Progestinici nei cani: è rischioso usarli?
Scritto e verificato il veterinario e zootecnico Sebastian Ramirez Ocampo
L’uso di progestinici nei cani come metodo contraccettivo cerca di inibire la comparsa del calore nelle femmine intere. Tuttavia, nonostante sia efficace, questa pratica è considerata rischiosa a causa della quantità di effetti negativi che può provocare.
Per questo motivo, sarebbe bene che ssia i veterinari che i proprietari riconsiderino la somministrazione di questi farmaci per controllare i cicli riproduttivi nelle cagne. Continuate a leggere le prossime righe e scoprite tutti gli aspetti legati all’utilizzo di questi ormoni negli animali da compagnia.
Ciclo estrale delle femmine
Prima di iniziare con un problema così significativo per la salute, è importante ripercorrere in parte il processo riproduttivo delle cagne. In primo luogo, il calore o estro viene definito come lo stato in cui una femmina è ricettiva all’accoppiamento.
Questo periodo si verifica dopo aver raggiunto la maturità sessuale, tra gli 8 e i 15 mesi di età a seconda della razza dell’individuo. A differenza di altre specie animali, il calore delle cagne è monoestro e non stagionale. Ciò significa che hanno solo un calore per ciclo estrale e che questo può verificarsi in qualsiasi momento dell’anno.
Questo fenomeno di solito si verifica ogni 6-12 mesi, anche se in alcune razze come il pastore tedesco può verificarsi ogni 4. Pertanto, il calore può presentarsi tra 1 e 3 volte l’anno. Questo periodo riproduttivo ha 4 fasi o stadi:
Fasi del calore
- Proestro: è la prima fase del ciclo estrale. Dura dai 3 ai 20 giorni ed è caratterizzata dall’insorgenza di sanguinamento nella cagna e da un aumento delle dimensioni della vulva. Durante questo periodo inizia la crescita follicolare, grazie all’ormone follicolo-stimolante (FSH).
- Estro: fase in cui la femmina diventa ricettiva all’accoppiamento. Sebbene non abbia una durata standard, questa fase in genere permane tra i 3 e i 20 giorni, con una media generale di 9 giorni. Grazie all’azione degli estrogeni e del progesterone, l’ovulazione avviene tra le 24 e le 48 ore dopo l’inizio dell’estro.
- Diestro: conosciuta anche come fase luteale, inizia quando la femmina non accetta più il maschio. Se è avvenuto il concepimento, questa fase dura circa 63 giorni. Se invece non c’è gestazione, dura in media 100 giorni.
- Anestro: è il periodo compreso tra la fine del diestro e l’inizio del proestro. In termini più pratici, è uno stadio di inattività riproduttiva.
Una volta individuate le diverse fasi del ciclo sessuale delle cagne, vediamo cosa sono i progestinici, la loro classificazione e qual è il loro impiego in campo veterinario.
Cosa sono i progestinici?
I progestinici sono un gruppo di ormoni steroidei che hanno un ruolo significativo nella gestazione e nei processi di gestazione delle femmine. La loro funzione principale è quella di preparare l’endometrio per l’implementazione e il mantenimento della gravidanza, oltre a inibire la motilità uterina durante la gravidanza e stimolare lo sviluppo del tessuto mammario.
Inoltre, agiscono in combinazione con gli estrogeni per indurre il comportamento estrale o calore. In base alla loro origine, possono essere classificati come segue:
- Progesterone: il corpo lo produce naturalmente. I corpi lutei sintetizzano e secernono questo ormone, durante la fase luteale del ciclo estrale. La placenta si occupa di questa funzione a sua volta durante la gravidanza. A causa della sua rapida metabolizzazione, è di scarsa utilità in campo medico.
- Progestinici: sono farmaci sintetici che vengono utilizzati a scopo terapeutico, perché hanno effetti simili al progesterone. Tra i principali troviamo il medrossiprogesterone acetato (MPA), il megestrolo acetato (AM) e il clormadinone.
Qual è l’utilizzo dei progestinici nei cani?
I progestinici vengono utilizzati per il trattamento di varie patologie di origine comportamentale e dermatologica nei cani. Tuttavia, il campo di maggiore applicazione è il controllo riproduttivo.
Secondo l’articolo Estrus Suppression in Dogs, i primi studi che hanno valutato l’effetto dei progestinici nella soppressione del ciclo estrale nelle cagne risalgono al 1952. Da allora, un gran numero di professionisti ha utilizzato questi farmaci come metodi contraccettivi.
Come abbiamo sottolineato, i progestinici svolgono un ruolo fondamentale durante gli eventi dell’estro e della gravidanza. Tuttavia, è stato dimostrato che dosi elevate o un’esposizione prolungata inibiscono la sintesi e il rilascio di gonadotropine. Così viene riportato da uno studio intitolato Uso clinico dei progestinici nei cani e nei gatti: una rassegna.
È importante tenere presente che l’ormone follicolo-stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH) (che fanno parte del gruppo delle gonadotropine) sono necessari per l’inizio delle fasi del ciclo estrale e, quindi, dell’ovulazione.
Per quanto riguarda il trattamento, l’articolo citato distingue tre modi di sopprimere il ciclo estrale con i progestinici. Per l’uso di questi farmaci si considerano la durata, lo scopo e la fase in cui vengono somministrati:
- Soppressione acuta: nel primo caso, i progestinici vengono somministrati ad alte dosi prima o durante il proestro precoce, con l’obiettivo di sopprimere sia il proestro che l’estro. Inoltre, ritarda il ciclo estrale per diverse settimane o mesi.
- Soppressione temporanea: per ottenere una temporanea inibizione del nuovo ciclo, i progestinici vengono somministrati a basse dosi per diverse settimane nella fase di anestro.
- Soppressione permanente: la somministrazione prolungata di progestinico, iniziata all’anestro, può ritardare l’inizio del ciclo successivo per diversi mesi. Per fare ciò, vengono effettuate somministrazioni orali ripetute, iniezioni di formulazioni a breve durata d’azione, così come altre formulazioni a lunga durata d’azione. La durata dell’effetto è di più cicli.
Va notato che, come accade con gli esseri umani, quando si interrompe la somministrazione di questi ormoni per via orale o tramite iniezione, il ciclo riproduttivo torna alla normalità.
È rischioso usare i progestinici nei cani? Effetti collaterali
Sebbene questi farmaci siano efficaci, a seconda del caso per cui vengono somministrati, generalmente provocano alterazioni metaboliche e morfologiche indesiderate nell’organismo dei cani.
Secondo quanto esposto in un articolo pubblicato sulla rivista Topics in Companion Animal Medicine, la somministrazione di progestinici aumenta il rischio di presentare malattie riproduttive, come iperplasia endometriale cistica o tumori della mammella.
Allo stesso modo, la loro applicazione è stata correlata allo sviluppo di problemi al fegato, disturbi ormonali dovuti alla soppressione del surrene, malattie della pelle e sintomi del diabete.
D’altra parte, nei casi più gravi, i progestinici nei cani possono compromettere la vita del paziente. Questo perché possono provocare ciò che conosciamo come piometra, una patologia in cui si verifica la produzione e l’accumulo di materiale purulento all’interno dell’utero. Inoltre, se somministrati a femmine in stato di gravidanza, vi è rischio di morte e mummificazione del feto.
In entrambi i casi, l’unica soluzione è l’intervento chirurgico per rimuovere l’utero compromesso, con la conseguente infertilità permanente della cagna.
Raccomandazioni per i proprietari di animali domestici
Senza dubbio, l’uso di progestinici nei cani fa più male che bene. Ad oggi non esiste un farmaco contraccettivo sicuro in medicina veterinaria, poiché tutti i prodotti in commercio provocano in un modo o nell’altro questo tipo di effetti collaterali.
Infatti, la somministrazione di alcuni farmaci nei cani, come il medrossiprogesterone acetato (MPA), è vietata negli Stati Uniti. Per questo motivo, l’opzione principale nel caso in cui una persona non voglia che il proprio animale si riproduca è la sterilizzazione o l’ovarioisterectomia.
Grazie a queste procedure, i proprietari non solo possono prevenire la gravidanza dei loro animali da compagnia, ma eviteranno anche i sintomi caratteristici del calore come sanguinamento vaginale o cambiamenti comportamentali.
Inoltre, alcuni studi suggeriscono che questo intervento chirurgico riduca il rischio di disturbi riproduttivi come i tumori alla mammella. Infine, ai proprietari che non vogliono sottoporre il proprio animale a un’ovarioisterectomia e allo stesso tempo vogliono evitare che la propria cagnolina rimanga incinta, si raccomanda di tenerla lontana dagli esemplari maschi e di fare molta attenzione.
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