, il che significa ovviamente che mangiano quasi di tutto. Anche se gli orsi bruni hanno la reputazione di feroci carnivori, in realtà ottengono fino al 90% delle loro calorie da fonti vegetali. La loro dieta, infatti, include erba, bacche, radici, carcasse, carne, pesce, insetti, noci, fiori, funghi, muschio e persino pigne.
Gli esemplari che vivono nelle vicinanze dei centri abitati possono mostrare interesse per gli animali domestici e il bestiame, e persino per gli alimenti degli umani. In qualsiasi caso, un orso bruno mangia fino a 40 chili di cibo al giorno in autunno e pesa il doppio quando esce dalla sua tana in primavera.
Gli orsi bruni adulti vengono attaccati da pochi predatori che, a seconda del luogo in cui vivono, possono essere tigri o altri orsi. Hanno la meglio su lupi grigi, puma, orsi neri e persi orsi polari. I grandi erbivori rare volte minacciano gli orsi, ma possono ferirne fatalmente uno per difendersi o per proteggere i propri cuccioli.
L’orso bruno: riproduzione e cuccioli
Le femmine di orso raggiungono la maturità sessuale tra i quattro e gli otto anni di età, e si accoppiano ogni tre o quattro anni. I maschi in genere iniziano ad accoppiarsi un anno prima delle femmine, ovvero quando sono abbastanza grandi per competere con gli altri maschi.
Sia i maschi che le femmine hanno diversi partner durante la stagione degli amori, che va da metà maggio fino a giugno. Gli ovuli fecondati restano nell’utero della femmina per sei mesi e si impianteranno nell’utero durante l’inverno, mentre è inattiva.
I cuccioli nascono otto settimane dopo l’impianto dell’ovulo, mentre la femmina dorme. Una cucciolata in genere è formata da uno a tre cuccioli, anche se in alcuni casi possono nascere fino a sei cuccioli. I piccoli vengono allattati dalla madre finché non esce dalla tana in primavera e restano con lei per circa due anni e mezzo. I maschi non aiutano ad allevare i cuccioli.
Gli orsi appena nati sono vulnerabili, ciechi, senza pelo e il loro peso oscilla tra i 340 e i 680 grammi. I cuccioli, però, crescono in fretta e raggiungono i 25 chili nel giro di sei mesi e vengono allattati dai 18 ai 30 mesi, ma nel frattempo ingeriscono anche altri alimenti. Capita spesso che i cuccioli restano con la madre fino al loro terzo o quarto anno di vita.
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